Home video a tutta exploitation dagli occhi a mandorla con The return of the kung-fu dragon e Mysterious Mr. Wong

In collaborazione con Home Movies, Digitmovies prosegue il suo lodevolissimo lavoro di riscoperta su supporto digitale di chicche e pellicole invisibili appartenenti alla exploitation del passato rendendo disponibili su supporto dvd – entrambi in versione originale provvista di sottotitoli italiani – The return of the kung-fu dragon e Mysterious Mr. Wong all’interno della propria collana Classic Freak Collection.

Proveniente dalla filmografia d’arti marziali di Taiwan, il primo, datato 1976, vede al timone di regia Chi-Lien Yu (a quanto pare affiancato da un non accreditato Kang Yu) prende il via da un malvagio despota che, spalleggiato da uno stregone, invade la Città dell’Oro, sita nell’isola di Phoenix, facendo strage dei regnanti.

E, con scontri corpo a corpo e azione già presenti fin dall’incipit, nel corso della oltre ora e venti di visione viene inscenata la lotta intrapresa da una principessa e tre figli di generali che, nascosti agli invasori, ai tempi del massacro, nella speranza che un giorno potessero vendicare la morte dei loro padri e riprendersi il paradiso perduto, procedono quasi vent’anni più tardi nello schierarsi contro i due cattivi.

Al servizio di un’operazione in fotogrammi che la fascetta del disco stessa suggerisce “So bad, it’s good” (termine utilizzato per definire i film talmente brutti da risultare divertenti) e che, dominata dal movimento, si costruisce su un plot la cui importanza è minima; in quanto, tra personaggi di taglio quasi cartoonesco e spruzzate d’ironia tipica di una certa celluloide orientale, lo spettatore non può fare altro che lasciarsi travolgere dall’abbondanza di azione a suon di combattimenti.

Operazione di cui, oltretutto, la sezione extra del disco offre anche la versione originale nel corretto formato cinematografico.

Con Mysterious Mr. Wong, invece, andiamo addirittura ancora più indietro nel tempo, al 1934, sotto la regia del prolifico William Nigh, poi autore, tra l’altro, de Lo spettro in viaggio di nozze e La bella e il bandito.

Un titolo in bianco e nero che potrebbe erroneamente spingere a pensare alle avventure del Mr. Wong interpretato da Boris Karloff a partire dal 1938, ma che, in realtà, non ha nulla a che vedere con esse.

Il personaggio di Karloff, infatti, era un detective sino-americano, mentre quello qui portato sullo schermo dal mitico Bela Lugosi di Dracula è un tranquillo commerciante di Chinatown che, però, nottetempo si trasforma in un terribile e spietato persecutore assetato di sangue, alla ricerca di dodici particolari monete che lo renderebbero supremo dominatore della provincia cinese di Keelat.

Nel corso di appena un’ora di film che, tra omicidi attuati per ottenere il controllo delle monete e un reporter che indaga con l’aiuto della propria ragazza, provvede a miscelare la detective story di matrice statunitense ed elementi magici di taglio asiatico cavalcando la moda del cinese malvagio. Una moda che prese piede grazie alla figura di Fu Manchu, protagonista di una serie di romanzi di grande successo e divenuto famoso negli anni Sessanta grazie all’interpretazione di Christopher Lee.

Una moda che, anziché sfruttare attori provenienti dalla Cina, era caratterizzata dall’utilizzo di americani truccati alla meglio, proprio come in Mysterious Mr. Wong, accompagnato da una breve featurette a cura di Shiva Produzioni nella sezione riservata ai contenuti speciali.

 

Francesco Lomuscio