Gennaro De Crescenzo esce con il singolo “N’atu Sole”

Gennaro De Crescenzo, napoletano, nasce in una famiglia di musicisti: il padre Luigi, in arte Gino Deck, negli anni ’70 canta nel complesso ” Eduardino e i Casanova; il maestro Vincenzo, suo zio, autore di grandi canzonsceneggiate, tra cui le più celebri ” Luna Rossa”, “Credere”, “Malinconico Autunno”, “A sciurara “; Eduardo di “Ancora”, “Vola”, ” Il  racconto della sera” ed Eddy Napoli ex voce solista dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore e di inni storici come ” Malaunità ”.

Gennaro si affaccia al mondo musicale nel 2016, quando inizia a frequentare il Musiclab Studio dove incontra per la prima volta Savio Arato (maestro di canto) e Claudio Bevilacqua, arrangiatore del  CD ” Musica per Napoli” per l’etichetta discografica TDM RECORDS.

Dopo aver esordito nella Galleria Marconi di Casoria per il calendario Natalizio 2016, casa Di Fiore di Carlo De Vita, partecipa all’ apertura del concerto di James Senese per il cartellone “Alla corte del gusto” tenutasi a Marigliano.

Nel 2017 ha partecipato alla rassegna “Omaggio a Totò. Estate a Napoli” al Chiostro di San Domenico Maggiore, anno di pubblicazione del video LUNTANO SE NE VA e del progetto discografico MUSICA PER NAPOLI .

L’anno successivo ha ritirato il Premio Casa Sanremo, conquistando il terzo posto.

 

 

Cosa pensa Gennaro De Crescenzo della “SCENEGGIATA?”

E’ il frutto di una grande tradizione popolare, riflette l’identità di un territorio ed in quanto tale merita ammirazione e rispetto. 

La canzone napoletana è un mondo tutto a sé spaziando tra diversi generi, dal folk  al fusion, dal canto melodico al nuovo rap. Cosa pensa di quest’ultimo? 

Il canto è una forma straordinaria di comunicazione che riflette una serie di fattori personali, territoriali, storici, e altro. Dunque il rap ha una sua ragione di esistere perché tende attraverso questo genere ad esternare disagi e sogni, speranze di riscatto individuale e collettivo, insomma una visione della vita narrata con una tendenza assolutamente nuova che, occorre dirlo, ha un seguito molto consistente.

Qual è per Gennaro De Crescenzo la più bella canzone napoletana di tutti i tempi?

Indubbiamente “Luna Rossa” ma ovviamente la scelta è vasta. In questo momento do priorità a “Luna Rossa” per una felice ricorrenza. Quest’anno questo meraviglioso brano compirà 70 anni dalla sua prima esecuzione.

Il più grande interprete, e perché?

Al primo posto per me c’è Pino Daniele. Musicalmente invece mi sono ispirato alla tradizione dei De Crescenzo.

Ha mai sperimentato l’interpretazione di canzoni di altri generi musicali?

No anche se l’idea mi affascina.

Il sole a Napoli ha la stessa importanza del mare, due cose che ai napoletani non possono mancare. Può descrivere al nostro pubblico il significato di “N’atu Sole?” In questo caso specifico nel suo nuovo singolo?

Intanto mi sia consentito di sottolineare che Mikele Buonocore ha  profuso davvero un lavoro straordinario e il risultato è veramente interessante. Colgo l’occasione per ringraziare oltre Mikele, l’arrangiatore Ennio Mirra, i musicisti Maurizio Epoca e Martino Brucale. Tutti hanno dato il massimo pur di rispondere alla mia esigenza di presentare un brano musicalmente emozionante, ricco di luce e speranza. Certamente c’è l’invito ad avere fiducia in un domani migliore in cui il sentimento prevalente sia l’amore e non gli altri che stanno uccidendo il mondo.

Un cantante deve sentire suo il pezzo che interpreta. Come è avvenuto l’incontro con l’autore Mikele Buonocore, e com’è stata la collaborazione con gli altri musicisti?

Con Mikele ci siamo conosciuti attraverso i social, è stato un incontro davvero speciale perché la collaborazione con lui sta dando tanti frutti. Anche con gli altri musicisti ho un rapporto umano meraviglioso che favorisce anche una buona collaborazione artistica con tanti progetti nel cassetto.

Ha mai pensato di scrivere un testo tutto suo?

Certo, spesso ho avuto questa idea ma i tempi non sono ancora maturi. Un testo deve essere soprattutto il frutto di una ispirazione e non qualcosa di forzato. Dunque aspettiamo il momento giusto.

Grazie per il tempo che ci ha dedicato

La Redazione