Fabio Furnari è un artista poliedrico che ha saputo coniugare musica, letteratura ed editoria in un percorso originale e profondamente personale. Dalla sua passione per la musica alla fondazione di Terre Sommerse, un progetto che ha dato voce a numerosi artisti, fino ai suoi saggi su alchimia e geometria sacra, Furnari ha sempre seguito il filo della curiosità e della ricerca interiore. In questa intervista, ci racconta il suo percorso, le sue ispirazioni e i suoi progetti futuri.


Fabio, la tua carriera spazia tra musica, letteratura ed editoria. Come è nata questa tua versatilità artistica?

Sono una persona molto curiosa, e questo mi ha portato a esplorare mondi diversi. Ho iniziato a scrivere canzoni molto giovane, a quattordici anni, e ogni tanto scrivevo versi che oggi non definirei poesie, ma espressioni del mio stato d’animo.

Hai iniziato come musicista e cantautore. Come descriveresti l’evoluzione della tua musica nel corso degli anni?

Fare musica è stata la mia fonte di energia. Mi ha aiutato a superare momenti difficili nella vita e per molto tempo è stata la mia unica ragione di esistenza. Ho iniziato da autodidatta, poi, arrivato a Roma, ho approfondito gli studi di chitarra e pianoforte. Quando ascolto il mio primo disco mi commuovo e a volte sorrido per il modo acerbo in cui mi proponevo, ma era comunque sincero e genuino. Oggi, di quel ragazzo poco più che ventenne, è rimasto l’ideale di vita, che non è mai cambiato. La mia musica si evolve sempre. Negli anni Novanta ho intrapreso un percorso di fusion e progressive, ma non mi è mai piaciuto etichettarmi: la musica è un linguaggio universale, etereo.

Nel 1998 hai fondato Terre Sommerse, un progetto che abbraccia musica, letteratura e arte. Qual è stata la spinta principale dietro questa iniziativa?

Tutto è nato dalla nostra insoddisfazione nei confronti delle case discografiche ed editoriali, che erano troppo vincolate alle logiche del mercato commerciale. Così, insieme ad altri artisti — poeti, musicisti, scrittori, pittori — abbiamo fondato un’associazione no-profit. Nel tempo, alcuni si sono defilati, e siamo rimasti i più motivati. Poi, con la crescita del progetto, è nata Terre Sommerse Group Srl, che si occupa della commercializzazione dei prodotti dell’associazione. Oggi, con Niccolò Carosi, Valeria Faillaci e i miei figli Cristiano e Barbara, portiamo avanti numerosi progetti editoriali e discografici, con circa 1.200 pubblicazioni e diverse collane. Inoltre, curiamo la rivista trimestrale di arte e cultura “Corus Café”.

Terre Sommerse ha anche una forte impronta sociale. Puoi raccontarci di più sulle attività benefiche legate al progetto?

Nel corso degli anni ci siamo occupati del reinserimento lavorativo degli ex detenuti e abbiamo collaborato a lungo con l’organizzazione umanitaria Afrika-Sì, attiva in Kenya. Abbiamo realizzato diversi progetti discografici ed editoriali legati alla beneficenza e, inoltre, abbiamo aiutato giovani con problemi di droga, alcolismo o salute mentale a trovare un’espressione artistica attraverso la musica e l’arte. In alcuni casi, abbiamo ottenuto ottimi risultati.

Oltre alla musica e all’editoria, sei anche autore di saggi, poesie e romanzi. C’è un filo conduttore che lega tutte queste espressioni artistiche?

Tutto fa parte del mio essere. Ho bisogno di utilizzare diversi linguaggi per esprimermi. Mi piace mettermi alla prova, perché la vita stessa è un banco di prova.

Il tuo ultimo lavoro discografico, “Revolution – La ricerca dell’imperfezione” (2022), è un doppio CD. Cosa puoi dirci di questo progetto?

Si tratta di un’opera ispirata a Giordano Bruno ed Ermete Trismegisto, maturata nel tempo attraverso l’approfondimento delle loro figure. Giordano Bruno e il “Corpus Hermeticum” di Ermete Trismegisto hanno segnato una svolta nel mio percorso umano, artistico e di pensiero. Il disco non è un semplice album di canzoni, ma un’opera che va ascoltata e “vista”, grazie anche al contributo degli artisti Valeria Faillaci e Angelo De Mattia. Ho voluto trasmettere emozioni e cercare risposte nella tradizione antica, contestualizzandole nel presente.

Hai pubblicato saggi su alchimia e geometria sacra. Come si connettono queste tematiche con la tua visione artistica?

L’alchimia e la geometria sacra sono strettamente collegate. Fanno parte del mio percorso personale. Ognuno segue la propria strada nella ricerca del senso della vita: l’importante è non smettere mai di farsi domande.

Passiamo ora alla rassegna “Visione d’Autore”. Come nasce questo progetto?

Nasce dall’esigenza di unire percorsi diversi, mettendo in mostra l’anima degli artisti.

Quali sono i criteri di selezione degli autori e delle opere?

Tutti gli artisti selezionati hanno un denominatore comune. Il 31 gennaio sarà dedicato alla poesia e alla musica, mentre l’8 febbraio il focus sarà sul fantasy, con alcuni autori della nostra collana “Fantasy” e il cantautore Rev.

Qual è il rapporto tra la rassegna e il Polmone Pulsante?

Collaboriamo con il Polmone Pulsante da anni. Con Andrea Ungheri abbiamo molta sintonia: lui è bravissimo nel promuovere l’opera del padre, Saverio, un grandissimo artista. Il Polmone è un luogo magico che ha dato forza al nostro progetto.

Il pubblico avrà la possibilità di interagire con gli autori?

Sì, sono previsti momenti di interazione e dibattito. L’ambiente aiuta a essere meno formali.

Quanto è importante creare spazi come “Visione d’Autore” per la letteratura e la musica indipendente?

È fondamentale per dare visibilità ad artisti di talento spesso “sommersi”. Questa è la nostra missione.

Ci saranno altre edizioni di “Visione d’Autore”?

Sì, vogliamo portare il progetto in nuove location. A marzo e aprile ci saranno altre iniziative.

Per chi volesse seguire Terre Sommerse o partecipare ai prossimi eventi, quali sono i canali migliori per restare aggiornati?

I nostri social su Facebook e Instagram, oltre ai siti www.terresommerse.it e www.terresommersegroup.com. Seguiteci!

G.M.


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