La morte ha un progetto che non prevede intralci, e anche in Final destination – Bloodlines, sesto capitolo della popolare saga horror diretto da Zach Lipovsky e Adam B. Stein, qualcuno proverà a sovvertire il suo disegno.
Stefani, interpretata da Kaitlyn Santa Juana, è tormentata da un incubo ricorrente che riguarda la sua famiglia. La giovane, di ritorno a casa dal college, desidera mettere in guardia i propri parenti circa le premonizioni di morte che la perseguitano e che riguardano tutti loro. L’origine di ciò sembra essere sua nonna, la signora Fuller, portata in scena da Yvette Ferguson, che molti anni prima avrebbe sventato la propria dipartita e quella di un’altra persona.

Final destination – Bloodlines porta dunque sul grande schermo un nuovo disegno mortale in cui Stefani e i suoi parenti dovranno sopravvivere neutralizzando così i piani della nera mietitrice. E le sequenze delle morti in questo capitolo sono tra le più ingegnose e spettacolari di tutta la saga, infarcite come al solito di un umorismo nero che rende ancor più godibile il film, trasudante tensione e adrenalina senza mai soffrire di cali d’interesse per tutta la sua durata. Operazione decisamente riuscita, quindi, per Lipovsly e Stein, che ricordiamo autori di Freaks, lungometraggio fanta-horror del 2018, capaci di dare nuovo lustro all’epica di Final destination, con citazioni prese da altri capitoli del franchise e per nulla fini a se stesse, ma anzi riescono a rinnovare un prodotto che vanta tanti punti di forza.

Gli effetti visivi sono tra questi, e dal canto loro non lesinano sulla spettacolarità macabra, che deflagra in un tripudio di gore e splatter e tanta ironia. A tal proposito, è memorabile la situazione di una morte che si consuma all’interno di un ospedale. Il film sorprende concedendo anche un’emozione intensa, con l’ultima apparizione di William Bludworth alias Tony Todd, che poco prima di morire, visibilmente molto malato, si congeda con un’interpretazione di commiato, dalla vita stessa, che commuove e fa riflettere. La morte imminente visibile sul suo volto scavato traccia il solco del personaggio che ha attraversato diversi capitoli della serie, sembrando l’unico immortale.

Purtroppo, invece, grazie alla sua appassionata performance attoriale, Todd – che ricordiamo anche per il cult movie Candyman – Terrore dietro lo specchio di Bernard Rose – ci saluta diventando tutt’uno col franchise. In conclusione, quindi, assistere a Final destination – Bloodlines è come stare a bordo di un ottovolante in cui si è in balia delle emozioni forti. Incanta e riesce a tenere lo spettatore con lo sguardo incollato allo schermo dall’inizio alla fine. Un ritorno in grande stile in cui ci si diverte e ci si commuove, e si percepisce ancora una volta il brivido lungo la schiena che la morte è in grado di suscitare. Lei, entità silenziosa e invisibile, anche stavolta rammenta che ha un piano per tutti e che nessuno uscirà vivo da qui.
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