Con “Flambè” decide di tornare in scena EMOD, un brano che scava a fondo nei temi dell’identità e della bellezza, intesa non come forma, ma come forza istintiva e verità interiore. Come sempre noi parliamo di bellezza uscendo fuori dai canoni e dalle pretese del cliché. E di contro, il cantautore milanese scende a patti con noi e ci racconta come la musica diventi specchio e rito, attraverso cui liberarsi da maschere e tabù, e riconoscersi in una dimensione più autentica, più selvaggia, più vera. “Flambè” è un’esplosione di desiderio e consapevolezza, un inno alla libertà di essere se stessi senza compromessi. Un’occasione per riflettere su come, a volte, è proprio nel fuoco delle emozioni che si forgia l’essenza più pura della nostra identità.

Per te cos’è per davvero la bellezza?
Wow! Questa è una di quelle domande su cui rifletterò altre mille volte nel corso degli anni. Per ora mi viene da dire che la bellezza la si può trovare ovunque la si voglia vedere. Anche nelle cose o persone che crediamo già di conoscere.

“Flambè” sembra avere connessioni con il fuoco anche dentro una chiave di lettura di vita… o sbaglio? Si parla di vita secondo te?
Adesso che mi ci fai riflettere è proprio così. In diversi testi inserisco questo elemento. Probabilmente perché legate ad essa troviamo parole connesse, che evocano un senso di “fiamma interiore” come: luce, sole, stella, calore, sfida. Parole che applico spesso in frasi che navigano nei miei pensieri.

Quanto si deve soffrire per liberarsi a scrivere un testo così intimo e diretto?
Ci sono svariati modi d’uso per servirsi della sofferenza che si è provata. Il modo che io sto adottando è averla come alleata. È lei a farmi muovere, a farmi stare sveglio la mattina alle 4:30 per leggere, poi suonare per poi andare a lavorare 8 ore e scrivere le mie canzoni con le cuffiette nelle orecchie, rientrare a casa e studiare ogni tipo di conoscenza che voglio incrementare, suonare ancora, cantare, rispondere alle interviste, praticare sport, meditazione e uscire allo scoperto fottendomene altamente del giudizio altrui. Questo è quanto si deve soffrire ogni giorno per essere liberi!

Per questo dici che la scrittura come un esercizio quotidiano e necessario?
Si la scrittura è ul’abitudine che consiglio a tutti di avere perché fa stare bene, FARE per credere. Si può scrivere qualsiasi cosa, io ad esempio non scrivo tutti giorni solo canzoni, tengo un diario dove parlo delle nuove avventure che hanno inizio, dei sogni che voglio realizzare, delle relazioni personali o delle sfide che mi tocca affrontare. Poi ho diversi quaderni e block notes dove mi pongo delle domande o dove prendo appunti di qualsiasi tipo e scrivo pensieri isolati. Tutto questo si traduce poi in musica.

Mescolando pop alternativo, rock e rap. Esiste un equilibrio o la mescolanza porta nuove cose inattese?
È EMOD a creare il genere! Fluido come l’acqua riesce a prendere tutte le forme che desidera rimanendo credibile in ogni brano. Quindi porta sempre nuove cose inattese. Ascoltare per credere. Grazie del tempo passato insieme. È stato bello rispondere alle vostre preziose domande.


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