Costantina Busignani: mi piace fare l’attrice perché mi diverte tanto!

Amici di Mondospettacolo, oggi vi presenterò un attrice, ma non solo, un Artista con la A maiuscola, il suo nome è Costantina Busignani, ma vediamo di conoscerla insieme!

Ciao Costantina è un piacere conoscerti, come stai?

Ciao Alessandro! Io sto benissimo ed il piacere è tutto mio!

Sei Attrice,  Fotomodella e Make Up Artist, insomma un Artista con la A maiuscola, ma quale tra queste professioni prediligi fare e perché?

Sicuramente l’attrice, perché mi diverte tanto. Spesso sento dire da molti artisti: “Recito perché voglio esprimere me stesso e trasmettere emozioni a chi mi guarda”. Trovo sia un’intenzione nobile ma per quanto mi riguarda, più che per questo motivo, recito perché mi diverte, perché mi fa stare bene. Non a caso, infatti, prediligo il genere comico-brillante.

Hai fatto tanto Teatro, che cosa ti ha trasmesso il recitare davanti al pubblico?

Grandi emozioni. Dall’ansia prima di entrare in scena, alla tranquillità che, invece, subentra appena si mette piede sul palco e si pronuncia la prima battuta, fino ad arrivare alla soddisfazione di un applauso spontaneo. Il feedback positivo del pubblico è di certo la più grande gratificazione che un attore possa ricevere. Ogni spettacolo è un evento che, nonostante le repliche previste, rimanere unico ed irripetibile, e per questo ha un enorme valore.

Come è stata la tua prima volta sul set e che emozioni hai provato?

Ero molto emozionata, ma anche tanto felice! Avevo 21 anni ed era uno spot web interattivo per il Parco divertimenti Mirabilandia. Si chiamava Divertical- la Macchina Diabolica, con la regia di Matteo Santi. Non stavo nella pelle perché da piccola adoravo andare a Mirabilandia, non c’era estate in cui non costringessi i miei genitori ad accompagnarmi. E mai avrei immaginato, un giorno, di essere uno dei personaggi che avrebbero presentato la nuova attrazione dell’anno.

Sei molto bella, quanto è stato importante secondo te il tuo aspetto fisico per il tuo lavoro?

Lo è stato e lo è tuttora. Anche se di belle ragazze ce ne sono a milioni là fuori, quindi, secondo me, il vero segreto per farsi notare, al di là della bellezza, è sapersi distinguere. Crearsi un personaggio diverso, un personaggio che attrae, che incuriosisce. Io per esempio amo molto puntare sulla femminilità (valore che a mio giudizio si è un po’perso al giorno d’oggi) e sullo stile vintage, ispirandomi alle dive del passato, prima fra tutte Marilyn Monroe. La bellezza in questo mondo aiuta senza subbio, ma aiuta ancora di più essere interessanti, colti e auto ironici. Questi elementi, uniti allo spirito di sacrificio, alla passione e all’entusiasmo, portano al successo.

Hai partecipato a diversi programmi, spettacoli ed eventi,  quali di questi ricordi con più piacere?

Il saggio di fine anno della scuola in cui mi sono diplomata: La Scuola di Teatro Colli, diretta da Emanuele Montagna, che ringrazio tanto per i suoi insegnamenti. Abbiamo messo in scena Il Girotondo di Arthur Schnitzler al Teatro Dehon di Bologna. Io facevo la parte della bambina che intratteneva rapporti amorosi con il personaggio del poeta. La cosa che più ricordo con immensa gioia, al di là del fatto che da questo spettacolo ho capito quale fosse il genere di recitazione che più amavo fare (brillante, vaudeville , comico), è il grande senso di complicità e di amicizia che si era creato all’interno del nostro gruppo. Posso dire di aver conosciuto, in tal senso, dei veri amici e dei artisti.

Il mondo dello spettacolo  è come lo immaginavi prima di farne parte?

In realtà ancora me ne manca una bella fetta da conoscere! Mi sono trasferita a Roma proprio per entrare in contatto anche con altre realtà del settore. Per quello che ho visto fino ad ora, mi sento di smentire un luogo comune, ovvero quello dell’indivia femminile. In realtà, per la mia discreta esperienza, i più grandi aiuti mi sono arrivati proprio dalle donne. Al contrario, mi è capitato spesso che, alcuni uomini per un motivo e per un altro mi ostacolassero, quindi con molta eleganza ed educazione è stata mia premura allontanarli.

Cosa riesce a farti emozionare?

Vedere realizzati obiettivi per cui ho lavorato tanto e rendere fiero chi crede in me, come la mia famiglia e miei affetti.

Che cosa ti piace di più in un uomo?

Amando profondamente il “senso del bello” (che prescinde dalla bellezza fisica fine a sé stessa), ovviamente guardo come un uomo appare, qual è il suo stile, come si pone…amo la cura e l’eleganza, senza dubbio. Ma ancor più amo le menti brillanti e creative. Non c’è niente di più erotico delle mente, secondo me. Da lì, poi, nasce tutto il resto.

Cosa ti aspetti dal futuro?

Una domanda da un milione di dollari! Mi aspetto di realizzare quello per cui sto lavorando tanto. Ovvero, essere un’attrice affermata, soprattutto nell’ambito che amo fare, sia in teatro che al cinema. Non amo particolarmente la televisione, o meglio, un certo di tipo di televisione. Anche se non escludo di certo progetti televisivi intelligenti, ironici e brillanti.

Un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?

In realtà sono due! Mi piacerebbe tanto interpretare, in un film, un personaggio femminile realmente esistito. Magari una donna che, attraverso la sua arte, ha fatto la storia della moda, del cinema, della letteratura. Credo che, nei secoli, ce ne siano tante di eroine a cui rendere omaggio. L’altro sogno nel cassetto è quello di diventare il volto pubblicitario di un prodotto. Ero bambina quando la bellissima Megan Gale faceva la pubblicità della Omnitel (Vodafone) ma quegli spot mi sono rimasti nel cuore.

Quali sono le tue passioni?

Amo tanto dipingere, soprattutto ad acquerello. Mi piace dare forma ai miei pensieri fatti di colori vibranti ed immagini delicate. Per me, dipingere, è come scrivere una favola.

Un tuo pregio e un tuo difetto

Il mio principale pregio, probabilmente, è la sensibilità, l’entrare in empatia con le persone. A questo si unisce anche un grande senso di responsabilità per gli impegni presi. Non lascio mai nulla in sospeso. Il mio più grande difetto è sicuramente la mancanza di pazienza. Vorrei vedere subito i risultati di un qualcosa a cui tengo e spesso divento schiava del senso del dovere. Quando mi sembra di non produrre abbastanza entro in panico. Tendo a non rilassarmi mai.

Che cosa è sacro per te?

La libertà in tutte le sue forme, l’amore e il rispetto verso ogni forma di vita.

La tua più grande paura?

Perdere le persone che amo. Sia in senso fisico, sia nel senso umano ed emotivo. Ho paura che, per un qualche motivo, si allontanino da me. Per me il valore umano è fondamentale in questa vita. Amo il lavoro, amo l’arte ma nulla potrebbe sostituire la gioia che mi danno le persone.

C’è qualcosa di te che cambieresti?

Spesso sono molto ansiosa, soprattutto quando tengo ad una persona o ad una situazione. Vorrei, alle volte, essere più leggera e non farmi sopraffare dalla preoccupazione.

Cosa è per te la felicità?

Per me la felicità è andare a dormire la sera (possibilmente a fianco della persona che si ama), con il cuore sereno per non aver fatto del male a nessuno ed entusiasta di affrontare il giorno che verrà.

Come descriveresti la tua vita sentimentale?

Non amo molto parlare della mia vita privata. Cerco di tutelarla il più possibile, come fosse un gioiello prezioso. Si, credo che la definirei così: un gioiello. Penso siano proprio le cose non dette, quelle di più grande valore.

 Ultimo film visto?

Il diritto di contare di Theodore Melfi. Meraviglioso! Lo consiglio a chi ha grinta, passione e fiducia nelle proprie capacità! E poi è una storia vera commovente.

Ultimo libro letto?

Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse. Pura poesia. Ora, dello stesso autore, sto leggendo Il Lupo della steppa, un po’ complicato ma sempre un capolavoro.

Il tuo piatto preferito?

Anche se non sono di Bologna, ma ci ho vissuto diversi anni, non posso non dire…le lasagne!

Amicizia, Amore, Famiglia, Lavoro Salute, Sesso e Soldi mettili in ordine di importanza!!!

Amore, famiglia, salute, amicizia, lavoro, sesso, soldi.

Un  motto o una frase che più ti rappresenta?

Ce ne sono due. La prima è di Albert Einstein, personaggio che avrei tanto voluto conoscere: “Continua a piantare i tuoi semi. Non saprai mai quanti ne cresceranno…forse lo faranno tutti”. L’altra è: “Vivi come se dovessi morire domani, comportati come se dovessi vivere per sempre”. Sembra l’abbia detta Gandhi, anche se ho letto in merito pareri contrastanti. In ogni caso, chiunque ne sia l’autore, doveva essere molto saggio.

Manda un saluto ai nostri lettori!!!

Innanzi tutto ringrazio di cuore Alessandro Cunsolo per avermi dato la possibilità di raccontarmi un po’ in questa intervista. Saluto con tanto affetto tutti i lettori, dai più razionali ai più sognatori, e tutte le persone a cui voglio bene! Un grande abbraccio!

A.C.