DC League of Super-Pets: Lillo, Maccio e il cane di Superman

DC League of Super-Pets è un classico titolo d’animazione per famiglie, ma incredibilmente valido anche per gli spettatori maggiormente attempati (con o senza figli), oltre che imperdibile per i possessori di animali.

Decisamente azzeccate, poi, sono le voci italiane dei talent che questa volta non ricorrono a particolari inflessioni, con un Lillo Petrolo Krypto e un Maccio Capotonda Asso.

La vicenda raccontata vede lo storico cane di Superman, Krypto, in crisi nel rapporto con il suo padrone svolazzante, sempre più legato a Lois Lane. Mentre, al tempo stesso, il famigerato Lex Luthor si rivela ancora una volta artefice di una serie di eventi che portano scompiglio nella città di Metropolis e che portano all’inedita nascita di un nuovo gruppo di supereroi. O, meglio, di Super-Pets. Un gruppo composto da Asso, cane che soffre per essere stato abbandonato dai padroni a causa di un incidente involontario, dalla maialina MP, da Merton, tartaruga con notevoli problemi di vista, dallo scoiattolo Chip e dalla perfida Cavia Lulu, vittima dei laboratori di Luthor. O forse complice?

Un plot costruito alla perfezione, quello di DC League of Super-Pets, con un Superman che rimanda inevitabilmente al capolavoro diretto nel 1978 da Richard Donner.

E abbiamo nuove origini per Krypto; man mano che i tanti temi trattati annoverano, tra l’altro, l’egoismo umano dinanzi all’abbandono e lo sfruttamento degli animali in esperimenti. In modo da lanciare messaggi capaci di arrivare sia al grande che al piccolo spettatore, entrambi destinati a divertirsi nell’assistere alle avventure inscenate dai due registi Jared Stern e Sam Levine.

Gli amanti dei fumetti, poi, rimarranno non poco soddisfatti al termine di un’operazione che, inscenando la nascita di questi nuovi eroi, lascia tranquillamente immaginare potrà generare sequel.

Nota conclusiva: Krypto è doppiato nella versione originale di DC League of Super-Pets dal roccioso Dwayne Johnson, ma il nostro Lillo dimostra di non avere nulla da invidiare, in fatto di capacità “vocali”, al noto attore americano.

 

 

Roberto Leofrigio