COSTA: profumo di limone, bellezza di vita

Il suono di questo disco è speciale, antico e moderno, classico ed attuale. Partendo da questo ci troviamo dentro un esordio che ha la sua chiave nel tempo e nella sua inevitabile evoluzione, nella vita e in quel cambiamento che traghetta il bambino all’uomo, la fantasia alla consapevolezza. E noi che parliamo di bellezza non possiamo che pensare subito a quanta Italia ci viene in mente pensando al giallo e a questo titolo: “L’odore dei limoni”. Ecco l’esordio di Angelo Costantini, in arte Costa, che ha ampiamente anticipato il disco in diversi video ufficiali sulla rete. Noi indaghiamo la sua canzone d’autore pop, leggera di melodia, ricca di un peso poetico…

Noi partiamo sempre pensando alla bellezza… cercandola oltre le righe sfacciate delle vetrine. Per Costa cos’è la bellezza?
La bellezza ha un ruolo centrale nella mia produzione musicale. Una delle mie canzoni inserita all’interno dell’ album “L’odore dei limoni” recita: “sognatori che altro non sono della bellezza reggono il trono” ad indicare che solo un animo che si mantiene audace e puro allo stesso momento riesce a custodirla e mantenerla sempre al suo fianco.
La bellezza per me è la manifestazione esteriore del contenuto poetico.
Essa, a mio avviso, non è di certo da rintracciare in un canone formale estetico di superficie bensì nelle qualità formali che ineriscono direttamente al suo contenuto più profondo ed autentico.

E se posso approfondire: dove la trovi e come sai d’averla raggiunta dentro una canzone?
La bellezza è ovunque in quanto la realtà è portavoce di verità e genuinità. La chiave per decodificarla è di certo il nostro diverso modo di guardare. All’interno di una canzone so di averla raggiunta quando il tessuto musicale e testuale riesce a vestire a pennello l’archetipo interiore di significato che giace embrionalmente dentro me prima di essere portato alla luce.

Secondo te in una canzone si deve raggiungere appunto la bellezza oppure questa è un ingrediente secondario?
Quando si parla di bellezza ci si trova spesso di fronte ad un fraintendimento e questo varia in base all’eccezione che si da al termine. Se indichiamo con il termine bellezza solo l’aspetto di facciata è chiaro che questo ricopra per un artista un ruolo secondario, accessorio e prettamente mondano. Se diversamente ci si riferisce alla bellezza come linguaggio che riesce a tradurre gli idiomi spesso incomprensibili dell’animo e del cuore, allora non è solo l’ideale a cui tendere ma anche il medium più idoneo a comunicare la nostra parte più vera.

Che odore hanno i limoni? Quante visioni e quanti significati dietro questa frase…
I Limoni hanno il tipico pungente odore degli agrumi capaci di catapultarci in un solo momento in un’altro luogo e in un’altra dimensione, metafora di colui che vive poeticamente, in maniera piena, il senso autentico della vita. Be’, di sicuro la frase evoca un’ immagine sinestetica poiché offre all’immaginazione sia la fragranza del profumo dei limoni, sia l’intensità del loro colore giallo nonché la rugosità della sua buccia che risveglia la funzione aptica dello sguardo.
Una sinfonia di sensi in una sola immagine e penso in fondo sia questo l’aspetto più simbolico capace di racchiudere il groviglio di sensazioni dell’intero album.

Dylan ovviamente c’è sempre quando citiamo il vento e al vento chiediamo spiegazioni… citando il tuo singolo, “Vento”, possiamo dire la stessa cosa?
Dylan c’è sempre nel background di un cantautore essendone il pioniere per antonomasia così come è evidente l’influenza della sua “Blowing in the wind” nella mia “Vento”. L’accezione di significato del termine però è senza dubbio diversa.
Il vento, nella mia canzone, non è un’ oracolo a cui chiedere risposte o un dio Epicuro insensibile alle vicende del mondo come nel caso della canzone di Dylan. Il vento nella mia canzone assume tre diversi significati in base ai tre diversi refrain in cui è collocato ovvero quello di fato in quanto libertà di contribuire alla costruzione del proprio destino; quello di Brahman e di Eros in quanto forza primordiale ed erotica ed infine assume l’accezione di pura libertà, ossia la libertà di vivere ed amare senza vincoli al di là delle logiche consuete.