In prima nazionale al Teatro Era di Pontedera, il 9 e 10 maggio, ore 21, Anna Foglietta, Edoardo Leo, Marco Bonini sono i protagonisti di De Bergerac di Michele Santeramo, spettacolo prodotto dal Teatro Era – Teatro della Toscana.

Si racconta la storia di Cirano, interpretato da Edoardo Leo, che non vuole più mettere in scena la sua celebre storia scritta da Edmond Rostand. Stasera proprio non ne vuole sapere di replicare per l’ennesima volta tutto il dolore per il suo amore che non si compie.

Ma Rossana, interpretata da Anna Foglietta, e Cristiano, interpretato da Marco Bonini, non ci stanno. Lo spettacolo si deve fare: loro esistono soltanto se si mettono in scena, esistono soltanto nel loro ruolo, quando recitano la loro parte.

De Bergerac, allora, è uno spettacolo dichiaratamente non finito, non pronto. Questo è l’assunto di cui si mettono subito a conoscenza gli spettatori. Gli attori leggono un copione che, proprio, perché non finito, è inutile mandare a memoria. Cirano vuole una vita nuova per sé.

Così, lo spazio scenico di Marco Ghidelli è fatto di materiale riciclato che dà vita nuova alle plastiche – gli elementi sono realizzati da R3direct con materiali prodotti da Revet e commercializzati da Febo. Le luci di Valeria Foti sono su fari montati, ma non del tutto puntati, le musiche sono idee mai provate, i costumi sono appena abbozzati.

Il testo si compie dunque in scena, come Santeramo ha già sperimentato con il progetto Fantasmi, e accade con la complicità del pubblico che, alla fine, inquadrando un QRcode, può venirne in possesso e portarselo a casa, per farne un nuovo gioco di società.

Cirano è stanco e non metterà in scena il Cirano de Bergerac di Edmond Rostand, stasera vuole sottrarsi alla consueta sofferenza e cambiare vita. Cristiano e Rossana gli si oppongono, loro vogliono fare lo spettacolo, perché sono convinti che senza ruolo, senza personaggio, non sono niente. Ma Cirano stasera è irremovibile: riconosce quello che nella sua vita non va bene e vuole cambiarlo. Basta ripetere le stesse giornate, gli stessi impegni, le stesse mezze gioie, gli stessi amori. Invita gli spettatori a fare altrettanto, a riconoscere nella propria vita quel che non va bene e cambiarlo. Invita a fare come lui: non più rassegnarsi alla vita, ma viverla.

De Bergerac di Michele Santeramo, in prima nazionale al Teatro Era di Pontedera il 9 e 10 maggio, ore 21, è uno spettacolo dichiaratamente non finito. Non pronto. Questo è l’assunto di cui si mettono subito a conoscenza gli spettatori. È l’autore che parla e dice loro: «Il testo non è finito, perché dopo 8 anni ho capito che per finire il testo ho bisogno di vedere le reazioni degli spettatori. Ho bisogno di voi, dei vostri sguardi, delle vostre emozioni, quindi io stasera vi guarderò, voi spettatori, e prenderò appunti: vi prego quindi di essere naturali e di non recitare».

Da questa provocazione discende tutto l’allestimento dello spettacolo prodotto dal Teatro Era – Teatro della Toscana che ha per protagonisti Anna Foglietta, Edoardo Leo, Marco Bonini: gli attori leggono un copione che, proprio, perché non finito, è inutile mandare a memoria, lo spazio scenico di Marco Ghidelli non è finito, le luci di Valeria Foti sono su fari montati, ma non del tutto puntati, le musiche sono idee mai provate, i costumi sono appena abbozzati. Nello specifico, le scenografie, stampate in 3d dall’azienda R3direct utilizzando il granulo commercializzato da Febo e prodotto da Revet, riciclando gli imballaggi plastici delle raccolte differenziate toscane, sono smontate. Sono scene di materiale riciclato: una vita nuova alle plastiche. Proprio quella che vuole Cirano, una vita nuova per sé.

Il testo si compie dunque in scena, come Santeramo ha già sperimentato con il progetto Fantasmi, e accade con la complicità del pubblico che potrà, alla fine dello spettacolo, inquadrando un QRcode, venirne in possesso e portarselo a casa, per farne un nuovo gioco di società, da giocare leggendolo tra amici, dividendosi le parti, recitando tra le mura domestiche, in famiglia o con chi si vorrà.


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