FEDERICA QUAGLIERI: “L’OSSIMORO”

Oggi vorrei parlare di una figura retorica della lingua Italiana…” L’ossimoro”.

Argomento strano, mi rendo conto. Poi vi spiego il perché.

Si tratta, come accennavo, di una  figura che consiste nell’accostamento di due termini di senso contrario, o comunque in forte antitesi tra loro.

Termini, che sono spesso incompatibili l’uno con l’altro.  Ecco alcuni esempi: disgustoso piacere, illustre sconosciuta, silenzio assordante, viva morte. etc

Perché vi parlo di questo, vi starete chiedendo. Perché questa figura retorica, firma stilistica per molti scrittori, domina incontrastata nei fatti , e con assoluta mancanza di stile, in gran parte del mondo dello spettacolo. Come?

Vi faccio un esempio classico, di ciò che da anni, si trova tra le “cosiddette” offerte di lavoro  : “ Ricerca attori / attrici , per spettacolo ( film o quant’altro) . Lavoro non retribuito. “ Oppure “ No budget”. Il ché, seppur in forma anglofona , ha lo stesso significato di gratis.

 lavorare gratis , ecco il nostro ossimoro. Due termini di senso contrario, e tra loro incompatibili.

Ora, ogni volta che leggo un annuncio di questo tipo, a me sale il sangue al cervello. Cosa significa offrire lavoro gratis? Il lavoro, da che mondo è mondo ,è retribuito. Esiste forse una collaboratrice domestica che lavorerebbe gratis? O a cui paghereste su quattro ore ,solo gli ultimi quindici minuti ? Perché questo è il parallelismo a cui si dovrebbe pensare ,quando  si legge “ prove non pagate”. E senza quelle prove, che pare non abbiano valore , come si arriverebbe alla messa in scena finale? E ancora, durante quel mese in cui io investo tempo ed energie per mettere in piedi uno spettacolo senza percepire guadagno, chi mi campa? Le bollette arrivano comunque. O no? Diverso è il caso in cui si stia parlando  di hobby. Già, perché sarebbe più corretto  dire che nell’esempio riportato ,nessuno sta facendo un’offerta, ma si sta chiedendo ,ad una categoria di professionisti, una cortesia. Vale a dire: si chiede se ci sia qualcuno ,che per gentilezza, possa mettere la propria professionalità a servizio di un progetto senza essere pagato. Questo, sarebbe giusto. E questa dovrebbe essere un’eccezione, non la prassi.  Invece i giochi ( tutti italiani , poiché nulla di simile avviene all’estero ) sono capovolti. Da parte di chi inserisce l’annuncio, c’è una sorta di boria e presunzione che ciò sia la normalità. Quasi si stesse facendo una concessione  ad assumere “gratis”, appunto. Tale presunzione, si trasforma poi in arroganza, quando qualcuno ( ad esempio me) si sente in diritto di ribellarsi a questo malcostume. Sono stata spesso trattata male quando ho comunicato la mia indignazione per questo trattamento. Oltre ad essere stata schernita ,e ad essermi sentita dire con sufficienza, che il mio rifiuto ad una tale scrittura, non faceva differenza…perché in molti avrebbero accettato. Peggio per me.

E questa è l’altra piaga. L’altra nota dolente, di questa incresciosa faccenda . C’è chi accetta …già. E sono in molti. Magari fanno i camerieri per portare a casa due lire, ma accettano di fare cose gratis , pur di dire “ faccio l’attore”. Beh, non funziona così!  

Il mio, è un mestiere duro e serio. Non si fa per hobby, o esclusivamente per mettersi in mostra. Si fa per passione, talento, vocazione. Si fa con serietà e sacrificio. Ci si prepara, e la gavetta è lunga e difficile. Non ci si svende , gratis al peggior offerente…per cose , per altro, spesso di scarsa levatura. Accettare, significa non darsi la dignità che questo mestiere merita ed esige. Significa non fare corpo con una categoria che strenuamente cerca di resistere e di vivere di questo lavoro . Significa, che ci sarà sempre qualcuno che si sentirà in diritto di offrire fantomatiche “occasioni”, trattandoci come dei pezzenti a cui si lancia un pezzo di pane. A  cui si fa una cortesia, quasi. Bisogna avere il coraggio di rifiutare e lottare perché le cose cambino. Dire di no,  in questo caso, non è perdere un’occasione. E’ guadagnarla.  Occorre chiedersi il perché di tanto accanimento a voler fare gli attori, se poi, per primi ci si denigra. Fate altro, no?!

Perciò, la mia indignazione è sì per chi propone tali ingaggi, ma più forte, per chi accetta, screditandoci tutti!

Per favore, riflettete su quanto ho scritto. Non si lavora gratis, in nessun ambito serio.

E l’Arte, è cosa serissima. Almeno per me. E a chi comincia ora questo percorso, dico : non abbiate timore di rifiutare. Temete chi vi propone certe cose. Voi avete un valore, non lasciate che vi si porti via.

Federica Quaglieri