Diabolik – Ginko all’attacco!: Giacomo, il nuovo “re del terrore”

Ad un solo anno da Diabolik, del 2021, Marco e Antonio Manetti, in arte Manetti Bros, tornano ad occuparsi della creatura nata nel 1962 dalla fantasia delle sorelle Giussani uscendo al cinema con Diabolik – Ginko all’attacco!, ispirato all’albo numero sedici del popolare fumetto.

Cambia prima di tutto l’interprete principale: non più Luca Marinelli, il quale giustamente non riteneva il ruolo nelle sue corde (e i risultati si sono visti), ma ora il misconosciuto Giacomo Gianniotti, dalla carriera decennale orchestrata tra lungometraggi (Race – Il colore della vittoria) e tanta tv.

Il resto del cast comprende i già confermati e rodati Miriam Leone e Valerio Mastandrea, rispettivamente nei ruoli di Eva Kant e dell’ispettore Ginko, più la new entry Monica Bellucci, nei panni della ricca duchessa Altea di Vallemberg.

Il plot si svolge nella Clerville degli anni Sessanta, con la polizia sconcertata dalla sequela di furti compiuti da Diabolik, uno spietato ladro disposto anche ad uccidere durante i suoi colpi, mostrandosi agli occhi di tutti come un vero e proprio “re del terrore”. A dargli la caccia vi è sempre il deciso Ginko (Mastandrea), il quale stavolta intende pianificare a dovere una trappola per acciuffarlo; infatti, alla notizia dell’arrivo dei gioielli della contessa Altea, prepara i suoi uomini per una missione definitiva atta a fermare le malefatte del criminale e della compagna di quest’ultimo, l’altrettanto imprendibile Eva Kant.

Un sequel back-to-back che, girato insieme al successivo capitolo, la cui uscita è prevista per il 2023, si mantiene bene o male sui livelli del precedente, rimanendo sulla media senza strafare, ma limitando di molto la propria resa tecnica, tanto da lasciar avvertire una certa amatorialità coplessiva.

Certo, bisogna dire che, rispetto a Marinelli, Gianniotti si rivela esteticamente più vicino al fascino del personaggio giussaniano, anche se, purtroppo, a livello recitativo lascia a desiderare. Ma ciò non sembra essere un problema soltanto suo, in quanto, Leone a parte, alla quale Eva Kant calza a pennello, un po’ tutto il comparto recitativo di Diabolik – Ginko all’attacco! non convince, tra interpretazioni quasi caricaturali e accenti di provincia avvertibili in mezzo ai dialoghi.

Un aspetto che finisce per mettere in luce anche i difetti di una regia attenta sì alla fedeltà visiva nei confronti delle tavole disegnate, ma indecisa sulla direzione da dare agli attori. E ne risente soprattutto la performance della Bellucci, che rasenta l’insostenibile in alcuni frangenti (e l’inconcepibile accento dell’est che sfoggia non la aiuta affatto); mentre per Gianniotti e Mastandrea si può anche chiudere un occhio, considerati modesti risultati delle loro interpretazioni.

Rispetto al primo film, comunque, Diabolik – Ginko all’attacco! è caratterizzato da un maggiore senso del ritmo, sebbene la trama sfoggi colpi di scena piuttosto telefonati; forse così voluti in quanto, ormai, la matrice è quella delle risapute storie da leggere degli anni Sessanta.

In conclusione, una seconda avventura che intrattiene, ma solo se non pretendete la grande recitazione.

 

 

Mirko Lomuscio