Doom: il cineVgame con The Rock torna in alta definizione

Ai tempi della sua uscita nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, nel 2005, fu, senza alcun dubbio, uno dei lungometraggi più attesi del cosiddetto filone dei cineVgame, costituito da pellicole tratte da popolari videogiochi e che, dopo non troppo celebrati titoli sfornati negli anni Novanta quali Super Mario Bros di Annabel Jankel e Rocky Morton e Double dragon di James Yukich, aveva cominciato letteralmente ad esplodere grazie al notevole successo riscosso da Resident evil di Paul W.S. Anderson.

Diretto dal polacco Andrzej Bartkowiak, che si era già fatto notare nell’ambito della celluloide action tramite i Romeo deve morire e Amici x la morte interpretati da Jet Li, Doom prende le mosse dall’omonimo videogame creato da id Software che, combinando un innovativo uso della grafica 3D, uno stile di gioco semplice e veloce ed un elevato tasso di violenza, si è trasformato immediatamente in uno degli esempi più influenti del genere sparatutto in prima persona.

In un’epoca futuristica, ne sono protagonisti il Karl Urban allora reduce da The Bourne supremacy e un Dwayne Johnson che ancora si faceva accreditare come The Rock (nome con cui è divenuto popolare nel wrestling) rispettivamente nei panni di un ex scienziato che ha perso su Marte i suoi genitori e del caposquadra della RRTS (Rapid Response Tactical Squad), impegnata ad impedire che niente e nessuno esca vivo dalla stazione di ricerca Olduvai, situata proprio sul pianeta rosso.

Stazione messa in quarantena dopo che i dottori del posto hanno involontariamente scatenato un esercito di mostruose creature assassine, offrendo il giusto pretesto per poter dare il via ad una oltre ora e cinquanta di visione che, tra atipici zombi e disgustosi esseri bavosi, non lascia affatto a desiderare in splatter già a partire dal proprio prologo.

E, all’interno di un cupo scenario ultra-tecnologico proto-Alien, Bartkowiak consente alla steadycam di dominare incontrastata mentre alterna sapientemente i momenti di dialogo a quelli movimentati.

Fino agli attesissimi cinque minuti in soggettiva che rispecchiano pienamente lo stile dell’esperienza videoludica da cui il tutto prende le mosse e che, insieme al combattimento finale, valgono da soli la visione di Doom, reso disponibile su supporto blu-ray da CG Entertainment (www.cgentertainment.it), in collaborazione con Universal.

Un disco in alta definizione corredato di opzione Le mie scene preferite e che dispensa nella sezione extra dieci minuti riguardanti l’allenamento di base affrontato dagli attori con il consulente militare Tom McAdams, cinque di sguardo al concepimento del mostruoso trucco a cui si è sottoposto The Rock, quasi sei relativi alla realizzazione della sparatoria in prima persona, quattordici riguardanti il videogioco e sei di consigli per rimanere vivi quando ci si cimenta in una partita ad esso.

 

 

Francesco Lomuscio