Corto circuito: in dvd il cult che anticipò Wall-E e Humandroid

Prima di Wall-E della Disney/Pixar, prima ancora di Humandroid di Neil Blomkamp vi è stata una sola intelligenza artificiale che potesse rimanere impress nella mente di milioni di spettatori: il protagonista del cult per famiglie Corto circuito, fabbricato come macchina da guerra e capace di prendere decisioni alla maniera di un qualsiasi essere umano.

Vantando al timone di regia un artigiano di mestiere come John Badham, autore de La febbre del sabato sera, del Dracula con Frank Langella e di Tuono blu, un lungometraggio datato 1986 che annovera nel suo cast volti cari all’epoca in cui è stato concepito; dallo Steve Guttenberg della serie Scuola di polizia alla Ally Sheedy di Breakfast Club, passando per il Fisher Stevens di Ritorno dalla quarta dimensione e G.W. Bailey, anch’egli proveniente dalla nota comica saga poliziesca eighties.

Uno stuolo di facce a noi familiari che oggi, in verità, non troviamo più sullo schermo, ma che Corto circuito ripropone grazie alla sua nuova uscita in dvd targata Pulp Video (www.cgentertainment.it), con tutta l’inventiva della propria trama e dei sottotesti antibellici, piuttosto avanti con gli anni.

La storia prende inizio durante una dimostrazione militare consistente nell’esibizione di cinque androidi muniti di laser, future macchine da combattimento per le guerre a venire; uno dei quali, però, denominato Numero 5, viene colpito da un fulmine durante una tempesta, provocando un’avaria che gli genera una personalità tutta sua.

Ed è la fuga dal deposito in cui è custodito a portarlo casualmente a casa della bella Stephanie (Sheedy), che vive circondata dai suoi animali e lega col suo nuovo amico elettronico ricercato dall’esercito, intento ad acciuffarlo perché ritenuto pericoloso per via delle armi che ha in dotazione. Mentre il suo creatore Newton Crosby (Guttenberg) e il proprio assistente indiano Ban Jabituya (Stevens) intendono aiutarlo, alleandosi a Stephanie per salvargli la vita.

Quindi, uno spettacolo che testimonia quando la fantasia per bambini era capace di miscelarsi con messaggi che vanno oltre il mero intrattenimento, uniformandosi in una trama in grado di fondere quanti più elementi possibili per poter creare una favola moderna nella giusta maniera.

Questa era la magia di un certo cinema anni Ottanta dal palato facile e che dimostra oggi di aver anticipato universi e trame poi sfruttate dalla Settima arte più recente (i sopra menzionati Wall-E e Humandroid, simili nel plot e, addirittura, nel design dei loro cibernetici protagonisti).

Il mestiere di Badham si fa sentire non poco, dando vita ad un racconto per immagini volto a ribadire che una macchina può rivelarsi anche migliore di determinati esseri umani; concetto che sarebbe poi tornato, due anni più tardi, in Corto circuito 2, sequel all’altezza del capostipite, firmato da Kenneth Johnson ma con il solo Stevens del cast originario.

Preziosi, infine, i contenuti speciali del disco: trailer, sessantasette minuti di interviste ad attori e tecnici, tre di dietro le quinte e commento audio del regista.

 

 

Mirko Lomuscio