ESC: un “Argonauta” dentro se stessi

Parliamo con Francesco Botti, ovvero ESC all’anagrafe discografica. Parliamo di bellezza popolare, di quella che oggi si veste di estetica digitale… parliamo di un disco che in una certa misura rappresenta una summa di esperienze, suoni e semine artistiche che oggi danno un frutto che porta il titolo di “Argonauta”… quel senso di leggerezza pop dal punto di vista di un autore raffinato, dentro in una produzione che propone un mix assolutamente personale, sottilmente unico e dall’intricato gusto romantico. C’è modo di ritrovare la propria adolescenza e quel filo conduttore che traghetta automaticamente dentro le più attuali forme della scena indie italiana.

Noi parliamo spesso di bellezza… ma non solo di quella bellezza sfacciata ma anche e soprattutto di una bellezza che sta sotto le righe evidenti. Per ESC cos’è la bellezza?
Per me è una questione di tempistiche e punti di vista. Tutto è bellezza, ad un certo punto ti volti ed è lì.

E nell’annoso problema di far coesistere contenuto ed estetica… tu come ti muovi e come decidi di bilanciare questi due ingredienti?
Sinceramente non saprei dare una risposta precisa ad oggi. Ritrovo questo tentativo nei testi di questo disco, nei quali ho cercato di raccontare momenti e pensieri a volte per me complicati e ingarbugliati in maniera accessibile. Per il resto provo a far fluire le due cose insieme.

Nel video di questo primo singolo… lo sai che non mi sarei aspettato di vedere tanto mondo “naturale”, semplice e fanciullesco? Una decisa controtendenza rispetto al suono così ampiamente prodotto… non trovi?
“La principessa sul triciclo” è una canzone che parla di rispetto della fragilità e delle scelte personali. La produzione è stata sicuramente attenta ma si è mossa cercando di restituire delicatezza. E credo che la fragilità sia appunto naturale e abbia molto a che fare con la fanciullezza.

“Argonauta”… mi ispira un viaggio interstellare in questa vita quotidiana… non è così?
Di fatto sì. Molte cose mi colpiscono, anche nei momenti più banali o ripetitivi. Mi capita di sentirci qualcosa dietro e di partire.

E la copertina è assai significativa… il segreto in questa vita, secondo te, è conservare la fantasia in testa?
Quale sia il segreto non lo so, ma mi è sempre venuto naturale viaggiare con la mente, e i posti in cui questo mi porta mi fanno stare bene.