Fratelli, anche se non di sangue, perché nati nella stessa periferia. Nemici, perché il destino li ha spinti su strade diverse e opposte. I fratelli nemici del titolo sono Manuel (Matthias Schoenaerts) e Driss (Reda Kateb).
Cresciuti insieme ai margini di una Parigi quasi irriconoscibile, grigia e notturna, i due si separano perché Manuel inizia a gestire traffici di droga e Driss sceglie di diventare un agente della narcotici. Quando, però, il suo migliore amico e socio viene freddato in un agguato, Manuel è costretto a collaborare con Driss per trovare gli assassini e provare a salvarsi la pelle. Tra rancore e sospetti, i vecchi fratelli, ora nemici, tornano insieme sulle strade di un tempo.
In bilico tra polar e dramma, Fratelli nemici – Close enemies di David Oelhoffen ripropone i cliché del genere. La periferia degradata e violenta, dove alla fine diventi criminale o poliziotto. La famiglia, la droga, il tradimento, le sparatorie, la vendetta e la lotta per la sopravvivenza in un mondo che prima ti cresce e poi ti volta le spalle. In questo vortice di elementi dal sapore già visto e che non regala colpi di scena, il film di Oelhoffen ha, però, un pregio, ed è la capacità di arricchire il noir di una venatura intimistica che può contare sulla riuscita interpretazione di Schoenaerts e Kateb.
I due attori sanno restituire la psicologia e il dramma interiore di due figure tragiche. Figure vicine e, allo stesso tempo, condannate a restare ai lati opposti della legge. Manuel, duro dal cuore tenero, rimane imbrigliato tra le reti del mondo marcio in cui è cresciuto. Driss sceglie di combatterlo quel mondo in cui non crede, forse per provare a cambiarlo, salvando i fratelli d’infanzia. Strade diverse che portano gli amici a epiloghi diversi che non fanno, però, sconti a nessuno.
Dramma interiore e indagine poliziesca vanno a braccetto fino alla fine. Tensione e calma piatta si alternano nella storia. E questo dà a Fratelli nemici – Close enemies un ritmo stimolante e insolito che fa del lavoro registico di Oelhoffen un film poco innovativo nella trama ma che, in fondo, funziona.
Valeria Gaetano
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