Il sempre più vasto catalogo dvd dell’attivissima Blue Swan Entertainment si arricchisce ulteriormente con tre nuovi titoli all’insegna dell’adrenalina in fotogrammi: Indemnity – Caccia alla verità di Travis Taute, datato 2021, The siege – L’assedio di Brad Watson e Un uomo tranquillo – Bad blood di Dan Trong Tran.
Il primo di nazionalità sudafricana, il secondo co-produzione tra Inghilterra e Stati Uniti e il terzo proveniente dal Vietnam, tre diversi modi di vedere il genere action attraverso altrettante trame all’altezza della situazione, in modo da accattivarsi anche l’attenzione dello spettatore maggiormente esigente.
Indemnity – Caccia alla verità (2021)

Sopravvissuto ad una tragedia sul posto di lavoro, dove ha visto morire gran parte dei suoi colleghi nonché amici, il pompiere Theo Abrams (Jarrid Geduld) soffre di una grave forma di stress post-traumatico che non gli permette di poter tornare a svolgere la propria professione con molta facilità… fino alla mattina in cui, svegliatosi, trova accanto a sé, sul letto, la moglie Angela (Nicole Fortuin) priva di vita e, di conseguenza, fugge per scoprire il colpevole dell’omicidio e la verità dietro ad esso.
Inizia quindi una corsa contro il tempo senza sosta e senza freni che lo vede solo contro tutti, con la promessa di farla pagare ai responsabili dell’uccisione nel corso di un’operazione che, fin dalle poche righe della semplice trama, promette intrattenimento e suspense guardando in parte a Il fuggitivo di Andrew Davis, in parte a Io vi troverò di Pierre Morel e ai suoi due sequel. Punti di riferimento cinematografici a cui, nonostante la differenza di budget, il film di Taute si avvicina tranquillamente senza neppure sfocare al confronto diretto con essi; grazie anche al fatto che il protagonista Geruld, sfoggiando una performance dai tratti melodrammatici ed emotivamente profonda, contribuisce a rendere più credibile del dovuto un prodotto indipendente decisamente stuzzicante e capace di testimoniare come anche la settima arte sudafricana sia in grado di mettere in piedi titoli dai connotati spettacolari.
The siege – L’assedio (2023)

Il sicario Walker (Daniel Stisen) è il migliore nel suo campo e, dopo un’ulteriore missione portata a compimento, si prepara a rientrare ma che viene purtroppo compromesso, costretto di conseguenza a dover sparire del tutto; quindi, inviato in una base segreta d’appoggio nell’attesa di ricevere una nuova identità, viene messo presto alle strette da un misterioso gruppo di mercenari che assediano il posto, alla ricerca di qualcosa o qualcuno che si trova proprio nel posto.
Deciso a non mollare, Walker si fa strada a suon di pallottole e colpi mortali aiutato inoltre da due donne di nome Elda (Lauren Okadigbo) e Juliet (Yennis Cheung); man mano che, attraverso una trama che riecheggia l’universo del franchise John Wick (si pensi alla struttura segreta in cui alloggiano diversi sicari) mescolandola ad un plot degno di Die hard – Trappola di cristallo di John McTiernan, il film di Watson si rivela un condensato degli elementi maggiormente cari al cinema d’azione basandosi esclusivamente su luoghi chiusi e ambientazione claustrofobica. Un piccolo prodotto che riesce proprio nella sua ristrettezza di location e personaggi a ritagliarsi un proprio degno contesto; tra lunghe scazzottate e battute al fulmicotone pronunciate per lo più dal nerboruto Stisen, annoverante svariate apparizioni non accreditate in blockbuster quali Justice League, Jurassic World – Il regno distrutto e King Arthur – Il potere della spada e che, in fin dei conti, potremmo definire una versione riveduta ed economica del noto Jason Momoa di Aquaman.
Un uomo tranquillo – Bad blood (2023)

Lam (Kieu Minh Tuan) è un ex criminale costretto a rivolgersi ai suoi vecchi contatti del mondo malavitoso dal momento in cui, nonostante si sia rifatto una vita insieme alla dolce metà Hanh (Van Trang), deve tornare a menare le mani perché la figliastra Hien (Mai Cát Vi) è stata rapita da spietati trafficanti di esseri umani.
Quindi, con un prologo che, senza perdere tempo, garantisce immediatamente scontri a suon di armi da taglio e spargimenti di liquido rosso prima che ci si sposti a vent’anni più tardi, il vietnamita Un uomo tranquillo – Bad blood propone attraverso una tutt’altro che classica struttura narrativa non priva di flashback un tipico soggetto a base di caccia ai cattivi guardante in maniera evidente al sopra menzionato Io vi troverò con Liam Neeson e a Rambo: Last blood di Adrian Grunberg. E, con la frase di lancio “Tutti pagano per i propri peccati. In questa vita o nell’altra”, al suo primo impegno dietro alla macchina da presa Dan Trong Tran – solitamente attivo soltanto nel comparto produttivo – punta tutto sull’azione e sugli scontri corpo a corpo, fino a quello piuttosto lungo che si svolge a bordo di un’imbarcazione; tanto che, con un’ultima situazione posta al termine dei titoli di coda, la forte impressione è quella di assistere ad una moderna rilettura d’inizio terzo millennio di quelli che furono gli stilemi delle pellicole d’arti marziali orientali tanto in voga nei mitici anni Settanta di Bruce Lee.
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