Da Golem a Il mistero di Dante: poker di Louis Nero riscoperto in dvd

Nel panorama dell’underground cinematografico italiano, il nome di Louis Nero è sempre rientrato tra quelli che maggiormente hanno saputo dimostrare la propria velleità autoriale, grazie ad una lista di titoli che, col tempo, si sono guadagnati l’aurea di cult, tramite particolari argomentazioni che sguazzano tra l’ancestrale e il mistery, pur sfiorando una logica da film di genere.

Un modo di fare che ha convinto parecchi nomi del settore recitativo a prendere parte ai suoi lavori, da Moni Ovadia a Philippe Leroy, da Lou Castel a Franco Nero, fino ad arrivare a premi Oscar quali Faye Dunaway e F.Murray Abraham. Una messe di volti noti che hanno sempre sostenuto il suo cinema, proprio come è accaduto anche nella sua ultima opera: il monumentale The broken key, recentemente distribuito in blu-ray da Mustang Entertainment in collaborazione con la stessa CG Entertainment (www.cgentertainment.it) che, in associazione con L’altrofilm (casa di produzione di Nero), rende omaggio a questo singolare autore rieditando in dvd quattro sue fatiche.

 

Golem (2000)

L’opera d’esordio, il film cha ha aperto le danze alla lunga carriera di Nero. Un singolare lungometraggio che mostra fin da subito l’estro creativo alle spalle del cineasta in erba, giostrando la sua intricata resa sul mito del Golem, creatura legata ad un immaginario ancestrale e a cui fu dedicato anche un film muto del 1920 (Der Golem di Paul Wegener).

La macchina da presa si districa e si aggira tra Torino, Praga e Lione, incarnando il punto di vista della mitica creatura automa, dalla sua nascita fino a ciò che ne è conseguito col mito imperante.

Un continuo susseguirsi di sperimentazioni e interessanti inquadrature, ovviamente giocando anche con atmosfere degne dell’Espressionismo tedesco e lasciando che il tutto sia raccontato da una suadente voce narrante, appartenente  al musicista e drammaturgo Ovadia.

Un’opera prima al sapore di videoarte che mette subito in chiaro il suo modo di narrare, generando un cinema e una carriera che, col tempo, sono cresciuti insieme allo stesso Nero.

Un’introduzione critica di Marco Gazzano (durata otto minuti), Golemsaga – Percorso critico sul Golem (trentuno minuti di making of con interventi del regista stesso) e un trailer occupano la sezione extra del dvd.

 

Pianosequenza (2004)

Abbandonata la videoarte dell’esordio, stavolta Nero si cimenta con l’assoluta sperimentazione tecnica, girando in un’unica sequenza una trama fatta di personaggi soli e di una gioventù ormai confinata ai meri anfratti della solitudine.

Dieci storie da seguire e unire in una sola linea, un’unica visuale che possa legarle ed avvicinarle, mostrando quanto un gruppo di presenze che sembrano lontane dall’essere simili possano, invece, gemellarsi per un discorso esistenziale tempestato di luci soffuse e create ad hoc da una serie di illuminazioni dovute a sole candele.

Lo spettatore si rende partecipe a questo pedinamento artistico, che va dietro ai protagonisti mostrando una finestra su un mondo nascosto, quello vissuto da determinate persone e che mai potevamo pensare potesse esistere.

Un esperimento, sì, ma che non si ferma al solo filmico e sconfina anche sul versante propriamente umano.

Commento audio di Nero e del co-sceneggiatore Timothy Keller, A proposito di Pianosequenza (making of di ventidue minuti, Provini (dodici minuti) e trailer sono i contenuti speciali del disco.

 

La rabbia (2007)

E qui si fanno i conti con il metacinema, attraverso un’opera che svisceri dalle più profonde conoscenze artistiche di Nero un qualcosa che arrivi fino in fondo, almeno argomentando “cosa vuol dire fare cinema ai nostri tempi”.

Ovviamente, per un regista come lui, che opera sempre nel campo del low budget, significa andare incontro ad una grande fatica, una gestazione piena di lotte e scontri verbali, al limite del fisico, che possano quindi offrire la giusta ispirazione per un lungometraggio che, per varie allegorie e presentazione di personaggi bizzarri, mostri un percorso per nulla facile.

Un lungometraggio capace di sorreggersi sulla voglia di fare e mostrare, analizzando questa profonda crisi del cinema attuale,  ormai votato all’industrializzazione delle idee che molti autori portano su grande schermo; perché ricordate che “L’umanità esiste per creare opere d’arte”.

Oltre al protagonista Nico Rogner, popolano il ricco cast Franco Nero (anche produttore esecutivo insieme al regista stesso), Giorgio Albertazzi, Tinto Brass, Lou Castel, Arnoldo Foà, Philippe Leroy, Corso Salani, Corin Redgrave, Giampiero Lisarelli, Hal Yamanouchi, Jun Ichikawa, Barbara Enrichi, Gregorio Napoli e il premio Oscar Faye Dunaway.

Tema musicale a cura di un altro vincitore di Academy Award come il compianto Luis Bacalov ed eseguito per l’occasione da Teho Teardo.

Nel comparto extra del dvd è possibile trovare un backstage (sedici minuti) e un trailer.

 

Il mistero di Dante (2014)

Tra il biografico e il genere mistery, in questa occasione Nero decide di andare incontro all’eredità artistica appartenente ad un immenso artista italiano quale fu Dante Alighieri, creando un effettivo documentario (nonostante l’avvio da thriller esoterico in stile pov) che possa scrutare nella sua opera immensa come si trattasse di un’indagine poliziesca, con passato e presente alternati.

Dimostrazione di come il cineasta abbia un occhio per sconfinare nel cinema vero e proprio, riuscendo a narrare tutto il mistero ancestrale che ruota attorno al mitico scritto aligheriano e senza abbandonare i propri vezzi autoriali e poetici.

Utilizzando, quindi, il volto del premio Oscar F.Murray Abraham (indimenticato Salieri di Amadeus) nei panni del sommo Dante, in questo racconto Nero immerge lo spettatore nel mezzo di un mistero alquanto veritiero e sentito, ovvero capire se ancora oggi esiste quel gruppo iniziatico del 1300 chiamato I figli d’Amore, del quale Alighieri faceva parte.

A sostenerlo in questa causa le dichiarazioni di personaggi noti, intervistati per l’occasione, come Taylor Hackford, Franco Zeffirelli, Valerio Massimo Manfredi, Christopher Vogler, Gabriele La Porta, Mamadou Dioume, Silvano Agosti, Roberto Giacobbo, Marcello Vicchio e Abd al Wahid Pallavicini.

Tra l’altro, ulteriori interviste a La Porta, Dioume, Vicchio e Wahid Pallavicini sono incluse anche nella sezione extra del disco, insieme a un backstage (tredici minuti).

 

Mirko Lomuscio