Adattamento cinematografico Dreamworks della graphic novel di Dav Pilkey Dog Man, il fenomeno letterario che narra di un super-poliziotto nato dalla fusione di un poliziotto edil suo cane e che combatte contro i crimini.

Preceduto da un breve cortometraggio che racconta un’avventura dei Troppo Cattivi (The bad guys), personaggi nati dalla matita dello scrittore australiano Aaron Blabey ed essi stessi protagonisti di un film targato DreamWorks del 2022, Dog Man (spin-off di Capitan Mutanda), diretto da Peter Hastings, è una commedia fantasy di animazione che tocca punte surreali ma irresistibili.

(from left) Seamus (Billy Boyd) and Sarah Hatoff (Isla Fisher) in DreamWorks Animation’s Dog Man directed by Peter Hastings.

Con un’animazione tridimensionale ed una grafica da fumetto belga (in stile Tin Tin), Dog Man è caratterizzato da un ritmo serrato, un’ironia che varia dalle gag allo slapstick fino all’umorismo nero, una storia a tratti surreale e non sempre politically correct: un mix che diverte tutti, grandi e piccoli, e che scorre fluido dal frenetico inseguimento iniziale al finale inconsueto ma toccante. Un agente di polizia non molto sveglio ma con grande preparazione fisica e il suo cane Greg, dotato di intuizione ed una perspicace mente investigativa, sono la coppia perfetta.

Dog Man (Peter Hastings) in DreamWorks Animation’s Dog Man directed by Peter Hastings.

Un terribile incidente rende la fusione tra i due l’unica salvezza possibile. Nasce così il super-poliziotto Dog Man. Il suo avversario è il gatto Gino (Petey nella versione originale), che Dog Man cattura ripetutamente e che scappa ogni volta di prigione. La situazione si complica quando Gino decide di creare un suo clone dando vita a Ginetto (Li’l Petey), un piccolo Gino che lo considera il suo papà, e, soprattutto, quando riesce a ridare vita a Flippy, pesce con poteri psicocinetici, morto e tenuto in un istituto di ricerca per essere studiato. Nonostante il ritmo incalzante, gli inseguimenti, le invenzioni dei cattivi, il gioco di guardie e ladri tra Dog Man e Gino e poi tra loro e Flippy, il cardine della storia è il piccolo Ginetto, che con la sua tenera ingenuità diventa il trait d’union tra bene e male.

Petey (Pete Davidson) in DreamWorks Animation’s Dog Man directed by Peter Hastings.

Tratti surreali sparsi qua e là, dai palazzi che prendono vita alle scale nel cassetto della scrivania, donano leggerezza e divertimento puro ad una storia che nasce quasi come un horror franksteiniano e si sviluppa in profondità, andando a scavare nei rapporti padre-figlio e nelle sue derivazioni; mentre i personaggi secondari del Chief, il Capo di Dog Man, della giornalista televisiva Sarah Hatoff e della sindaca della città danno completezza e rotondità al racconto insieme ad una colonna sonora inarrestabile ed irresistibile. Lo stile del film, che riprende quello di Capitan Mutanda, è trascinante e destinato a far diventare anche Dog Man un personaggio cult per bambini di ogni età.


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