Delta: la lotta di Alessandro Borghi per la sopravvivenza

Secondo lungometraggio cinematografico diretto da Michele Vannucci, dopo l’esordio datato 2016 Il più grande sogno, Delta, interpretato da Alessandro Borghi, è ubicato sul Delta del Po, luogo di pesca, bracconaggio, litigi, di un amore irruento e anche di tanto fango.

Il lungometraggio si dirama tra le varie sfaccettature della vita degli abitanti del confine orientale della Pianura Padana, più precisamente tra Ferrara e Rovigo.

Osso (Luigi Lo Cascio) e la sorella (Greta Esposito, reduce dal grande successo della serie televisiva Mare fuori) hanno fondato un’associazione e vogliono proteggere, grazie anche all’aiuto dei paesani, le loro sponde e il territorio dalla pesca illegale condotta dalla famiglia Florian, proveniente dalla Romania ma stabilizzata in Italia. Tra essi vi è Elia (Alessandro Borghi), ragazzo dello stesso paesino della famiglia di Osso, ma che si era unito a loro anni prima e li aiuta con la pesca attraverso dei generatori elettrici.

In fatto di scenari, ambiente e colori, Delta ricorda molto il bellissimo Revenant – Redivivo  di Alejandro González Iñárritu, in cui Leonardo DiCaprio – premiato per l’occasione con l’Oscar – lottava per la propria sopravvivenza in posti gelidi e raccapriccianti. Anche se la trama in questo caso è diversa, Alessandro Borghi non dorme dentro nessuna carcassa, ma lotta anche lui per la propria sopravvivenza proprio come l’ex divo di Titanic.

Questa lotta di Elia contro se stesso (celebre la frase ’’Passiamo la vita a combattere contro noi stessi per cercare di essere migliori, ma siamo quello che siamo’)’ inizia dal conflitto di interessi con Osso e un altro concittadino (Sergio Romano), intrecciato al colpo di fulmine che avrà con una donna (Emilia Scarpati Fanetti) e destinata ad accompagnarlo per una parte del suo viaggio.

Delta è dunque in grado di tenere lo spettatore in lunghi stati di suspense e Borghi interpreta alla perfezione questo ragazzo che combatte per i propri bisogni e che mette in discussione se stesso… fino a notare tra la nebbia lo spiraglio per una vita diversa, con una figura femminile al proprio fianco.

 

 

Virginia Lepri