La collana Tromaland di Digitmovies si fa sempre più ricca grazie al doppio dvd di Rabid grannies, co-produzione tra Belgio, Francia e Paesi Bassi che la casa di produzione del New Jersey specializzata in trash provvide a distribuire negli Stati Uniti.
Co-produzione che, datata 1988 e unica regia dell’Emmanuel Kervyn poi attore in Kickboxer 2 – Vendetta per un angelo, rispecchia effettivamente gli stilemi tipici dei titoli sfornati dalla factory di Lloyd Kaufman.
Del resto, il semplicissimo, folle plot s’incentra su una combriccola di avidi nipoti che approdano in casa di due anziane zie, invitati per festeggiare il loro compleanno; ma che, in realtà, non aspettano altro che le due donne passino a miglior vita al fine di spartirsi l’eredità. Senza immaginare, però, che l’unico nipote escluso dalla festa, a quanto pare sommo sacerdote di una setta satanica, deciso a vendicarsi invia un regalo destinato a trasformare le vecchine in demoni cannibali assetati di sangue.
Demoni cannibali che, complice probabilmente il successo riscosso all’epoca dal nightmariano Freddy Krueger, sfoggiano lunghe unghie; anticipando in un certo senso nel look, al contempo, la mostruosa fata dei denti di Al calare delle tenebre e la Salma Hayek vampirescamente mutata di Dal tramonto all’alba.
Un look oltretutto rappresentato da palesi maschere che, paradossalmente, conferiscono quel necessario effetto grottesco rivelandosi oggi, nel XXI secolo della CGI ad ogni costo, ancor più macabramente affascinanti, complice la nostalgia dei mitici anni Ottanta.
E, una volta superato il primo quarto d’ora di visione riservato alla presentazione dei diversi personaggi, si passa al movimentatissimo massacro caratterizzato da un’impostazione quasi teatrale, suggerita in particolar modo dalla quasi totale ambientazione in interni.
Un massacro che, tra una tizia schiacciata da un’automobile contro un cancello, arti mozzati assortiti e abbondanti spargimenti di sangue color vernice rossa, arriva a toccare anche inusuali picchi di cattiveria quando a rimetterci le penne sono anche dei bambini.
Ma sempre con quel certo retrogusto di black humour tipico di titoli appartenenti al catalogo Troma, dei quali viene anche proposta la sottile venatura di critica sociale avvertibile nelle diverse figure tirate in ballo; da un sacerdote alla vergine di famiglia, passando per un lavorante nel settore delle armi e un capitalista dei profilattici.
Un autentico splatter cult, dunque, in questo caso proposto su un disco nella sua versione italiana di ottantaquattro minuti e sull’altro nella decisamente più stringata e veloce director’s cut – in lingua originale sottotitolata – della durata di poco più di un’ora. Quest’ultima accompagnata da diversi contenuti speciali: otto minuti di scene tagliate; introduzione al film a cura del sopra menzionato Kaufman; intervista a Dario Argento per il suo La sindrome di Stendhal, lanciato oltreoceano proprio dalla Troma; breve conversazione con Johan Vandewoestijne, produttore di Rabid grannies; tre clip ironiche.
Francesco Lomuscio
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