Francesca Della Ragione: un’attrice da raccontare. 

Francesca Della Ragione, grazie alla danza classica, fin da subito, si appassiona al palcoscenico.  A 8 anni inizia a danzare per alcune trasmissioni televisive Rai e Mediaset. Da lì a poco, il suo debutto al cinema, nel film di Leonardo Pieraccioni “Il paradiso può attendere”. 

Collaborerà con molti registi, quali Rolando Ravello in “Immaturi la serie”, Paolo Virzì in “La Pazza Gioia”, Tonino Zangardi nel suo ultimo film “Quando corre Nuvolari” e ancora Luca Verdone nel documentario “Le Memorie di Giorgio Vasari” e Nicola Barnaba in “Ciao Brother”. La ritroviamo anche nel film “La legge del numero uno” e nella serie “Il commissario Ricciardi”, entrambi con la regia di Alessandro D’Alatri. 

Nel film “La Banda dei Tre” diretto da Francesco Maria Dominedò, interpreta il ruolo di Patrizia. Il film è tratto dal romanzo di Carlo Callegari. Un cast d’eccezione, con attori quali Marco Bocci, Francesco Pannofino, Carlo Buccirossi e Aldo Marinucci, oltre alla partecipazione di Emma Nitti Grace Hall nel ruolo di Olga, migliore amica di Patrizia. Premio come miglior attrice emergente al 24esimo Terra di Siena Film Festival per “La Banda dei Tre”, come miglior attrice non protagonista al Croffi 2020 e, nello stesso anno, premio “il Vince” di Vincenzo Crocitti come attrice alla carriera. Nel 2021 ha appena finito le riprese del nuovo film di Alberto Ferrari, “The Christmas Show” l’uscita avverrà il prossimo Natale, (che possa essere di buon auspicio per una nuova ripartenza dei cinematografi) e del film horror “Piove” di Paolo Strippoli. Francesca è una ragazza dal sorriso che rasserena. La sua forza sta nella gioia per la vita, che trasmette al primo impatto, nella grande passione per la recitazione e nel suo talento cristallino. Oggi è qua con noi per raccontarsi.

Ciao Francesca ti ringrazio per essere ancora qua con noi, dopo la serata tenutasi in streaming su Mondospettacolo. Ho notato intervistandovi che tra voi donne del cast de “La banda dei tre” c’è molta complicità e goliardia, com’è nata questa alchimia?

Ciao Corinna, ma grazie a voi! Diciamo che abbiamo avuto la fortuna di conoscerci tutti bene anche prima di arrivare sul set e poi si sono sviluppati dei bei legami d’amicizia anche nella vita privata.

Marco Bocci e Francesca Della Ragione in una scena del film “La Banda dei Tre” diretto da Francesco Maria Dominedò

Quando ti trovi davanti ad un personaggio molto diverso da te, come ti muovi per interpretarlo al meglio? 

Per interpretare ogni personaggio, vicino o lontano, mi affido molto al metodo di Vincent Riotta, il mio acting coach. Studio con lui da anni, ho studiato con molti insegnanti in Italia ed all’estero e alla fine i metodi si somigliano un po’ tutti. Poi ognuno personalmente sceglie quale è quello più efficace per sé stesso. Nel mio caso sono le famose 5 regole d’oro della recitazione di Vincent. E’ un metodo pratico veloce ed efficace che arriva subito al centro del personaggio.

Ci sono stati momenti nella tua vita professionale che ti hanno destabilizzato e ti hanno fatto dire: “adesso smetto con questo lavoro”? 

Si, ce ne sono stati tanti. Ce ne sono e ce ne saranno ancora! È normale, sarebbe incredibile se non ci fossero. Diciamo che ogni porta in faccia mi da più energia e voglia di andare avanti.

Una domanda che ho piacere di porre spesso alle donne che intervisto: cos’è rimasto della bambina di ieri nella donna di oggi?

Tanto. L’inner child, così lo chiamano in America. Ho fatto una classe di recitazione a Los Angeles incentrata solo su questo. Credo che tutti, non solo chi fa lavori artistici tipo il mio, dovrebbe preservare il proprio bambino interiore perché ti rende vivo e davvero ti permette di continuare a sorprenderti nella vita. I bambini non hanno filtri, vivono il presente al massimo e basta. L’adulto purtroppo spesso questo bambino lo dimentica, lo schiaccia e poi un giorno si ferma apre gli occhi e si domanda: “ma come sono finito a vivere questa vita che non è la mia?”. Questo è solo un piccolo esempio di un discorso ben più complesso. Personalmente la mia bambina la nutro tutti i giorni, è sempre con me, specialmente sul set … il suo luna park!

Quanto è stata determinante la tua famiglia nella realizzazione dei tuoi sogni?

Molto, mi hanno sempre accompagnata nell’inseguire i miei sogni. Mi hanno indirizzata, certo, ma non mi hanno mai tarpato le ali. “Se lo vuoi davvero fallo Francesca vai e prova”. Devo a loro la mia determinazione perché mi hanno fatto fare molto sport agonistico e danza classica. Ti forgia lo spirito ed il carattere.

Com’è stato lavorare con Paolo Virzì, il regista che meglio ha tracciato le contraddizioni dell’italiano di oggi?

È stato incredibile, ho imparato tanto su quel set nonostante il ruolo fosse piccolo e sia stata sul set solo due giorni. Vorrei tanto lavorarci di nuovo adesso, anni dopo, con anni di vita privata e professionale maturata nel mentre. Sarebbe un sogno ed una bella sfida.

Quanto conta il talento e l’istintività nel lavoro di attrice?

Il talento è la base, poi con lo studio va migliorato. Perché solo il talento non basta. L’istintività conta perché lavoriamo con le emozioni e l’istinto dei nostri personaggi. Io dico sempre a me stessa quando ho dei dubbi: segui il tuo istinto e non sbaglierai.

 

Che sensazione hai provato quando hai vinto il premio come miglior attrice emergente al 24esimo Terra di Siena Film Festival?

È stata un’emozione molto forte ed inaspettata. Patrizia per me, il personaggio per il quale ho vinto il premio, conta davvero tanto ci sono molto legata per ragioni personali e lavorative. E vincere un premio per LEI … ancora adesso se ci penso mi vengono i brividi. E’ stato il coronamento di un percorso che ho fatto insieme alla mia Patrizia.

 

Qual è stato il modello di attrice/attore che più ha influenzato la tua visione di artista?

Mi ispiro molto a Julianne Moore.

Qual è il regista che più ha influito sulla tua crescita artistica?

Sin da adolescente mio padre mi faceva vedere i film di Alfred Hitchcock, ammetto che me li divoravo. Cosi come Steven Spielberg.

Il periodo vissuto durante il lockdown ha modificato le tue abitudini? Come sono cambiate le tue priorità?

Le abitudini sono cambiate ovviamente, ma ne ho approfittato per concentrarmi di più su me stessa. Ho iniziato corsi nuovi (sceneggiatura e spagnolo per esempio) e ho imparato a cucinare qualcosa. Prima ero un vero disastro!

C’è un ruolo in particolare che ti piacerebbe interpretare e, se si con quale regista?

Vorrei lavorare con Stefano Sollima, che conosco e ne approfitto per salutarlo! Si mi piacerebbe un ruolo in un film di “genere suo”.

Il personaggio di Patrizia sembra una donna semplice, ma che porta dentro sé una fievole luce che si infiamma nel momento in cui conosce Claudio Bambola, detto Carlito, un agente della narcotici infiltrato nel mondo dei trafficanti. Come hai vissuto questo personaggio?

Patrizia nonostante la vita difficile che stava vivendo non si era mai arresa a quella realtà. Bambola le ha solo tirato fuori quella fiamma. Aveva bisogno che qualcuno le tendesse la mano, Bambola lo ha fatto e poi …. Vedete il film!

Quali sono i ruoli che interpreti negli ultimi film che usciranno di Alberto Ferrari e di Paolo Strippoli?

Nel film di Alberto Ferrari, the Christmas Show, sono una presentatrice di un programma tv con qualche problemino di stress.  Mentre nel film di Paolo Strippoli, Piove, interpreto una dottoressa che lavora con i bambini. Non posso dire molto altro purtroppo.

Francesca, la nostra intervista finisce qui. Grazie per essere stata con noi. Io e la redazione ti aspettiamo per farci raccontare nuove luminose storie di lavoro e di vita. 

Corinna Ivaldi 

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