Cortellino e il suo nuovo singolo “Elettra”. Intervista

Dal 18 settembre è disponibile in rotazione radiofonica “Elettra” (LaPOP), brano estratto dall’ultimo progetto discografico full lenght di Cortellino dal titolo “Solo quando sbaglio” e già disponibile su tutte le piattaforme di streaming.

Questo è un brano dalle molteplici ispirazioni. La prima e fondamentale è proprio Elettra, la macchina della luce ideata dal fisico quantistico Luciano Fonda: l’idea della macchina della luce è stato lo stimolo che ha acceso l’immaginazione dell’autore, come una lampadina. La seconda è invece il mare, dimensione che accompagna da sempre Cortellino poiché la sua città, Trieste, si affaccia sull’Adriatico. Il mare diventa uno specchio in cui l’uomo si riflette e diventa metafora dell’esplorazione di sé.

Come racconta l’autore a proposito del brano: «Ero a passeggiare nei boschi nelle vicinanze di Basovizza, in provincia di Trieste, dove si trova la macchina Elettra e l’istituto di ricerca Elettra Sincrotone Trieste, e nella mia mente è apparsa questa canzone».

Il videoclip ufficiale di “Elettra” è stato realizzato in collaborazione con il villaggio ugandese Namuwongo Village Kampala ed al performer ugandese Kyxkajiiko. A proposito di quest’ultimo, Cortellino racconta: «Gli piaceva la mia canzone, così mi ha preparto questa coreografia, esibita assieme ad altri ballerini e ai bambini del villaggio».

Ecco la nostra intervista a Cortellino.

Ciao Enrico, piacere di conoscerti. Se dovessi analizzare il tuo primo e ultimo disco, quali sarebbero gli aspetti positivi e quelli che ancora reputi di poter migliorare?

Ti dico una cosa: ogni volta che finisco un disco ho voglia di farne un altro migliorandomi. Il concetto che sta alla base della mia filosofia quando faccio i dischi è quello di non fissarmi troppo sull’analisi lasciando andare le emozioni, così per catturarle al meglio.
Se posso osare un paragone, registrare una canzone è un po’ come fare la fotografia di un attimo: se analizzi troppo la situazione finisce che è come se ti mettessi in posa per una foto che dovrebbe aver un espressione naturale. Io lascio scorrere tentando di captare la naturalezza dell’espressione musicale.
C’è un riconoscimento che ti ha particolarmente colpito durante la tua carriera?

Quando la critica mi ha definito “blues lo-fi”… Ma questa è una metà questione di appagamento dell’ego e sto scherzando. Sicuramente conoscere Mogol e poter frequentare la sua scuola mi ha fatto maturare molto.
Cosa pensi che “Elettra” possa avere in più nel panorama indie?

Sinceramente non penso alla musica in questi termini, non vado a ricercare di avere qualcosa di più degli altri. Credo che la competizione sia una cosa fatta per lo sport ed al massimo per i cavalli, come diceva il buon Neil Young. Già il fatto di inquadrarsi in un panorama è una cosa che da musicista sinceramente non ho mai capito, il concetto vero di musica va oltre ai generi ed agli stili che si possono applicare allo strumento comunicativo quale la musica è.
Pensaci un attimo: la musica è l’unica forma espressiva che è impalpabile ed invisibile, può esser messa accanto ad un bel vestito o ad una macchina sportiva, ma vista la sua estrema volatilità ed impalpabilità e la sua essenza stessa di vibrazione, secondo il mio umile parere, il tutto è molto futile, nel senso che i generi si mescolano e si fondono assieme per crearne di nuovi ma in realtà i generi non esistono; esistono solo i caratteri dei compositori e le visioni che possono trasportare nella vibrazione della musica.

Qual’è la tua maggior ispirazione quando crei?

Mi piace pensare a mia nonna che mi preparava le polpette e ti dirò che ogni volta è differente e mi serve per capire come fare meglio la volta successiva.

Stai già pensando a un nuovo disco?

Certo, anche a dei remix per ampliare gli orizzonti, ma sto pure pensando molto al concetto di disco che nella società frenetica del 2020 è forse inutile da affrontare, così con la produzione stiamo capendo se prossimamente usciremo con dei singoli poi da collezionare in un album. Il mercato sta cambiando ed i dischi non si vendono più, personalmente credo che la società non abbia più il tempo per fermarsi ad ascoltare un disco più di 3 minuti.
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