Un’artista poliedrica, un talento musicale straordinario e una continua ricerca interiore. Eugenia Tamburri si racconta in questa intervista, ripercorrendo il suo percorso artistico, gli incontri che l’hanno segnata e le sfide affrontate nel corso della sua carriera.

Partiamo dalle origini. Crescere in Molise e poi intraprendere una carriera artistica importante: quanto la tua terra ha influenzato il tuo percorso e quanto invece hai sentito la necessità di allontanartene?

La mia terra è stata il motivo della fuga iniziale: avevo diciassette anni e mezzo, maturità e diploma di pianoforte appena conseguiti. Era il giubileo del 2000. Mi sono immatricolata all’università, sono arrivata a Roma e la città eterna mi ha letteralmente inglobato nelle potenti viscere da non farmi più spostare, se non per corsi e concerti all’estero. Sicuramente il mio percorso è stato influenzato dall’essere nata a Isernia. Città che amo a prescindere.

Entrare in Conservatorio a otto anni e diplomarsi con lode a diciotto è un traguardo straordinario, ma anche un percorso che richiede sacrificio. Guardando indietro, cosa pensi di questa esperienza vissuta così precocemente?

Penso che sia stato un bene, come aver fatto la “primina”, perché mio padre sosteneva a cinque anni io potessi iniziare tranquillamente a leggere e le note e le lettere. Voleva tenermi da subito impegnata! Il sacrificio certamente è stato grande, ero giovanissima e non mi piaceva molto vedere gli amici divertirsi e basta (e io studiare e basta). Ma dopo il diploma al Conservatorio ero contenta. Mi sentivo di aver preso una piccola importante personalissima decisione per la vita futura. Ovviamente poi il famoso anno anticipato via primina l’ho ammortizzato coi tempi più lenti che mi sono presa all’università:)

Hai parlato di un rapporto speciale con tuo padre, che ti ha guidata nella musica e nella vita. Quanto di lui ritrovi oggi nel tuo approccio all’arte?

Di lui ritrovo la meraviglia di fronte alle cose belle, un quadro, una sinfonia, una sonata di Beethoven, una stella cadente, il cielo, la luna, un’orchidea che fiorisce e rifiorisce e rifiorisce …

La tua carriera si è sviluppata in modo trasversale: sei pianista, attrice, speaker radiofonica e tanto altro. Come riesci a conciliare tutte queste passioni? C’è un filo conduttore che le lega?

Sicuramente la passione, mista alla curiosità, al desiderio della ricerca, perché anche la ricerca va desiderata inseguita conquistata, la sete di conoscenza, il sentirsi sempre indietro e con tanto percorso ancora da fare e nuovi interessi da scoprire e – perché no – provare a ridisegnarsi ogni volta in modo nuovo (ma sempre con la consapevolezza delle proprie competenze, che non vanno mai millantate né gonfiate per mera pubblicità).

Il tuo ruolo nel film *Scordato di Rocco Papaleo è arrivato quasi per caso, con un colpo di destino. Ci racconti com’è andata e quali emozioni hai provato nell’interpretare un personaggio inizialmente pensato per un uomo?

La mia innata predisposizione all’essere distratta mi aveva fatto non accorgere di una e-mail erroneamente finita nella posta indesiderata alias spam. Menomale che sono andata a fare il provino! Al terzo call back hanno cambiato il personaggio, volgendolo al femminile: come per magia sono diventata Eugenia Saponara e ho girato Scordato (2023) con Rocco Papaleo e la mia amatissima Giorgia.

Recitare e suonare senza essere doppiata è una sfida notevole. Quali sono stati gli aspetti più stimolanti e quelli più complessi di questa esperienza?

La sapienza di Rocco Papaleo, cui sarò sempre grata per aver creduto in me e nella mia musica, la voglia di essere brava nonostante la novità della situazione. Film corale appassionato e appassionante.

Il tuo album *ChiaroScuro è dedicato a tuo padre. Come nasce questo progetto e quali emozioni hai voluto trasmettere attraverso la musica?

Goffredo Gibellini (Digital Records, Roma) mi chiama dopo aver saputo della prematura scomparsa di mio padre e mi offre la possibilità di incidere un disco. Piano solo. le tracce a mia scelta. Il titolo anche. ChiaroScuro sono io. Sono le musiche che ho spesso suonato da ragazza durante i concorsi pianistici. Mi è piaciuto registrare Bach Mozart Debussy Skrjabin Beiderbecke pensando che mio padre sarebbe stato felice. Sapeva del disco ma non ha fatto in tempo ad ascoltarlo. L’avrà ascoltato in un’altra dimensione. Certamente più vicina alla musica.

Hai lavorato con grandi nomi del teatro e della musica, come Ornella Muti e Luciano Ganci. C’è un incontro che ti ha segnato particolarmente nel tuo percorso artistico?

La lettura degli epistolari di Beethoven accompagnata al pianoforte da musiche del mio amatissimo compositore di Bonn è stata una delle sperimentazioni degli ultimi anni e mi ha legato ancora di più alla nobiltà delle idee e della formazione beethoveniana. Con Luciano Ganci, mio coetaneo, la musicalità ci ha unito. Sono felicissima e onorata di condividere qualche volta il palco con uno dei migliori tenori italiani, richiestissimo, sempre all’Opera!

Sei stata ospite del Festival internazionale del Film per ragazzi “Bulli ed Eroi”, ricevendo un riconoscimento per il cortometraggio Micol e Micol. Com’è stato affrontare questo progetto e cosa significa per te questo premio?

Significa dare spazio e voce a chi non ne ha. Significa riallacciarmi anche alla mia adolescenza, alla fioritura delle speranze e alle soglie sfiorate di bullismo per il fatto che fossi un po’ diversa. Non sono stata vittima di bullismo, ma ricordo che negli anni liceali il mio quinquennio spesso fosse annerito da piccole invidie e gelosie che pur si perpetravano nei miei confronti, magari per un permesso in più richiesto al preside per andare a seguire corsi di perfezionamento o a fare i concorsi. Paola Dei, grande esperta di bullismo ma anche e soprattutto di Psicologia dell’Arte, con cui ho un bellissimo rapporto di stima reciproca e amicizia autentica, mi ha fatto scoprire il mondo dei bulli e degli eroi. E con l’arte figurativa, digitale, musicale, filmica, artigianale sta portando da anni avanti un lodevole progetto che mi auguro non finisca mai. C’è bisogno di tanto amore, sempre. Vittime e carnefici, eroi e bulli. Specialmente adesso, adesso che ci si accoltella anche per un paio di scarpe …

Parli spesso della ricerca di un’equilibrata “accordatura” tra passato e presente. Senti di aver trovato la giusta armonia tra la bambina ribelle che eri e la donna e artista che sei oggi?

Non l’ho ancora trovata, non ho ancora determinato la mia accordatura. Proseguo cercandola. Quando l’avrò trovata, potrò andare anch’io nell’altra dimensione.

Quali sono i tuoi prossimi progetti? C’è qualcosa di nuovo che bolle in pentola e che puoi anticiparci?

Il progetto discografico ChiaroScuro volume II (Digital Records, Roma) con musiche di Mozart Brahms Gulda Scarlatti per iniziare; il progetto discografico DEA MADRE (primo disco della serie pubblicato il 26.4.2024, Lamp On Music edizioni) con musiche di Arturo Annecchino, sempre pianoforte solista.

https://www.instagram.com/eugeniatamburri


6 risposte a “Eugenia Tamburri: tra musica, cinema e ricerca interiore”

  1. Avatar Sergio Colantoni
    Sergio Colantoni

    Eugenia Tamburri, e la sua arte poliedrica che comunque ha sempre il suo punto saldo nel pianoforte, è una punta di diamante della cultura tutta italiana. Lo testimoniano i numerosissimi concerti da solista e nelle più svariate formazioni cameristiche e orchestrali. Giornalista e attrice di cortometraggi riguardanti problematiche giovanili e film con attori di primo piano come Rocco Papaleo , partecipazioni a concerti con voci recitanti come Ornella Muti, nonché docente di Conservatorio in Musica da camera

    1. Avatar eugenia
      eugenia

      Grazie !!!!!!

  2. Avatar Stefano
    Stefano

    Sei una meravigliosa artista completa !!!

  3. Avatar Grazia
    Grazia

    Non solo una grande artista, ma “Donna” dall’animo straordinario. Complimenti!

  4. Avatar Gianna
    Gianna

    Bella elegante ma soprattutto talentuosa. La tua musica incanta, grazie.

  5. Avatar Grazia
    Grazia

    Non avevo dubbi sul tuo talento, fin da bambina eri già sul pezzo. Sono contenta di vederti così ora. I tuoi successi sono più che mai meritati. Tantissimi complimenti ❤️

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