I bambini di rue Saint-Maur 209: storie e memorie dell’Olocausto

Un palazzo e un cortile nella periferia di Parigi in Rue Saint-Maur 209. I volti di vecchi inquilini che si susseguono immensi sullo schermo e, diventati ormai anziani, raccontato la loro infanzia e la loro tragica storia.

Ruotando attorno a questi due cardini, Ruth Zylberman, storica e già autrice di lavori sulla persecuzione nazista e sulle vittime della Shoah, mette in piedi I bambini di rue Saint-Maur 209, documentario capace di farci guardare ancora all’Olocausto in modo del tutto originale.

In quel cortile, un tempo, vivevano famiglie di ebrei decimate dalla deportazione nazista. Famiglie di cui la regista ha tentato di ricostruire la memoria cercando i superstiti in giro per il mondo, da Parigi fino a New York, Tel Aviv e Melbourne. Nella formula di un’intervista intima e toccante, ciascuno dei protagonisti fa riaffiorare alla mente ricordi di una storia dolorosa. Ognuno costruisce un tassello di quella che era la vita di un tempo. Una vita di bambini, serena e bruscamente spezzata dall’arrivo dei tedeschi. Una vita che ora torna in mente attraverso gli odori, i suoni, gli oggetti, le pietre, i corridoi e gli angoli di un palazzo dove gli ex ragazzini, ormai ultra settantenni, ritornano.

In un dipanarsi pacato e, insieme, potente, le sensazioni e i ricordi riaffiorano riempiendo di commozione e sofferenza i volti dei protagonisti. La regista scava in questi volti con insistenza e fa sì che ogni testimonianza si carichi di una grandissima forza emotiva. Molti hanno ancora impresso nella memoria quel passato crudele, qualcuno ha preferito seppellirlo e dimenticarlo scacciando i brutti ricordi. Ma tutti, nello svolgimento del film, riescono a tornare bambini e a ridare vita a una storia che deve essere ricordata.

Quello che ne viene fuori è il racconto pacato di un’esperienza sconvolgente che traspare attraverso storie commoventi e drammatiche. Storie che la regista Zylberman ha saputo raccogliere e immortalare con un senso di delicatezza apprezzabile.

 

 

Valeria Gaetano