Con Sposerò Simon Le Bon tornano gli anni Ottanta in dvd

Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it) rende finalmente disponibile su supporto dvd Sposerò Simon Le Bon, esordio alla regia per Carlo Cotti che, fino ad oggi completamente inedito anche in videocassetta, dopo l’uscita nelle sale cinematografiche nel 1986 ha potuto godere soltanto di passaggi televisivi.

Ma è nella Milano di due anni prima che si svolge la circa ora e mezza di visione tratta dall’omonimo fortunato romanzo scritto dalla allora adolescente Clizia Gurrado, il cui sottotitolo riporta “Confessioni di una sedicenne innamorata persa dei Duran Duran”.

La sedicenne che sullo schermo manifesta i connotati della Barbara Blanc figlia della Erika vista in tanta nostra celluloide di genere e del Bruno Gaburro regista di Peccati in famiglia e del dittico Abbronzatissimi, la quale, come è intuibile, nutre una passione sfrenata nei confronti della popolarissima band dei Duran Duran, sognando di convolare a nozze con il frontman Simon Le Bon.

Una passione che, in mezzo a collezionismo di fotografie e dischi, condivide insieme ad un’amica del cuore interpretata da Giuppy Izzo; mentre battibecca spesso con il fratellino interista Saverio Tani e vede interferire nelle proprie giornate anche un vascorossiano Luca Lionello e un giovanissimo Gianmarco Tognazzi “paninaro”.

Perché, prodotto da Claudio Bonivento nel periodo in cui, tra un Sapore di mare e un Chewingum, credeva molto nella Settima arte rivolta al pubblico tricolore dei giovani, Sposerò Simon Le Bon altro non è che una veloce e veritiera istantanea in fotogrammi di quelli che, ai tempi della sua realizzazione, erano i sogni e le tendenze dei ragazzi, dalle mangiate nei fast food alle scarpe Timberland ai piedi.

Un’istantanea che doveva inizialmente essere diretta dal Francesco Massaro autore de Il lupo e l’agnello e Al bar dello sport e che, tra piccole storie d’amore, fermo immagine che richiamano a loro modo l’universo dei videoclip e una fuga verso il Festival di Sanremo nel tentativo di incontrare proprio il tanto desiderato Simon (che nel film, in realtà, non c’è), a trentacinque anni dalla sua distribuzione non può fare a meno di essere riguardata su disco digitale con grande nostalgia.

Una nostalgia che riporta ad un decennio decisamente ottimista in cui internet e i social network non erano immaginabili neppure un minimo, ma si trascorrevano i pomeriggi del Sabato nei negozi di vinili, la tv trasmetteva Deejay Television e il videoregistratore era il regalo maggiormente desiderato a Natale.

Per non parlare del lucchetto che i genitori mettono al telefono a disco per impedire alla protagonista di abusarne, altro aspetto di un’epoca che, come tutta l’operazione, ha anticipato quello che nel XXI secolo sarebbe stato l’immaginario teen di Federico Moccia e simili.

Galleria fotografica, ventitré minuti di provini agli attori (comprendenti uno scartato Kim Rossi Stuart d’inizio carriera), quattro di intervista radiofonica di allora al regista e ventisette di conversazione odierna con lo stesso accompagnano nella sezione extra Sposerò Simon Le Bon, autentico manifesto cult dell’Italia degli anni Ottanta.

 

Francesco Lomuscio