Fabio Bonifacci ci racconta il suo: “Loro Chi?”

Fabio Bonifacci, non ha bisogno di presentazioni, è uno degli scrittori e sceneggiatori più bravi e attivi del nostro paese! Alcune commedie di successo dell’ultimo decennio sono state scritte dalla sua penna, ma oggi per la prima volta lo incontreremo nella sua nuova veste di regista. Infatti è da pochissimi giorni al cinema il suo primo film: “Loro Chi?” diretto insieme a Francesco Miccichè.

Ciao Fabio, è doveroso iniziare questa intervista facendoti i complimenti per la tua prima volta da regista! Ma, come è nata “appunto” la tua prima volta da regista?

E’ stato un caso, un gioco, un esperimento. Ho scritto tanti film, in alcuni avevo seguito un po’ la preparazione, in altri un po’ le riprese, in altri un po’ il montaggio. Ero curioso di seguire tutto il processo. A questa storia ero molto affezionato, perché ho iniziato a scriverla quando ero molto giovane e il cinema era ancora solo un sogno. Così, quando dopo tanti anni questa storia è diventata un film, ho pensato che era l’occasione giusta per provarci. Ho chiesto a Francesco Miccichè, regista esperto con tanta fiction alle spalle, se aveva voglia di condividere l’avventura e lui ha detto sì.

Loro chi

Sono passati pochi giorni, e già le risposte positivissime di critica e pubblico nei confronti di “Loro Chi?” non si sono fatte aspettare, infatti è da poco uscita una bellissima recensione sul “Fatto Quotidiano”. Direi che come tua prima volta sta andando alla grande, non credi?

Per quanto mi riguarda, ho deciso che è andata bene qualche mese fa quando, dopo tanto lavoro, ho visto per la prima volta il film su un grande schermo. Ho pensato “Bè, a me piace”. Credo che sia la cosa più importante: essere soddisfatti del proprio lavoro e non avere troppi rimpianti. Poi certo, se ci fosse anche un gradimento esterno mi farebbe molto piacere .

Catalogare il tuo film nella categoria commedie sarebbe estremamente riduttivo, “Loro Chi?” è anche un “Road Movie” e un “Action Movie”, ti confesso che l’ho preferito all’ultimo James Bond. Insieme a Francesco, avete davvero realizzato un’opera geniale, divertente e anche avventurosa. C’è stato un fatto od una circostanza particolare, alla quale ti sei ispirato per scrivere la sceneggiatura?

Sorvolo sul paragone con James Bond: giochiamo sport diversi, su campi diversi. Però è vero, il film è anche commedia ma non solo commedia. E’ un incrocio di generi che riunisce il giallo, l’azione, il buddy movie, l’on the road, il film di truffe. Anche se poi in realtà io non credo tanto a queste classificazioni, preferisco il metodo di Monicelli, che individuava solo due generi di film: quelli belli e quelli brutti. Sull’ispirazione, bè all’inizio mi sono ispirato a una serie di truffe che ho subito personalmente. Nel film infatti ci sono 3 episodi reali accaduti a me. Il resto, personaggi compresi, l’ho inventato.

giallinileo

Veniamo ora al cast, inutile dire che sono stati davvero tutti molto bravi ad interpretare la parte a loro affidata, nello stesso tempo credo che la scelta dei 2 protagonisti sia stata davvero azzeccata. Ma perché avete pensato proprio a Giallini e Leo? Raccontami un’ po’.

I motivi sono molti. Innanzitutto sono due attori bravissimi, che è la cosa più importante. Poi sembrano tagliati su misura su quei due personaggi, sono amati dal pubblico e sono anche amici, cosa che si sente nel film. Infine, ma è un elemento molto importante, fanno commedia nel modo che a noi piace: ti fanno ridere senza esagerare, restando in uno stile realistico, di verità. Questo era fondamentale per poter portare avanti in modo credibile anche la trama per così dire più seria.

Un’altra delle caratteristiche a mio avviso molto piacevoli del film è la colonna sonora, realizzata dal musicista e compositore romano Gianluca Misiti, perché avete scelto di affidare le musiche al bravissimo Gianluca?

L’hai già detto tu: perché è bravissimo. E poi ha un modo di lavorare fantastico: ascolta molto, parla poco e, quando gli dai uno spunto o gli fai una richiesta, ti compone un pezzo in tempi rapidissimi.

cabo

Parliamo ora delle bellissime protagoniste del tuo film, Catrinel Marlon e Lisa Bor, come è nata la loro partecipazione al film?

Nel modo più semplice: provini. Volevamo due bellezze straniere nuove, fresche, con l’aria vera e brave a recitare. Abbiamo fatto moltissimi provini e alla fine abbiamo scelto loro.

Nel tuo film, esordisce al cinema il simpaticissimo attore/cabarettista Enzo Paci. Raccontami un po’ com’è andata.

Nello stesso modo: provini. Per quel ruolo, anche se non era grande, avremo visto una ventina di attori. Enzo lo ha fatto in un modo che ci ha conquistato e lo abbiamo scelto, io non sapevo nemmeno che fosse anche cabarettista. Su questo tema vorrei dire però una cosa: facendo tanti provini per tanti ruoli, ho capito quanti attori e attrici di valore abbiamo in Italia. In alcuni casi, è stato doloroso fare una scelta e mi dispiace molto per alcuni che non abbiamo potuto prendere.

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La fine del film, a mio avviso potrebbe dare spazio ad un “Loro Chi? Il Ritorno”, che dici potrebbe accadere davvero?

I sequel mi spaventano, è sempre difficile farli, quindi penso di no. Poi, per carità, mai dire mai, io amo molto questi due personaggi e questa storia. Ma proprio per questo forse è meglio lasciarla così com’è.

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Pensi di ripetere la tua esperienza da regista, magari in un film tutto tuo?

Se avverrà, non sarà a breve. Questa avventura mi è piaciuta molto ma non cambio mestiere, resto uno sceneggiatore. Può anche darsi che in futuro ci riprovi ma non avverrà presto e resterà comunque un’eccezione. Il fatto è che scrivere mi piace ancora tanto.

Fabio, l’intervista si conclude qui, grazie ancora per avermela concessa e a nome mio e di tutta la nostra redazione ancora tanti complimenti per la tua straordinaria carriera e per il tuo divertentissimo film “Loro Chi?”

Alessandro Cunsolo