Una serata di solidarietà e di divertimento, ieri insieme a Giorgio Panariello, presso il pub Löwengrube a Limite Sull’Arno (FI). L’evento è stato organizzato a favore della Fondazione “Cure2Children”, sotto la direzione del presidente Roberto Valerio e con la presenza del sindaco di Limite Sull’Arno, Alessandro Giunti. L’evento, che aveva l’obiettivo di raccogliere fondi per la salute dei bambini, è stato presentato dall’attore e conduttore Gianmaria Vassallo.

Giorgio Panariello, noto attore comico, si impegna personalmente in questa missione di solidarietà. L’eredità di questo impegno è stata trasmessa da Leonardo Pieraccioni, che per primo ha testimoniato l’importanza di “Cure2Children”. Insieme anche all’amico Carlo Conti, Panariello sottolinea quanto sia fondamentale restituire parte della propria fortuna a chi ne ha più bisogno, in particolare ai bambini.
La serata è stata un’occasione per riflettere sul potere del sorriso e della speranza. Come afferma l’attore fiorentino, i bambini sono naturalmente propensi a sorridere, protetti dalla loro innocenza che li tiene lontani dalla piena coscienza delle difficoltà. Tuttavia, per i genitori, il peso delle sfide quotidiane rende più difficile trovare un sorriso. Non è stato solo un evento di beneficenza, ma anche un modo per riflettere su come possiamo contribuire ad un futuro migliore per le generazioni che verranno.
In compagnia di Giorgio Panariello per una serata dedicata alla solidarietà presso il pub Löwengrube a Limite Sull’Arno (FI), un appuntamento ormai immancabile. La serata è organizzata a favore della Fondazione “Cure2Children”. È importante continuare a pensare ai bambini e domandarsi: qual è la motivazione che ci spinge a farlo?
Dobbiamo continuare a pensare a chi ha bisogno, specialmente ai bambini. In questo contesto, mi impegno personalmente perché, oltre ad essere presidente onorario di un’associazione animalista, sento l’onore e la responsabilità di portare avanti una tradizione di solidarietà. Ho ereditato questo impegno da Leonardo Pieraccioni, il primo a testimoniare l’importanza della “Cure2Children” e condividiamo questo impegno anche con Carlo Conti. È fondamentale agire, come dice Jovanotti, da “ragazzi fortunati”, restituendo parte della nostra fortuna a chi ne ha bisogno; in questo caso ai bambini. Lo farò sempre, finché non nascerà un’associazione che, un giorno, potrà aiutare me quando sarò più vecchietto (ride)! Per questo voglio già lanciare un appello: se c’è qualche associazione che in futuro potrebbe interessarsi a me, io sono qui!
Giorgio, da attore comico, come possiamo regalare un sorriso ad un bambino?
I bambini sono naturalmente propensi a sorridere. È più difficile con i genitori, perché abbiamo visitato molte volte l’ospedale Meyer vestiti da pagliacci o da Babbo Natale. Entrando, i bambini rimangono a bocca aperta e affascinati, sorridono, anche se non stanno benissimo. Abbiamo avuto l’opportunità di incontrare bambini nei villaggi africani. Questi bambini sorridono spesso perché vivono in una fortunata incoscienza, non comprendono ancora appieno il dramma che li circonda. I bambini riescono a sorridere perché non comprendono ancora del tutto la complessità dei problemi. Al contrario, i genitori portano sulle spalle il peso delle difficoltà, e questo rende più difficile per loro trovare un sorriso. Tuttavia, per i bambini è piuttosto semplice; la loro innocenza li protegge dalla piena coscienza delle difficoltà.
Parlando di bambini, mi viene in mente, uno dei tuoi personaggi storici: Simone…
“Eh, so’ Simone …!” Simone era tremendo e, anche un po’ troppo vivace, direi (ride). I bambini, per fortuna, sono più tranquilli e più riflessivi di lui. Ti ricordo una famosa battuta: “Al mio nonno gli ho fatto smettere di fumare … Come hai fatto? L’ho levato dal fuoco!”
Ti vedremo nuovamente come giudice nella prossima stagione di “Tale e Quale Show”? Puoi anticiparci qualche novità sui tuoi nuovi progetti teatrali?
Si, confermo la mia partecipazione come giudice, a “Tale e Quale Show”, anche per la prossima edizione. Inoltre, sto scrivendo uno spettacolo che esplora il futuro. Questo lavoro si proietta nei prossimi trent’anni e cerca di delineare un quadro positivo del futuro. Non parlo del mio futuro personale, ma piuttosto del futuro che riguarda i bambini e i giovani di oggi. Ho cercato di esplorare cosa ci attende e sono tornato per raccontare ciò che ho visto. Nonostante le sfide e i problemi che inevitabilmente incontreremo, sono convinto che il futuro ci riservi anche molte cose positive. Parlo di progressi significativi nel campo della medicina e dell’intelligenza artificiale. Anche se quest’ultima può ancora suscitare timore, sono certo che, col tempo, diventerà un grande vantaggio per l’umanità.

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