Dieci dischi in alta definizione per la Superman 5 Film Collection

Tra le interessanti iniziative home video messe in atto da Warner Bros Entertainment per festeggiare il suo secolo di vita, forse la maggiormente gustosa è individuabile nel prestigioso cofanetto in metallo Superman 5 Film Collection, riproducente sulla bella confezione la fortezza della solitudine e contenente in custodie steelbook diversi gadget insieme alle edizioni blu-ray e 4K Ultra HD (dieci dischi in tutto) dei cinque lungometraggi incentrati tra il 1978 e il 1987 sul supereroe più famoso dell’industria dell’intrattenimento.

Già, cinque, in quanto, oltre ai quattro che abbiamo tranquillamente avuto modo di vedere all’epoca sul grande schermo, è presente all’interno di questo impeccabile oggetto del desiderio diffuso in occasione dell’ottantacinquesimo anniversario della nascita dell’uomo di Krypton anche la Richard Donner cut di Superman II; capitolo da cui proviene l’immagine del malvagio Zod intrappolato nella zona fantasma riprodotta in una card lenticolare 3D facente parte dei citati gadget, come pure un libretto fotografico, il certificato di autenticità e il primo numero della collana a fumetti Superman ‘78.

 

Superman (1978)

Geniale scienziato, nonché uno degli uomini più influenti del pianeta Krypton, Jor-El, dal volto di Marlon Brando, consapevole del fatto che il posto sia condannato alla distruzione a causa dell’eccessivo avvicinamento al proprio sole rosso mette in salvo su una mini-astronave il piccolo figlio Kal-El; il quale, atterrato a Smallville, nel Kansas, viene adottato dai coniugi Jonathan e Martha Kent, ovvero Glenn Ford e Phyllis Taxter, che gli mettono il nome Clark. Da qui, seguiamo quest’ultimo prima in una breve fase adolescenziale con i connotati di Jeff East, poi, trentenne e nel frattempo rimasto orfano, con quelli del Christopher Reeve che è stato consegnato alla storia della Settima arte proprio grazie al personaggio simbolo della DC Comics dotato di forza sovrumana, in grado di volare e vulnerabile ai verdastri e fluorescenti frammenti di Krypton, denominati kryptonite. Lavorante come redattore presso il Daily Planet, dunque, Clark Kent s’impegna a tenere ben nascosta la propria identità di Superman con cui si dedica a difendere l’umanità dal male; mentre a fargli da colleghi di lavoro sono il fotoreporter Jimmy Olsen alias Marc McClure e la bella Lois Lane, affascinata proprio dal paladino della giustizia dal rosso mantello da quando la porta in salvo nella mitica sequenza dell’elicottero in pericolo durante la quale la donna sfodera un “Lei mi regge? E chi è che regge lei?”.

Del resto, mentre Gene Hackman, affiancato da Ned Beatty e Valerie Perrine, ci regala uno dei maggiormente memorabili villain delle immagini in movimento nei panni del malvagio Lex Luthor, non è l’ironia a mancare nel corso di oltre due ore e venti di puro entertainment che, firmate dal sottovalutato Richard Donner, si sono poi rivelate un autentico modello di riferimento, in fatto di struttura narrativa, per buona parte dei cinecomic supereroistici successivi. Fino alla spettacolare situazione da disaster movie – con tanto di scuolabus messo in sicurezza e pericolosi missili da deviare – che anticipa l’epilogo di un classico che, in un’epoca decisamente ancora lontana da quella dell’abusatissima CGI, si è giustamente aggiudicato il premio Oscar per i migliori effetti visivi.

Un classico accompagnato nel supporto 4K Ultra HD dal commento audio del produttore esecutivo Ilya Salkind e del produttore Spengler, presente anche nel blu-ray insieme ad altri contenuti extra spazianti dai quasi cinquantadue minuti di speciale televisivo dell’epoca al film di neppure un’ora – in versione originale sottotitolata in italiano – Superman and the mole-men, passando per teaser, spot tv, trailer e tre cartoni animati d’archivio.

 

Superman II (1980)

Zod, Ursa e Non, ovvero Terence Stamp, Sarah Douglas e Jack O’Halloran, i tre rivoluzionari kryptoniani che nel film precedente avevamo visto essere imprigionati nella cosiddetta zona fantasma, finiscono per liberarsi a causa dell’onda d’urto conseguita all’esplosione di una potentissima bomba all’idrogeno posta da alcuni terroristi nell’ascensore della torre Eiffel poi scagliato da Superman nello spazio per far sì che Parigi non venisse distrutta. Ne consegue che i tre approdano sulla Terra intenzionati a renderla il regno tutto loro che non ottennero mai su Krypton e che Luthor, nel frattempo evaso di prigione sfuggendo all’ergastolo, gli offre la possibilità di vendicarsi nei confronti del figlio del Jor-El che li fece incastrare.

Al servizio di un sequel che, addirittura più riuscito del già ottimo capostipite, ci porta a scoprire come l’amore possa rivelarsi il punto debole di Superman, pronto a rinunciare ai propri poteri, che si rivelano però indispensabili dal momento in cui il trio di criminali intergalattici comincia a seminare morte e distruzione. Fino alla colossale devastazione di Metropolis, che ha senza alcun dubbio anticipato tante spettacolari sequenze analoghe proposte nei lungometraggi Marvel e DC sfornati a terzo millennio avviato. Ed è bene precisare che, nonostante al timone di regia figuri Richard Lester, pare che questi si sia occupato in realtà soltanto di un 25% dell’operazione, a detta di Donner curata soprattutto da lui perché girata contemporaneamente al primo Superman. Non a caso, come già accennato, della pellicola esiste una versione cinematografica della durata di due ore e sette minuti e un Richard Donner cut, più breve di circa dodici, entrambi presenti all’interno della steelbook relativa al titolo. Due diversi montaggi, dunque, destinati ad apparire distinti in vari momenti, a cominciare dal fatto che Zod e gli altri, a differenza di quanto già precisato, nel cut di Donner vengono liberati da uno dei missili di Luthor deviati nella fase conclusiva di Superman. Con conseguente assenza della citata situazione della Torre Eiffel. Poi, per esempio, se Lester mostra una Lois che, al fine di capire se Clark sia il super uomo svolazzante, si getta nelle acque delle cascate del Niagara, Donner la fa buttare giù dalla finestra dell’edificio che ospita il Daily Planet. Inoltre, perfino i finali delle due edizioni sono differenti.

Ma, passando ai contenuti extra, la versione theatrical presenta nel disco 4K Ultra HD il solo commento audio di Salkind e Spengler, incluso anche nel blu-ray accanto a cinquantadue minuti di making of, quasi tredici di featurette First flight, una scena inedita, il trailer originale e nove episodi della serie animata di Fleischer studios. Mentre la Richard Donner cut – visionabile esclusivamente in lingua originale sottotitolata in italiano – ospita nel supporto 4K Ultra HD un’introduzione del regista e un commento audio dello stesso insieme allo sceneggiatore Tom Mankiewicz; materiale che si può trovare anche nel blu-ray insieme a sei scene inedite, otto episodi dei cartoon Famous studios e tredici minuti di featurette Restauro di una leggenda.

 

Superman III (1983)

Interpretato dal Richard Pryor allora garanzia della risata a stelle e strisce sul grande schermo, il giovane disoccupato August Gorman viene assunto come programmatore di computer dal colosso finanziato dal ricco e potente affarista senza scrupoli Ross Webster, cui concede anima e corpo Robert Vaughn e interessato a far sì che la Colombia venga sommersa dalle acque in modo che il suo mercato del  caffè ne guadagni alla grande. Assente Lex Luthor, è infatti proprio quest’ultimo, affiancato dalla sorella Vera alias Annie Ross, a fare da cattivo delle oltre due ore di visione, incaricando Gorman, che ha scoperto responsabile di una grossa truffa, di riprogrammare un satellite meteorologico per far sì che si scateni il nubifragio di cui ha bisogno.

D’altra parte, nuovamente sotto la regia di Lester, è proprio la sequenza della disastrosa tempesta scatenata in Colombia a rientrare tra le maggiormente spettacolari di questa terza puntata destinata a prendere una piega decisamente diversa da quelle che l’hanno preceduta. Da un lato, mentre Jimmy Olsen risulta piuttosto presente, la Lois Lane di Margot Kidder viene ridotta ad un piccolo cameo per lasciare spazio alla Lana Lang di Annette O’Toole che, prima fidanzata di Clark Kent ora divorziata e con figlio, il giornalista rincontra a Smallville quando vi fa ritorno al fine di scrivere un articolo riguardante un raduno di vecchi studenti di liceo. Dall’altro, man mano che assistiamo alle consuete, stupefacenti imprese supereroistiche dell’uomo di Krypton (a cominciare dal lago trasformato in gigantesca lastra di ghiaccio da utilizzare per spegnere un imponente incendio), appare evidentemente accentuato il lato umoristico dell’operazione, con tanto di picchi demenziali (si pensi all’immagine degli omini del semaforo che litigano tra loro). Un aspetto che, tra una gag al bowling e la situazione in cui un Superman reso malvagio e combina guai da un frammento di kryptonite sintetica compie azioni dannose come il raddrizzamento della Torre di Pisa (!!!) e lo spegnimento della fiaccola alle Olimpiadi, ha fatto storcere il naso sia al pubblico che alla critica. Eppure, sebbene decisamente inferiore rispetto a Superman e Superman II, Superman III non solo dispensa un memorabile scontro alla dottor Jekyll e Mister Hyde tra colui che in Italia conosciamo anche col nome di Nembo Kid e il suo alter ego negativo all’interno di uno sfasciacarrozze, ma ha il merito di aver affrontato la allora più che innovativa tematica dell’Intelligenza Artificiale anticipando addirittura il Terminator di James Cameron, prodotto l’anno successivo.

Undici scene eliminate e quarantanove minuti di making of completano il blu-ray del film insieme al consueto commento audio di Salkind e Spengler, che occupa invece da solo la sezione extra del disco 4K Ultra HD.

 

Superman IV (1987)

Evaso di prigione grazie alla complicità del nipote Lenny, ovvero il Jon Cryer di Bella in rosa, Lex Luthor, incarnato per la terza volta da Gene Hackman, ruba all’interno di un museo un capello di Superman e, incontrati un generale russo, un affarista bellico americano e un contrabbandiere di armi francese infuriati per aver perso miliardi a causa di un intervento del supereroe kryptoniano deciso ad eliminare tutto ciò che potrebbe facilitare la distruzione di massa a causa dei sempre più tesi rapporti tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, riesce nell’impresa di creare l’Uomo Nucleare. Un autentico clone di Superman che, incarnato da Mark Pillow e bombardato, appunto, di radiazioni atomiche, ha il compito di annientarlo una volta per tutte.

Con un incipit che vede Reeve calato nella consueta tuta blu e rossa per sventare un incidente nello spazio, dunque, Superman IV s’immerge nel periodo della fase conclusiva della Guerra Fredda, con la produzione che, in seguito ai tutt’altro che soddisfacenti esiti del precedente episodio, è passata da Ilya e Alexander Salkind alla indipendente Cannon Films di Menahem Golan e Yoram Globus, fautori de I dominatori dell’universo e di diverse avventure proto-Rambo di Chuck Norris. Non a caso, ricorda in un certo senso proprio l’He-Man impersonato dal biondo Dolph Lundgren in quel lungometraggio derivato dalla nota linea di action figure Mattel l’Uomo Nucleare in questione, il quale trova anche il tempo di intrattenere uno scontro con il protagonista sulla luna. E, mentre Margot Kidder torna ad avere molto spazio nel ruolo di Lois Lane, impegnata anche a confrontarsi con la Lacy di Mariel Hemingway, invaghitasi di Clark Kent e figlia del nuovo acquirente del Daily Planet che è intenzionato a trasformare il giornale in una testata scandalistica a base di gossip a luci rosse, c’è perfino il tempo per fermare una devastante eruzione vulcanica su suolo italiano. Quindi, sotto la regia del Sidney J. Furie autore dell’horror Entity e de L’aquila d’acciaio, un quarto tassello che, dal sapore decisamente trash dovuto anche ad una certa carenza di budget, si guarda però oggi, nel sempre più tecnologicamente avanzato e cinematograficamente smaliziato 2023,  provando un forte senso di tenerezza rivolta ad un periodo storico in cui, anche dinanzi al grande schermo, ci si divertiva ed emozionava con poco.

Presente il commento audio dello sceneggiatore Mark Rosenthal nel supporto 4K Ultra HD del film, come pure nel blu-ray, insieme a quindici scene eliminate e quarantotto minuti di speciale sul cinquantesimo anniversario del personaggio di Superman.

 

Francesco Lomuscio