Elvis con gli occhi di Paolo Borgognone

La prematura scomparsa – solo pochi giorni fa- della unica figlia Lisa Marie, stroncata da un infarto, ha riportato alla ribalta il nome di Elvis Presley: musicista cantante, attore, performer straordinario che ha contribuito, con la propria prorompente personalità, a cambiare il mondo, abbattendo mura che sembravano essere inviolabili e portando alla ribalta una categoria che fino a quel momento era stata dimenticata: quella dei giovani.

Per chi volesse saperne di più su questo personaggio così centrale nella storia del Novecento, c’è l’opportunità di informarsi attraverso una biografia, intitolata “Io Elvis” e pubblicata da Diarkos Editore. A scriverla il giornalista e appassionato di musica Paolo Borgognone che ha voluto ripercorrere la vicenda umana e quella artistica di Elvis partendo dalle radici, da quella famiglia povera ma unita, dalla città del sud degli Usa nella quale il cantante nacque, Tupelo, Mississippi, per proseguire poi con gli anni della formazione a Memphis, che resterà la sua base per sempre. Scopriamo, attraverso queste pagine, un ragazzo timido – ma sfrontato – legatissimo alla mamma Gladys alla quale prometterà “di comprare una casa”. Ci riuscirà, e sarà una casa fantastica, Graceland, nella quale però la mamma vivrà poco, stroncata da un male non chiaro già nel’ 58. Poi la musica, che diventa la sua ossessione. Scopriremo i primi, timidi, passi, l’intuizione geniale di un produttore, Sam Phillips, che capirà di avere per le mani una pietra preziosa e si metterà d’impegno per far sbocciare questo fiore unico. Affidandolo alle mani esperte – per quanto rudi – di un promoter di pochi scrupoli ma con un grande senso degli affari, il misterioso Colonnello Parker. Con questi amici e sfruttando tutto il suo talento, Elvis diventa nel giro di poco mesi un fenomeno prima nazionale e poi mondiale, cavalca l’onda del rock and roll – che non ha inventato ma ha reso grande – e si impone come star assoluta. i suoi concerti si riempiono di ragazze urlanti, il muro delle convenzioni si sgretola sotto i colpi dei suoi movimenti pelvici. L’America pudica e ben pensante assiste attonita a scene di isteria collettiva che, semplicemente, non si erano mai viste prima e che verranno superate solo dieci anni dopo, quando arriveranno i quattro di Liverpool, gli unici grandi come Presley.

La storia che Borgognone ci racconta con tanti particolari è piena, però, anche di dossi. Nel pieno del successo Elvis risponde alla chiamata dell’esercito, finisce a servire la patria in Germania dove viene iniziato a un uso smodato di pillole per sentirsi invincibile. La musica diventa meno forte nelle sue orecchie, soppiantata da una nuova passione che lo porterà, ancora una volta, in cima: quella per il cinema. Al suo ritorno nel 1960, Presley si trasforma al 100% in un attore anche se non riesce, se non sporadicamente, a muoversi del cliché del ragazzo con la chitarra. I film pagano sempre meglio, ma la qualità scarseggia e quando il mondo intorno a lui inizia a bruciare sul serio – siamo nel 1968, la protesta è ovunque, Martin Luther King Jr e Robert Kennedy sono uccisi – Elvis non vuole più aspettare. Torna sulla scena musicale e si riprende il trono di “Re” che gli spetta. Gli anni successivi sono duri: il fisico non regge più come prima al mix di pillole e stravizi, il matrimonio con Priscilla – che ha portato a casa con sé dalla Germania quando era ancora adolescente, altro scandalo – si sfascia e per far fronte a spese sempre più pazze (sue e di Parker), Elvis inizia a esibirsi come un automa nel posto più finto del mondo, Las Vegas. Il declino è dietro l’angolo: affaticato, appesantito, intontito, Presley perde colpi fino a una tragica mattina del 1978 quando a battere l’ultimo colpo è il suo cuore. Il mondo – attonito – apprende la notizia: il Re è morto.

Se siete appassionati di musica, se volete scoprire cosa ci sia dietro il fenomeno più luminoso del firmamento del rock del Novecento, se volete capirci di più di una storia appassionante e che non smette di affascinare, leggete questo libro. E che il rock sia con voi.

Ilaria Solazzo