I FILM CHE HANNO FATTO LA STORIA: IL BUIO OLTRE LA SIEPE

IL BUIO OLTRE LA SIEPE

Tratto da un romanzo di Harper Lee, questo memorabile film del poco conosciuto Robert Mulligan è un viaggio nei pregiudizi della provincia americana negli anni della depressione.
Una voce narrante di donna racconta gli avvenimenti di una indimenticabile estate della sua infanzia.
In questo racconto vediamo il padre Atticus Finch (Gregory Peck), uomo di grande cultura e apertura mentale, avvocato e vedovo, che si trova a dover difendere un nero da un’accusa di stupro ai danni di una donna bianca. Inutile dire che la quasi totalità degli abitanti della cittadina sono colpevolisti e vorrebbero anche saltare il processo per fare subito “giustizia”, mentre l’avvocato Finch, al di là della sua funzione di difensore, è sinceramente convinto che molte cose non tornino e che l’accusa sia tutta da dimostrare.
In parallelo, seguiamo le vicende di Scout (la ragazzina-narrante interpretata da Mary Badham), suo fratello Jem (Phillip Allford) e del loro amico Dill (Joe Megna), che nei loro giochi da ragazzi assistono alla complicata vicenda del processo seguito dall’avvocato Finch e in più provano un’attrazione quasi morbosa verso una “casa maledetta”: è infatti la casa dei Radley, sempre chiusa, buia e apparentemente deserta, dove abita un ragazzo minorato mentale del quale si dicono cose terribili.


Il film si snoda quindi tra gli sforzi dell’avvocato Finch per salvare il suo assistito dalla forca e le incursioni dei ragazzini nei paraggi della casa maledetta: il finale sarà una serie di sorprese dove si scoprirà che nulla è mai quello che sembra, che i pregiudizi della gente sono spesso sbagliati e che l’avvocato Finch aveva ragione a difendere il nero ad ogni costo e a mettere in guardia i suoi figli contro le conclusioni troppo affrettate.
Girato nel 1962, in un bianco e nero che ne esalta l’atmosfera di tensione psicologica, il film è giustamente ricordato come uno dei migliori del suo genere e vinse tre Oscar, dei quali uno a Gregory Peck, e molti altri premi. Da segnalare, nel ruolo del “minorato”   Boo Radley, un giovane Robert Duvall. Notevole anche l’interpretazione di Mary Badham nel ruolo di Scout, ragazzina ribelle e maschiaccia, ma dotata di intelligenza e buon cuore.

Giuseppe Massari