Conf. Stampa di “Alt”: Renato Zero contro internet, I.V.A. e sindacalisti, parla di Gesù e rispetto per la musica

Questa mattina a Milano c’è stata l’attesa conferenza stampa in cui Renato Zero ha presentato il suo nuovo album “ALT“, prodotto insieme a Danilo Madonia e in uscita domani, oltre ai due concerti che terrà all’Arena di Verona a giugno.

Una conferenza stampa che inizia con Renato felice per questa nuova avventura discografica che ringrazia, rievocandoli, musicisti storici che hanno “attraversato” la sua carriera, da Piero Pintucci ad Ennio Morricone, pregando ancora una volta di non chiamare più certa musica, “leggera”. Prosegue parlando della sofferenza e della forza di andare avanti in un mondo funestato da tanti problemi (a cominciare dall’ISIS) ai quali ci siamo ormai assuefatti, avendo altre (futili) priorità come lo stadio o l’amante.

Conferenza 1

Fa poi riferimento ai concerti che lo vedranno protagonista l’1 e il 2 giugno all’Arena, ricordando scherzosamente l’incidente che vi ebbe, cadendo nel retropalco durante il tour del 1998, che dovette quindi sospendere: «Sono felice di tornare a Verona, perché mi deve 3 malleoli, e quindi vado a reclamare il conto. E anche perché credo che sia la promozione più diretta ed autentica per far conoscere un disco al pubblico, anche perché questa televisione sembra essere tornata in bianco e nero, poche le offerte allettanti..».

Arriva quindi la giusta recriminazione nei confronti di una pagina Facebook (di cui citeremo solo le iniziali, per non darle ulteriore visibilità: R Z – S) che ieri pomeriggio ha pubblicato l’audio di tutte le tracce del disco “Alt“, in palese violazione di qualsiasi legge sul copyright, oltre che mancando totalmente di rispetto al lavoro dell’artista. Renato sembra scherzarci su, anche se è palese la sua amarezza: «..anche su internet mi viene da sorridere: ieri sera, proprio da questi sorcini che sono un po’ sprovveduti perché non conoscono molto bene i corsi di un percorso e che merito evidentemente un pochino di rispetto in più proprio da loro, che hanno messo in rete questo album. Credevano forse che questa cosa, mettendola lì gratis, potesse essere per loro un motivo di paraculaggine, per dire al mondo “me so sbattuto Renato” e invece si so’ sbattuti da soli. Anzi, approfitto dell’occasione per rivolgere loro una preghiera: non venite più ai miei concerti e non acquistate più i miei dischi, grazie».

Conferenza 4

Poi scherza con i giornalisti, prima sulla sua ottima forma fisica, facendosi addirittura “tastare” la coscia e vantandosi «non faccio sport», e poi ammettendo di temere un po’ il loro giudizio sull’album, ma esortandoli ad essere comunque critici ed imparziali. E dopo gli ulteriori ringraziamenti ai suoi collaboratori presenti e passati, inseriti anche nel booklet del disco, è il momento delle domande.

Queste, in sintesi, le risposte di Renato:

“Il cielo è degli angeli” è dedicata alla separazione delle coppie, anche da me conosciute. Gli angeli hanno pazienza, non buttano via anni d’amore, ma provano a recuperare un rapporto amichevole.

Perché ho aspettato tanto tempo per pubblicare questo nuovo dico? Beh ho aspettato il tempo necessario per avere nuove cose da raccontare. Sentivo la necessità di contatto con la gente. Fermarsi è un gesto di rispetto nei nostri confronti. Trovo scandaloso che i sindacalisti finiscano a Montecitorio. Se la loro missione non viene considerata sono costretti ad abbandonare i loro stessi operai. Un tempo c’era un rapporto diretto tra il direttore della fabbrica e i suoi operai. Non ce l’ho con i sindacati ma con chi si pone come distruttore di questo dialogo.

Conferenza 7

Io appartengo alla moltitudine essendo cresciuto in un ambiente di persone semplici; mio padre era poliziotto, mia madre era infermiera, e hanno accettato il “fenomeno”.

Riguardo la canzone “Gesù”, i musulmani hanno forse portato un po’ all’estremo questo gesto di protrarsi di fronte al divino. Noi tralasciamo molto i nostri doveri religiosi. Si sente molto la distanza di Gesù ai giorni nostri, ma Gesù siamo noi. Dio a differenza di Gesù è forse più distante, meno immaginabile, più etereo, ma Gesù è un uomo e deve tornare a casa Gesù deve tornare a casa e il fatto che ritorni qui dipende dalla nostra volontà. La canzone è un atto d’amore, è un coinvolgere gli altri in un sentire. Quando andate al cinema ci andate perché c’è qualcuno che scrive un dialogo molto bello, un fotografo che con la sua passione per la luce crea qualcosa di meraviglioso. Le canzoni di Bob Dylan sono tessitura di musica e di testi quasi letterari.. ecco cosa manca all’Italia, persone così. I musicisti vengono trattati in Italia come colf, chiamati e poi mandati via. La qualità musicale è oggi carente perché oggi non si vive, e chi non vive non scrive. Gli altri miei dischi parlo del futuro, questo invece parla della vita presente, di oggi.

Su quando si farà il progetto con Maria De Filippi? Non so, ora sono proiettato verso i concerti di Verona, che è un posto che amo profondamente. Quelle zone, insieme alla Toscana, all’Emilia Romagna e al Piemonte sono le prime regioni che mi hanno ospitato e sostenuto. E’ sempre bello tornare lì.

La passione è fondamentale. Usciamo da internet, da questi strumenti e social network. C’è tanta solitudine in questa rete ed è molto brutto quando la solitudine “si ammala” e sfocia in depravazione.

Cosa penso della giornata della salute? (oggi) Sono venuto a conoscenza che oggi in Svizzera c’è un ragazzo che sta molto male e sta facendo la chemio. Doveva fare una trasfusione, ma i medici non gli trovavano la vena. Il fratello mi ha raccontato che gli ha messo il telefono sul braccio ed ha ascoltato alcuni miei messaggi vocali… e glie l’hanno trovata! Ciò per dirvi che la sanità dipende anche da chi abbiamo intorno.

Conferenza 6

Riguardo alla mia città, è stata spogliata. I romani abitano ormai tutti in periferia, mentre in centro vivono solo i vescovi, i politici e così via. Però non la cambierei per niente al mondo.. anche se bisogna fare i conti con l’amministrazione comunale…

Sul referendum e le trivelle dissi già la mia quando ero alle Tremiti con Lucio Dalla. Ho manifestato con lui che mi aveva invitato. Abbiamo vissuto quattro giorni di musica e abbiamo dimostrato che non ha senso distruggere tanta bellezza per poco petrolio.

Il mondo è peggiorato? Beh in passato la gente che ti mandava.. puntini puntini, non dico dove perché ci sono delle signore, aveva tutta sui 30-40 anni. Oggi si è abbassata l’età in cui si inizia ad essere maleducati, grazie anche ad internet e anche a causa del fatto che in famiglia non ci si sta più.

Qualunque cosa avvenga nella musica è il pubblico a stabilirla. Se il pubblico è educato, può interpretarla, ma se al pubblico non viene più proposta buona musica non può farlo.

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Nostalgia degli anni in cui dovevo “sfidare” gli altri artisti? Sapere di dover essere all’altezza di David Bowie, dei Pink Floyd, ma anche di grandi artisti italiani come Lucio Dalla, ti costringeva a stare su determinati livelli. Non potevi rendere meno. Ma non me la prendo con gli artisti, i giovani non hanno stimoli, trovo assurdo che l’Iva per un libro sia del 4%, mentre per un disco del 22%.. perché? E’ sconcio tutto ciò.

(Quando qualcuno gli chiede «In una canzone parli di famiglia riferendoti a padre e madre, poi hai introdotto l’idea di famiglia qualunque essa sia..», Renato lo interrompe rispondendo): Certo, nessuno può giudicare. Nella famiglia esiste la quantità d’amore, la qualità, il modo di amare e la durata dell’amore. Il sesso non conta. Io ho adottato un figlio perché non volevo stare da solo. Oggi ho delle nipoti, che problema c’è? Il problema ce l’hanno solo gli stronzi che non amano.

Qual è la ricetta per stare bene in questi tempi? Io la ricetta ve l’ho data, ma è la mia. La ricetta contro la falsità, la superficialità, la violenza, il plagio. Poi dipende dalla sensibilità di ognuno di noi.

Conferenza 5

“La lista” è una carezza al genere femminile. Io ho inventato un nuovo mestiere, faccio il “sollecitatore”. Mi piace stimolare gli interventi della gente, soprattutto di quelli che hanno la voce più flebile.

Perché nei ringraziamenti ho inserito Mimì, ma non Loredana? Beh, non diamo adito a diatribe. Ho ringraziato Mimì perché ho suonato con lei. Lei era al pianoforte e io cantavo… Poi il nostro connubio si è interrotto, forse perché Loredana aveva più bisogno di lei.

Considerarmi un David Bowie italiano? Considerate lui come un Renato Zero inglese! (grandi risate generali)

Sulla polemica che in rete non si trovino tanti brani di alcuni grandi cantanti scomparsi, penso che alla morte di un artista nessuno abbia il diritto di disporre della sua musica. Ho letto il commento di un ragazzo che affermava “comprate i dischi”; lo dico anch’io: comprate i dischi, così l’artista vive!

Si conclude così la conferenza stampa, ora non resta che aspettare domani per ascoltare finalmente “Alt”. A tal proposito lo stesso Renato ha voluto raccontare in prima persona uno per uno tutti i 14 brani presenti sull’album, tramite un comunicato stampa. Trovate QUI l’articolo con le descrizioni scritte dallo stesso Renato, oltre ad alcune foto del booklet (allegate al comunicato stampa).

 

Ivan Zingariello

Inviata: Eva Angeloro

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