Il titolo originale di City of crime risponde a 21 bridges, in riferimento ai 21 ponti o varchi necessari che durante il film vengono chiusi per isolare la città e identificare un gruppo di malviventi che hanno ucciso otto agenti in divisa, trovandosi quindi a subire una risposta senza pietà da parte delle forze dell’ordine.
Ne è protagonista Chadwick Boseman, ovvero il Black Panther dei cinecomic Marvel, dai quali provengono anche i due produttori Anthony e Joe Russo, autori di Avengers: Endgame, mentre firma la regia Brian Kirk, solido professionista irlandese qui in trasferta, nonché co-creatore della serie tv Luther e regista delle serie televisive Il trono di spade, Boardwalk Empire e Penny Dreadful.
Senza dubbio, una squadra di tutto rispetto, per una New York che ci riporta ad un classico nel genere: un detective (Boseman, appunto) che indaga sula morte dei colleghi dopo il fallimento di una rapina per un carico di droga. Ben presto le indagini lo portano all’interno di un giro di corruzione di enorme portata.
Insieme all’eroe black della Marvel troviamo anche J.K. Simmons (che ricordiamo nella trilogia Spider-man di Sam Raimi) nei panni del capitano della polizia che invia il suo detective affiancato dalla bella – ma in questo film decisamente meno – Sienna Miller in ruolo decisamente adatto.
A volte, la bellezza per un’attrice può diventare una maledizione, quindi un plauso al regista e alla scelta di produzione di averci mostrato il volto da attrice della brava Miller, che struccata e sciatta risulta decisamente più credibile.
Al centro della storia, la dinamica di bloccare ogni varco di accesso della città per impedire la fuga degli assassini e la ricerca di questi, su cui pesa anche l’eredità del padre del protagonista, morto per proteggere la metropoli e i suoi cittadini.
Quindi, tutti gli stilemi del poliziesco vengono messi in atto dal regista, alcuni anche troppo prevedibili, se vogliamo, considerando il classico immaginario della corruzione all’interno delle forze dell’ordine.
Tuttavia, City of crime ci porta dentro una oscura Manhattan, quasi un riflesso della paure che la luccicante città offre in tanti i film, nasconde nelle sue ombre, invece, oscure verità.
Roberto Leofrigio
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