Al Tiber Hotel cala il sipario sulla rassegna, Scrittori da bere e musica da assaggiare, ideata da Daniela Brancati: quattro serate sold out tra libri, musica e sapori del territorio.
Sabato 11 ottobre, all’Hotel Tiber di Fiumicino, è calato il sipario su Scrittori da bere e musica da assaggiare, la rassegna promossa dal Music International Compound – MIC e ideata da Daniela Brancati, con al suo fianco Carlo Capria e Loredana Gelli.
Dal sito Ufficiale Hotel Tiber
Un progetto ambizioso e raffinato, capace di trasformare quattro serate in un autentico miracolo culturale, dove la parola, la musica e il gusto si sono intrecciati in un’unica melodia di emozioni.
Patrocinato dal Comune di Fiumicino, l’evento conclusivo ha visto la partecipazione dell’assessore Monica Picca e della consigliera comunale Federica Cerulli, insieme a un pubblico caloroso che ha riempito ogni posto disponibile.
L’accoglienza dell’Hotel Tiber, rappresentato dal direttore Davide Canale, e i vini della Cantina Solis Terrae di Tragliatella, presentati da Massimo Caucci, hanno contribuito a creare un’atmosfera autentica e conviviale, all’insegna della valorizzazione dei prodotti del territorio.
Un palco di emozioni e riflessioni. Sul palco, tra applausi e abbracci, il giornalista e divulgatore Alessandro Cecchi Paone ha presentato la sua autobiografia I colori della libertà (Mondadori PM), raccontando con la consueta lucidità il valore della memoria, della coerenza e del coraggio.
Le sue parole hanno toccato corde profonde nel pubblico, come una confessione lucida e sincera:
«Essere qui a Fiumicino mi emoziona. Dopo tanti anni questa è la mia prima vera autobiografia, un racconto sincero in cui mi metto a nudo e ritrovo le radici delle battaglie per i diritti di tutti. Le mie posizioni non nascono da ideologia, ma da esperienze dirette. Fiumicino, con il progetto Fiumicino 3000, ha davanti a sé un destino importante, che riporta Roma alla sua anima fluviale e marittima, finalmente ritrovata.»
Alessandro Cecchi Paone e Daniela Brancati
Insieme a lui, sul palco anche Alessandra Morelli e Giuseppina Torregrossa, protagoniste di due interventi intensi e profondamente umani.
Daniela Brancati e Alessandra Morelli
Nel presentare le loro opere — Verso un’economia della cura e Corta è la memoria del cuore — hanno regalato al pubblico parole cariche di sensibilità, intrecciando temi come la solidarietà, la memoria, la resilienza e il valore del sentire femminile nella società contemporanea.
La voce e la visione di Daniela Brancati. A dare il segno finale alla serata è stata la voce di Daniela Brancati, ideatrice della rassegna e anima di questo viaggio tra arte, vino e umanità. Con il suo intervento, ha ricordato quanto la cultura sia una forza viva, capace di costruire comunità e identità:
«Se il futuro si costruisce sulle radici del passato, allora Fiumicino ha davanti a sé un grande cammino. Le nostre serate, sempre gremite, dimostrano che c’è fame di cultura e voglia di riflettere. La formula vincente? Unire musica, letteratura ed enogastronomia in un’armonia che fa bene all’anima. Con il progetto Fiumicino 3000, la cultura continuerà a essere il cuore pulsante del territorio.»
Daniela Brancati e Giuseppina Torregrossa
Parole che hanno suscitato applausi convinti e un’emozione condivisa, perché la rassegna non è stata solo una serie di eventi, ma una dichiarazione d’amore per una città in evoluzione, che sta imparando a raccontarsi attraverso le sue voci migliori.
Quattro tappe, quattro sold out. Dai Castelli di Maccarese a Villa Guglielmi, fino al gran finale al Tiber Hotel, Scrittori da bere e musica da assaggiare ha attraversato quattro luoghi simbolo, unendo la parola al gusto, la riflessione alla convivialità. Sedici autori di grande rilievo — Franco Cardini, Giulio Tremonti, Diego De Silva, Giuseppina Torregrossa, Alessandro Cecchi Paone, Laura Renzi, Oria Gargano, Simonetta Bisi, Carmine Fotia, Yari Selvetella, Luigi Di Gregorio, Elysa Fazzino, Giacomo Salvini, Michele Caccamo, Silvia Volpi e Alessandra Morelli — hanno animato quattro serate di dialogo, attualità e arte. Accanto a loro, oltre venti produttori locali hanno portato in scena i sapori autentici del territorio, con degustazioni che hanno esaltato le eccellenze di Fiumicino, tra vino, olio e prodotti a chilometro zero.
La colonna sonora di questa rassegna è stata la voce calda e vibrante di Sunday – Domenica Di Sanzo, che ha avvolto il pubblico con note soul e mediterranee, rendendo ogni serata un incontro multisensoriale.
Loredana Gelli, Sunday – Domenica Di Sanzo e Carlo Capria
Un’armonia perfetta di sapori e suoni, resa possibile grazie al sostegno della Regione Lazio, del Comune di Fiumicino, delle Pro Loco di Fiumicino, Fregene-Maccarese, Focene e Torre in Pietra, e alla collaborazione dell’Istituto Paolo Baffi, i cui studenti hanno offerto un esempio straordinario di professionalità e accoglienza turistica.
Il valore della cultura condivisa. Nelle fasi conclusive, visibilmente emozionata, è intervenuta ai nostri microfoni la consigliera comunale Federica Cerulli, a cui sono andati i ringraziamenti speciali del MIC per il suo impegno costante nella promozione delle attività culturali:
«La cultura rappresenta uno degli ambiti fondamentali per la crescita della città, e sono convinta che possiamo fare molto per valorizzare e sostenere il nostro prezioso patrimonio culturale. Lavoreremo a stretto contatto con le istituzioni, le realtà culturali locali e tutte le forze che operano nel settore per creare politiche che siano inclusive, innovative e vicine ai bisogni del nostro territorio.»
Parole che racchiudono la visione di una città in trasformazione, dove la cultura diventa motore di crescita e collante sociale, capace di unire generazioni, linguaggi e sensibilità diverse.
Un arrivederci che sa di promessa Con il sipario che cala sul mare di Fiumicino, resta l’eco delle parole, delle note e dei brindisi condivisi.
Scrittori da bere e musica da assaggiare non è solo una rassegna, ma un simbolo di rinascita e appartenenza. Ha raccontato una comunità che non smette di cercare, di pensare, di emozionarsi.
E mentre il pubblico si congedava dal Tiber, il desiderio era uno solo: tornare a brindare insieme, magari proprio da dove tutto è cominciato.
L’augurio di Mondospettacolo è che questa kermesse abbia una seconda edizione, che riparta da Fiumicino o da Fregene, un’altra perla del litorale rimasta simbolicamente “in attesa”. Eventi come questo meritano di crescere insieme alla città, specchio di una comunità viva, curiosa e orgogliosa del proprio futuro.
Lascia un commento