Ne I colori dell’anima – The colors within Totsuko è una ragazza che frequenta un collegio cattolico e che, oltre a pregare spesso, possiede un dono speciale: è in grado di vedere le persone con il proprio colore, derivato dalle emozioni che le caratterizzano.

La regista Naoko Yamada dirige un lungometraggio d’animazione che è anche un racconto di formazione, con la protagonista molto legata alla sua compagna Kimi.

Quando la ragazza lascia la scuola, l’universo di Totsuko sembra sgretolarsi ai suoi piedi. Un giorno qualunque, seguendo un bellissimo gatto bianco, ritrova la sua amica e, fermandosi ad ascoltarla mentre si esercita con la chitarra, si fa avanti proponendo a lei e Rui, un altro coetaneo con la passione per la musica, di formare un trio. Loro tre insieme diventano i Super Ice Cream. Naoko Yamada , si era già distinta con La forma della voce e Liz e l’uccellino azzurro, entrambi film d’animazione prodotti nel Sol Levante. Come nei precedenti, anche qui abbiamo protagonisti molto giovani e la regista si dimostra di nuovo sensibile narratrice riguardo alla psicologia dei personaggi.

I colori dell’anima – The colors within tratteggia una storia che trascina lo spettatore in un mondo fantastico in cui tutto diventa possibile, seppur inizialmente Totsuko fa fatica a condividere il suo dono. Resta però colpita da Kimi e Rui, e con la sua solarità trova il modo di tradurre le emozioni in musica. A tal proposito, il comparto sonoro del film è una componente essenziale, è il mezzo che amplifica la dimensione sensoriale per cui l’operazione riesce a coinvolgere, è la perfetta traslazione dell’essenza dell’anima in note musicali.

Kensuke Ushio, che ha composto sia le parole delle canzoni che le musiche, si conferma una vera garanzia, lui che aveva già curato colonne sonore di serie animate giapponesi di gran successo. In particolare Chainsaw Man e DanDaDan, entrambi adattamenti degli omonimi manga. I colori dell’anima – The colors within, ha in Totsuko la sua sinestesia come via d’accesso all’universo musicale, con rimandi evocativi al trattato teorico del pittore russo Vasilij Kandinskij e alla sua percezione della realtà in ordine pittorico-musicale. Ogni nota ha sonorità uniche e le emozioni che esse suscitano sono capaci di dipingere l’essenza dei personaggi, ai quali Naoko Yamada ha dato un’anima. E i cromatismi delle animazioni sono di assoluto valore.


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