Al primo ascolto, “Felini e Contenti” potrebbe sembrare semplicemente una canzone leggera, quasi giocosa. Un brano pop-funky frizzante, pieno di “miao” e riferimenti felini che strappano un sorriso. Ma più lo si ascolta, più si scopre che dentro questa apparente leggerezza si nasconde una riflessione più sottile e sorprendentemente lucida.

Felini e Contenti – Retrophil

Retrophil gioca con l’immaginario dei gatti, mescolando icone della cultura pop come gli Aristogatti a riferimenti più contemporanei. È un carosello di felini – vanitosi, solitari, affettuosi o distaccati – che in fondo ci somigliano più di quanto pensiamo. E così, dietro a una strofa ironica o a un’immagine buffa, si insinuano temi più profondi: il bisogno di autenticità, il rapporto con l’apparenza, la ricerca della felicità vera.

Il ritornello è un punto di forza: quel “miao” ripetuto, quasi ipnotico, si incolla alla mente e non se ne va più. È orecchiabile in modo disarmante, ma ha anche qualcosa di stranamente magnetico, come un mantra pop che ti accompagna anche dopo che la canzone è finita.

Dal punto di vista sonoro, il brano è curatissimo: il groove funky-pop, gli arrangiamenti firmati da Mauro Spenillo e la voce inconfondibile di Retrophil si fondono in una formula che funziona, divertente ma mai superficiale.

“Felini e Contenti” è una canzone che sorprende: sembra uno scherzo, ma in realtà ti parla. E lo fa con leggerezza, intelligenza e un ritmo che non ti lascia più.


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