Negli ultimi anni raramente si è vista una produzione cinematografica capace di attirare attenzione, gloria e perfino polemiche quanto Emilia Pérez di Jacques Audiard, audace e ingegnosa e che porta lo spettatore nel mezzo di un singolare musical ambientato nell’ostile universo della criminalità messicana, tra trafficanti di droga e impensabili scelte di vita.

Il film segue la figura dell’avvocatessa Rita Mora Castro (interpretata da una fenomenale Zoe Saldańa), coinvolta in un’operazione di camuffamento nei riguardi di un noto boss del cartello messicano della droga: Juan “Manitas” Del Monte (Karla Sofía Gascón), il quale chiede un cambio di identità per poter fuggire dalla vita criminale e dai suoi problemi con la legge, in modo che sua moglie Jessica (Selena Gomez), ignara di tutto, possa svolgere un’esistenza tranquilla insieme ai propri figli.

Divenuto Emilia Pérez, una donna imprenditrice, Juan svanisce nel nulla senza lasciare alcuna traccia; fino al momento in cui si rifà vivo con Rita per convincerla a contattare Jessica e richiamarla a vivere al suo fianco, nonostante il cambio di sesso. Spacciandosi per una lontana cugina di Manitas, Emilia quindi ospita la sua amata moglie e i figli, senza che questi sappiano in verità chi sia, seguendo così un lungo percorso emotivo che la guiderà su cosa significhi mantenere un segreto con persone a cui si è legati. Trovandosi anche di fronte a situazioni al limite della morte.

Accolto nel bene e nel male positivamente da un vasto pubblico, Emilia Pérez è un musical controverso che fa della parola cantata un plus al fine di portare poesia tra le note tragiche di questa trama ambientata nei criminali confini messicani.

Il variegato occhio filmico di Audiard – autore capace di passare da un dramma carcerario come Il profeta alla leggera vicenda western I fratelli Sisters – si presta quindi per un’opera che attraverso una serie di canzoni incisive riesce a fare il punto sulla situazione socio-culturale attuale, proponendo una sorta di romanzo criminale messicano per trasformarlo in un metaforico cambiamento universale che guarda al mondo transgender.

Un discorso andato ben oltre il significato cinematografico, considerate anche le polemiche raccolte alla soglia degli Academy Awards riguardo ad alcune dichiarazioni rilasciate in passato dalla protagonista Gascon, prima donna transessuale ad essere stata candidata agli Oscar, dove Emilia Pérez ha ottenuto tredici candidature conquistando quelle per la miglior attrice non protagonista (la Saldańa) e per la miglior canzone: El mal, composta da Clément Ducol, Camille e Audiard stesso, inclusa nella ricca colonna sonora costituita da ben quarantatré tracce e disponibile in doppio cd.

E non dimentichiamo che il lungometraggio ha anche vinto un premio per la giuria e una palma per la miglior attrice andato alle tre interpreti femminili Gascon, Saldańa e Gomez al Festival di Cannes 2024.

Grazie a Plaion pictures e Lucky red è ora disponibile in una limited edition home video che lo include sia in 4K Ultra HD che su supporto blu-ray, quest’ultimo accompagnato dal trailer quale contenuto extra.


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