4 Maggio e Grande Torino: Onore e Gloria agli Immortali!

Grande Torino

Grande Torino.

“Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto  <<in trasferta>>”

Grande Torino

(Indro Montanelli)

#4maggio #GrandeTorino #Superga #Respect #Invincibili.

Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola.  Questi i nomi del Grande Torino, per chi crede nel calcio, e nei suoi valori di fratellanza e sportività vera,  al di là del tifo,  questi undici nomi dovrebbero essere una sorta di mantra, una filastrocca da tramandare di padre in figlio, di generazione in generazione, ad imperitura memoria.

Settimana pazzesca e da incorniciare, assolutamente irripetibile, questa, per i fratelli di Fede Granata e per tutti gli sportivi: nell’ordine, la presentazione della rinascita del mitico “Fila” , in programma per il 24 (sarà una anteprima, con la deposizione di una targa dedicata al mitico Don Aldo Rabbino, recentemente scomparso), 25, 26 e 27 maggio, lo Stadio dei Campioni, di qualche ora fa, in Conferenza Stampa, la salita a Superga, come ogni 4 maggio da allora, da quando il fato se li portò via, i nostri campioni del Grande Torino, capitanati dal Grande Valentino Mazzola, e poi sabato il derby, con l’altra squadra che dice di essere di Torino…ma in realtà è di… Venaria.

Grandi, grandissime emozioni per una squadra la cui storia è diventata leggenda, dunque, e ho voluto dare l’incipit a questo ricordo, con una bellissima frase del grande Indro, forse la più bella di sempre, dedicata agli Invincibili.Grande Torino

Una squadra, quella del Grande Torino, perita in quel tragico 4 maggio del 1949 di ritorno da Lisbona, dove il girono prima aveva giocato quella che poi sarà la sua ultima partita, una amichevole con il Benfica https://twitter.com/SLBenfica/status/860026281546719233/photo/1, campioni di Portogallo, una squadra senza eguali, la cui storia è diventata indelebile, e il ricordo delle sue gesta, ricordata e celebrata da tutti gli sportivi di tutto il mondo.

“Ricordiamo il Grande Torino”, è il tweet della Fifa, che ha proclamato il 4 maggio “giornata mondiale del giuoco del calcio”. Da allora sono passati 67, ma è come se fosse ieri. Assisteremo ancora una volta ad una marcia granata, cui si uniranno anche tantissimi sportivi, che dai piedi della collina torinese, ci porterà a Superga, dove il nostro capitano, ancora una volta leggerà in nomi di quella fantastica squadra, che vince 5 scudetti, che diede 10 nazionali su 11 all’Italia, quel Toro tutto azzurro, potremmo dire http://storiedicalcio.altervista.org/blog/italia_torino.html i cui nomi sono ormai scolpiti nella nostra memoria per l’eternità.

Grande Torino

Lo chiamavano “Grande Torino” ma in verità, sotto le maglie granata, l’Italia intera si immedesimava nelle gesta di quegli eroi calcistici destinati con le loro imprese, all’immortalità. Ricordare l’immane tragedia del 4 maggio 1949 debba rappresentare un patrimonio culturale per tutto il Paese.

Grande Torino

Per ogni vero sportivo, per qualsiasi amante del gioco del calcio, Superga è un simbolo, un luogo sospeso tra un una realtà dolorosa e un sogno fascinoso che ha segnato la storia del dopoguerra italiano. Chissà quanti altri trionfi avremmo potuto elencare, se un destino cinico e baro, non ce li avesse portati via, così all’improvviso, e ci piace credere che siano stati rapiti e portati in cielo dagli angeli, per insegnare anche a loro cosa significasse giocare per davvero al giuoco del  calcio.

Galgano PALAFERRI