Dopo aver diretto Auguri per la tua morte e Freaky, Christopher Landon riprende in mano la macchina da presa portando sul grande schermo Drop – Accetta o rifiuta.

Una madre rimasta vedova molto giovane a causa di un evento drammatico legato alle violenze  domestiche subite da parte di suo marito sta crescendo un bambino e, per molto tempo, si è privata di un nuovo legame sentimentale.

Violet Gates, portata in scena da Meghann Fahy, grazie ad una chat di incontri ha trovato Henry Campbell, di professione fotografo, che ha il volto di Brandon Sklenar. I due si sono conosciuti solo virtualmente attraverso alcuni messaggi, ma è arrivato il momento del primo appuntamento, e per Violet era da tanto tempo che non succedeva. Lascia nelle mani di sua sorella Jen, impersonata da Violett Beane, il figlio Toby, incarnato dal piccolo Jacob Robinson. Il luogo dell’incontro romantico è il ristorante di lusso Palate, situato all’ultimo piano di un grattacielo, con una meravigliosa vista panoramica. Violet arriva in anticipo e si ferma al bar del locale, ove fa conoscenza con la cameriera Cara alias Gabrielle Ryan, e due avventori: Connor e Richard, ovvero Travis Nelson e Reed Diamond. Quest’ultimo ha un appuntamento al buio ed è molto teso e goffo. Nel frattempo Henry raggiunge il ristorante e, insieme a Violet, prendono posto al loro tavolo. Da questo momento in poi lei riceve sul telefono dei “drop”, ovvero messaggi istantanei che si ricevono sul telefono cellulare da chi è nelle tue immediate vicinanze. Messaggi che iniziano con dei “meme”  che man mano si fanno però molto minacciosi e pericolosi.

La prima parte di Drop – Accetta o rifiuta, è abbastanza lenta, ma la tensione cresce quando la protagonista è intenta a scoprire se la persona che le invia le minacce sul cellulare è presente nel ristorante. Ricorda per certi versi il film In linea con l’assassino di Joel Schumacher, in cui un misterioso cecchino teneva inchiodato ad un telefono pubblico un giovane manager, iniziando a ricattarlo e minacciarlo. Le cose sono un po’ cambiate rispetto alla pellicola del 2002, in quanto adesso vi sono le App e tutta una serie di connessioni che possono spiare qualsiasi individuo e qualsiasi luogo. La seconda parte del lungometraggio di Christopher Landon assume i connotati di un thriller molto teso che deflagra in un home invasion, poiché dalle minacce e dai ricatti la persona che tiene in pugno Violet passa alle vie di fatto. Interessante la tensione psicologica che si vuol ricreare nella prima fase del film, in cui viene mostrata in maniera manifesta la pericolosità di alcune app e le derive che possono prendere, compresa la manipolazione che si tramuta in violenza psicologica.

La trama e gli intenti si fanno più chiari con lo svolgersi degli eventi in cui, in qualche modo, un passato drammatico e violento ritorna, mentre Violet a tavola, ogni volta che riceve un messaggio, cerca di individuare il suo aguzzino. La suspense aumenta con l’intensificarsi dei drop e l'(App)etito vien chattando si potrebbe dire, guardando la deriva action che prende il film. Drop – Accetta o rifiuta ha dunque una trama semplice che, però, lascia una sensazione di déjà-vu. Sebbene l’idea in sé sia intrigante, non convince del tutto, ma la volontà del regista è anche quella di non prendersi troppo sul serio, lasciando qualche spiraglio anche a situazioni più leggere e dai connotati quasi esilaranti. In definitiva, il lavoro di Christopher Landon intrattiene il giusto e in modo disimpegnato.


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