Gli orrori di Lovecraft al cinema negli anni Novanta

Negli anni Novanta l’universo raccontato dalla penna di Howard Phillips Lovecraft continua ad ispirare il cinema horror e fantastico. Il nome dello scrittore è ora abbastanza noto e registi quali Stuart Gordon o Brian Yuzna sono riusciti nell’intento di farlo conoscere al grande pubblico.

In un’intervista apparsa sul Corriere della Sera di Mercoledì 27 Maggio 1987 il regista di Re-Animator parla dei suoi futuri progetti: ” Vorrei dedicarmi ancora alla trasposizione di alcune novelle di Lovecraft, un genio delle tenebre, un uomo dalla incredibile personalità, ancora tutta da scoprire. Ho fatto mia per anni una sua massima: ‘L’emozione più forte e più vecchia del genere umano è la paura, e la paura più vecchia e più forte è la paura dell’ignoto’. La drammatica odissea di tutti i personaggi dei suoi racconti, brevi o lunghi, è perfettamente adatta al cinema…”.

E così lo spettatore continua ad essere trascinato in dimensioni inumane.

 

THE RESURRECTED (1991)

Da Dan O’Bannon, l’uomo che ha scritto Alien e diretto uno dei migliori film sugli zombi di tutti i tempi, Il ritorno dei morti viventi, un’altra trasposizione cinematografica dell’opera Il Caso di Charles Dexter Ward.

Qui viviamo la vicenda attraverso gli occhi dell’investigatore John March, che un giorno riceve nel suo studio la signora Ward, moglie di Charles (Chris Sarandon, ex marito dell’attrice Susan). Questi, scoperto in casa un quadro di un vecchio alchimista in possesso delle sue stesse fattezze, si rinchiude in cantina e comincia strani esperimenti su cadaveri di animali e di umani. Charles Ward finisce in manicomio, mentre la moglie e March scendono nelle buie cantine rinvenendo antichi libri dannati, scheletri e tanto altro. E qui decolla la pellicola, con atmosfere lugubri e mostri sanguinari nascosti nel buio.

Il film è girato nelle reali località dove ha vissuto Lovecraft, cioè a Providence e nei dintorni.

 

NECROMICON (1993)

Jeffrey Combs (Re-Animator) veste qui proprio i panni di Howard Phillips Lovecraft, intento a leggere tre storie dal Necromicon.

Abbiamo quindi The hotel of the drowned, diretto da Christophe Gans, in cui Edward DeLapoer eredita l’albergo di famiglia, rimasto in disuso per sessant’anni. Legge una lettera che racconta come il suo antenato Jethro De Lapoer sia sopravvissuto a un naufragio in cui si erano persi sua moglie e suo figlio. Di notte, una creatura venne da Jethro e lasciò una copia del Necronomicon. Al suo interno Jethro trovò un rituale che usava per resuscitare sua moglie e suo figlio dalla morte. Trovando il testo, Edward lo usa per richiamare il suo defunto amore Clara.

Poi è la volta di The cold di Shusuke Kaneko, in cui il giornalista Dale Porkel visita la casa di Amy Osterman, dove, negli ultimi quarant’anni, sono scomparse undici persone. Amy gli racconta che la madre aveva conosciuto il dottor Madden, impegnato in esperimenti di criptobiosi. Costui aveva trovato un modo per preservare il corpo dall’invecchiamento.

E si conclude con The whisperer in darkness di Brian Yuzna, nel quale gli agenti di polizia Sarah e Paul, dopo un inseguimento, sono alle prese con un macellaio che nasconde nel proprio magazzino un antico tempio e che ha bisogno di vittime sacrificali. Il palazzo fatiscente nasconde infatti l’accesso ad un mondo sotterraneo popolato da mostruose creature che sembrano discendere dagli Antichi.

 

LURKING FEAR (1994)

Film prodotto dalla Full Moon Entertainment e tratto dal breve racconto La paura in agguato, per la regia di C. Courtney Joyner.

Nella cittadina di Leffert’s Corners, in Sud America, stanno accadendo fatti misteriosi e spaventosi. Gli abitanti, terrorizzati da omicidi inspiegabili, abbandonano le loro case. Rimangono solo poche persone, tra cui la dottoressa Haggis, il sacerdote Poole e Cathryn Farrel. John Martense, che ha appena scontato una pena di cinque anni in carcere per un crimine che non ha commesso, fa il suo ritorno a Leffert’s Corners, deciso a reclamare l’eredità della sua famiglia: il padre ha nascosto una fortuna all’interno di un cadavere e l’ha sepolto nel cimitero locale. John però dovrà fare i conti con un trio di gangster e con una tribù di cannibali incestuosi che hanno terrorizzato e divorato i cittadini. Da segnalare l’omaggio a Re-Animator quando, nel finale, l’assistente cerca di salvare il dottore ricorrendo allo stesso siero verdastro usato per rianimare i morti nel cult di Stuart Gordon

 

CASTLE FREAK (1995)

Diretto da Stuart Gordon, il film è una reinterpretazione de L’estraneo, racconto tra i più apprezzati di Lovecraft.

Girato in Italia, nel castello di Charles Band, location fissa per i b-movie da lui finanziati, si avvale delle atmosfere gotiche in cui si alternano sequenze splatter che accompagnano l’orrendo segreto di famiglia  ad altre raffinate, che rivelano la tematica trainante: la ricerca del figlio perduto.

John Reilly (Jeffrey Combs), americano, eredita un castello in Italia, in quanto ultimo discendente della nobile famiglia D’Orsino. In crisi matrimoniale e alcolizzato a causa della prematura scomparsa del figlioletto J.J., morto in un incidente d’auto, John arriva con la moglie (Barbara Crampton) e la figlia, non vedente. Scoprono che il castello nasconde un orrendo segreto: nei sotterranei è rinchiusa da tempo immemore una terribile creatura, vittima della malvagità umana, impazzita a causa della lunga prigionia e delle sevizie subite e misteriosamente alla ricerca dell’affetto di qualcuno.

Nel cast vi è addirittura un Luca Zingaretti degli esordi, prima che diventasse popolare come commissario Montalbano del piccolo schermo.

 

HEMOGLOBIN – CREATURE DELL’INFERNO (1997)

La trama, basata sul breve racconto di Lovecraft La paura in agguato e, secondariamente, a Arthur Jermyn, fornisce un horror malato che può contare su una storia malsana, su effetti speciali terrificanti e abbondanti in splatter.

Si narra la vicenda della famiglia Van Damm, creduta estinta ma che sta allargando la stirpe sulla piovosa e inquietante isola di Grand Manan,  di fronte alle coste del Maine, dando origine a nanetti mostruosi ed ermafroditi che vivono nel sottosuolo.

Diretto da Peter Svatek, il film affronta le relazioni morbose tra consanguinei che danno vita ad esseri deformi. Da segnalare la presenza del grande Rutger Hauer.

 

Daniela Asmundo