Headlight: la lunga e sottile linea del tempo

La bellezza mi passa anche dal tempo, dal suo scorrere, da questa linea sottile che ne cementa gli eventi e ne distribuisce le sensazioni. E in questo primo disco per gli abruzzesi Headlight, riesco a intercettare tutto questo, figlio del tempo e dello spazio, dentro un suono pop, dai contorni dream, dai sostenuti un poco funk e un poco rock… “Timeline” è un bel lavoro per iniziare dalle radici proprie. Sarà sicuramente un trampolino per arrivare dritti dentro la celebrazione di se stessi, a pieno. Per questo attendiamo il secondo lavoro. Per ora la bellezza passa proprio dal tempo… e torna l’amore, il romanticismo… l’idea del genio creativo torna, anch’esso torna, come ispirazione per la penna ed il suono… va sottolineato anche questo.

Noi iniziamo sempre parlando di bellezza. Non ci riferiamo soltanto a quella sfacciata di un’estetica. Andiamo oltre: per gli Headlight, cos’è la bellezza?
La bellezza è la spontaneità, la spontaneità di un gesto amorevole nei confronti di qualcuno, il sorriso di una persona, la libertà che ognuno di noi ha, la personalità nel vestirsi, nei gusti musicali, a prescindere dai canoni e dalle mode, la possibilità di poter vivere come vogliamo, senza badare al parere di altri, l’emozionarsi ascoltando una canzone, guardando un quadro, una foto, riuscire a trasmettere qualcosa attraverso la propria arte.

Antico problema nel cercare un punto di incontro tra estetica e profondità, tra la forma e il contenuto. Voi avete tantissimi tratti di glam rock dentro le vostre righe, dunque presumo che la bellezza sia un fattore importante. Come trovate l’equilibrio tra questa e il messaggio?
Questo equilibrio, si può trovare soltanto quando c’è spontaneità e nulla di costruito secondo determinati canoni.

Oggi secondo voi si bada ancora ai contenuti?
Si fa ancora attenzione ai contenuti, ma questi vestono abiti diversi rispetto al passato e si nascondono dietro la cultura che attualmente sta spopolando, quella dell’apparenza.

Ve lo chiedo perché “Timeline” è un disco di tantissimi dettagli che fanno la differenza. E tantissimi richiami anche ad una certa visione della musica internazionale. Secondo voi fanno più scena queste cose rispetto alle filosofie che regnano dietro la scelta di nomi come “Timeline” o anche sul perché di una lampadina in copertina?
Per quanto ci si possa sforzare nel trovare significati filosofici o immagini di un certo impatto, la cosa più importante resterà sempre la musica. Non possiamo negare però, che la giusta presentazione di un prodotto, possa attirare maggiormente l’attenzione del pubblico, che oggi da molta importanza all’immagine.

Che poi è una lampadina di vecchie tecnologie… solo un oggetto figurativo o c’è un perché anche in questa scelta?
La musica é la nostra guida, la nostra luce, che ci permette di andare avanti, anche se intorno a noi è buio, nella lampadina si racchiude questo significato, poiché questa emana luce.

A chiudere: l’amore, Giovanni Bufalini, un video e il glam-rock inglese. Dovete molto a quel certo gusto che richiama tanto nomi come George Michael vero?
Le fonti dalle quali prendiamo spunto, fanno parte di quel panorama musicale, è inutile negarlo, sono parte di noi.