Da Sergio Leone a Checco Zalone! Come sono cambiati i gusti cinematografici degli Italiani negli ultimi 50 anni.

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Italia 1966. Il Maestro Sergio Leone dirige il suo terzo film western: “Il buono, il brutto e il cattivo” che negli anni a seguire, farà scuola ad una generazione di cineasti americani, tra i quali John Milius, Martin Scorsese, Steven Spielberg, Francis Ford Coppola, John Carpenter e Brian De Palma.

Si, perchè questi grandi registi che ho pocanzi citato, si sono formati nelle scuole di cinema, studiando l’ultimo rullo de “Il buono, il brutto e il cattivo“, (quello nel quale Eli Wallach corre a perdifiato in circolo all’interno del cimitero, fino al duello finale successivo), esaminando la sequenza continuamente, come esempio di manuale di montaggio. Diventando quindi, un esempio di come si fa il cinema, di come si fanno le inquadrature e tanto altro.

Il cinema italiano diventa ancora una volta un esempio da seguire, il capolavoro di Sergio Leone ,contiene tutti gli ingredienti per diventare in assoluto uno dei  film più belli del cinema italiano e non solo. La straordinaria interpretazione di Eli Wallach che interpreta il bandito messicano “Tuco” (il brutto), riesce anche a far ridere, facendolo diventare uno dei personaggi più divertenti del cinema mondiale. D’altro canto Leone e i suoi fedeli sceneggiatori (Vincenzoni, Age e Scarpelli) avevano costruito per Tuco un ruolo davvero azzeccato. La frase “Quando si spara non si parla. Si spara!“.  E’ diventata leggenda

In quegli anni si sa, le multisale non esistevano, ma Il film spopolò ben presto in tutto il mondo. Dal 1966, anno dell’uscita, il film ha incassato più di 25 milioni di dollari. Gli stessi dirigenti della United Artists rimasero esterrefatti vedendo le sale di tutto il mondo gremite come mai nessun western era riuscito a fare. In Italia, il film arrivò terzo dietro a “La Bibbia” (1966) di John Huston e “Il dottor Živago” (1966) di David Lean. Benché messo a confronto con capolavori del cinema internazionale, il western di Leone non sfigurò, essendo stato penalizzato dal divieto ai minori di 14 anni.

Da allora, il film è rimasto molto amato dal pubblico, che continua a manifestare un elevato gradimento: gli utenti di Box Office Mojo lo insigniscono del grado “A” e inoltre ottiene il 97% nella singolare votazione di Rotten Tomatoes. Il film viene inoltre preso molto bene in considerazione nelle varie classifiche dei migliori film di tutti i tempi: gli utenti del Mr. Showbiz Web site lo classificano all’81º posto; i lettori del giornale Empire Magazine lo pongono al 41º posto; si trova al 69º posto nella classifica stilata dai lettori di Time Out. È inoltre costantemente tra le prime 10 posizioni nella IMDb Top 250 movies; attualmente 8º, è la più alta posizione mai raggiunta per un film western e per una pellicola non americana.

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Italia 2016. Il film del regista Gennaro Nunziante “QUO VADO?” totalizza nei soli primi 4 giorni di programmazione 26 milioni e 657 mila euro! La recitazione di Checco Zalone non è di certo paragonabile a quella di Eli Wallach e il film si regge solo ed esclusivamente per le sue battute.

Qui non c’è nulla o quasi da insegnare, più che altro ci sarebbe molto da capire, e giustificare il tutto con: “Agli italiani piace ridere” è un po’ riduttivo. Forse… fra altri 50 anni, i cineasti, i critici e i sociologi, sapranno sicuramente dare una spiegazione accettabile. Forse…

Alessandro Cunsolo