FAB: quando le maschere sono verità

Il video di lancio offre tantissimi spunti di riflessione. Certo la lingua inglese personalmente mi tiene un poco a distanza però è l’immaginario forte a farmi capitolare contro emozioni altrettanto impattanti. Fabrizio Squillace, rocker e cantautore calabrese, torna in scena vesti di analisi e sospensioni. FAB pubblica “Maps for Moon Lovers” e mi sono messo alla ricerca di tantissimi punti di appiglio verso quelle che sono le connessioni spirituali tra una musica così dedicata e le visioni che questa regala senza sconti e senza tasse. Che poi la LUNA ma anche l’amore, l’essere amanti, l’avere uno sguardo del tutto che arrivi da lontano… e poi questo rock mai spietato, mai troppo urlato nonostante un video come “How high the moon”. E poi la pace dei sensi che è ad un passo da quella sedia. FAB confeziona un disco il cui suono resta legato ad una sedia… a noi la forza di scappare o di restare complici di questa perenne battaglia che è l’esistenza. Sono connessioni. E noi le sottolineiamo come sappiamo fare…

Iniziamo sempre parlando di Estetica visto che è il nostro pane quotidiano. Noi ricerchiamo il bello nelle donne. Ma anche nel cinema e in ogni cosa possa vedersi. Eppure la musica sembra poter veicolare bellezza senza qualcosa di tangibile. Per te tutto questo cosa significa? Cos’è per FAB la bellezza?
La musica rappresenta indubbiamente un canale privilegiato per trasmettere bellezza. Quando si scrive una canzone si descrivono emozioni profonde, si va alla ricerca della parte migliore di noi stessi. Se non è questa bellezza. nel senso più puro del termine, non vedo cosa altro possa esserlo. Le canzoni raccontano storie, sensazioni, profumano di verità più di ogni altro mezzo di comunicazione. Parliamo di una forma d’arte altissima, la cui peculiarità risiede proprio nel fatto che non sia tangibile e che stimoli principalmente il nostro udito. Ma credo sia proprio questo l’aspetto più interessante. Nel meccanismo relativo sia alla creazione che alla fruizione della musica penso vi sia un elemento mistico e sconosciuto che non riusciamo a comprendere appieno. Alcune melodie, in fase compositiva, paiono provenire da una dimensione ignota, piombano nel cuore dell’oscurità simili ad un raggio di luce. Questo è sinonimo di bellezza, non v’è dubbio.

In questo nuovo disco ricorrono figure. La LUNA prima di tutto. Segno di romanticismo ma anche segno di visioni “altre e di oltre”. Il mondo non ti basta più?
È il tentativo di interpretare il mondo che viviamo attraverso una chiave di lettura “aliena”, che non riconosce i dogmi terrestri e prova a comprendere le nostre dinamiche con la dovuta, corretta distanza.Per questo motivo mi piace l’idea di accostare questo disco al “satellite in avaria rischiarato dal chiarore della luna”. La luna è un elemento spirituale e folle, romantico e condizionante. Profondamente connesso alle vicende umane. È appesa nel cielo e lei si, davvero, condiziona la vita sulla terra. Se ci si rivolge in alto la luna è là ad ascoltare e conosce certamente le risposte.

L’amore… in senso esteso mi pare di capire. L’Amore per FAB cos’è?
In questo disco assume una duplice veste. C’è l’amore particolare, che nasce tra due persone, che riguarda esclusivamente loro e racconta una storia di due individui che provano a dare un senso a quel sentimento singolo. Tante le sfaccettature, mille le incomprensioni e spesso difficili le risoluzioni. E incontriamo poi un concetto più ampio e largo di amore, inteso in senso universale, una forma di energia positiva che spinge gli uomini a tentare di dare il meglio di loro stessi. “The same floor” è l’episodio del disco che disegna con pastelli leggeri questo passaggio dall’amore particolare all’amore universale. Un ragazzo ed una ragazza che si conoscono sul pianerottolo del palazzo in cui vivono, scoprono lentamente di conoscersi da sempre, come se in un’altra esistenza le loro vite si fossero già intrecciate. Un amore che diventa cosmico e non conosce ostacoli temporali o spaziali, il riconoscimento che certi sentimenti vanno ben al di là delle vite terrene che stiamo vivendo.   

Gli amanti. Gli amanti sono individui o sono concetti di vita. Si è amanti o ci si diventa amanti?
Tutti noi siamo amanti, lo siamo stati e lo saremo nuovamente. Abbiamo costantemente bisogno di amare noi stessi, piuttosto che un padre o una madre, una ragazza o un fratello. In questo disco gli amanti sono protetti dalla Luna, dalla sua luce consolante che giustifica ogni follia fatta per amore. Essere amanti richiede dedizione e determinazione, spesso capita di smarrire la rotta. Ecco  le mappe cui allude il titolo con una certa dose di ironia. Queste canzoni indicano la strada a chiunque abbia voglia di perdersi in una emozione profonda. O quanto meno ci provano.  

Il Rock: che poi la tua scrittura non è di rock che ha energia e suono. È di rock che si poggia e si lascia guardare con calma. C’è dispersione lenta in questo disco…
La definirei una “riflessione suggestiva”, sia a livello testuale che sonoro. C’è l’incontro tra elettronica, strumenti vintage come il Rodhes piano e riff di chitarra sospesi tra brit e grunge anni ’90. Il tutto mitigato dall’uso smodato di un piano elettrico riverberato, l’elemento che lega i suoni e regala quella sensazione di dispersione cui accennavi. Identico discorso per i testi del disco, semplici racconti di esistenza vissute al limite ai tempi dell’era digitale. Storie che sono là per essere lette ed ascoltate, che dunque pretendono di essere osservate con calma. Non è un disco istintivo come “Bless”. È una sorta di “concept album” e la ricerca dei suoni e della parole giuste è stata davvero lunga.

Vorrei chiudere citando il titolo del singolo e rivolgendoti questo domanda: com’è alta la luna? Da una maschera è possibile capirlo?
Dipende con quali occhi la guardiamo e dalla fede che riponiamo in essa. Se osservata dalla giusta distanza a mio avviso non è poi cosi alta. Al contrario risulta terribilmente vicina a noi e capace di proteggerci. A modo suo, sia chiaro. Non serve, a tale fine, indossare maschere o utilizzare artifici di sorta. La luna pretende autenticità, coraggio e perseveranza. Tutti i personaggi che animano le storie di “Maps for moon lovers” possiedono queste doti. Per questo sono amanti della luna e si inerpicano lungo sentieri poco battuti illuminati dalla sua luce.