I FILM DI DOCTOR WHO

In Italia “Doctor Who”, il celebre telefilm britannico incentrato su uno scienziato-alieno-viaggiatore del tempo (e che quest’anno compie 50 anni…!) ha faticato un po’ ad arrivare.
Nel 1979 la RAI trasmise alcuni episodi che vennero poco capiti dal pubblico.
Nel 1996, quando uscì il film co-prodotto con l’americana Universal, l’edizione italiana fu solo per home video (e difficilmente avrà fatto grossi numeri).
Solo dal 2005 in poi, grazie ai canali satellitari e poi digitali, le nuove serie sonos tate regolarmente trasmesse e, finalmente, apprezzate.
Tuttavia, nel 1965-66 erano usciti anche due film per il grande schermo, ispirati alle avventure del “primo Dottore” e interpretati dal grande Peter Cushing, e il secondo aveva avuto anche una edizione italiana regolarmente apparsa nelle sale. Si trattava di due storie decisamente “apocrife”, in quanto il Dottore non era quello “ufficiale” (all’epoca William Hartnell) ed erano, in sostanza, due “remake” di episodi televisivi, rispettivamente “The Daleks” (o “The mutants”, titolo dell’epoca) e “The Dalek invasion of Earth”.
Rispetto agli episodi televisivi erano state cambiate parecchie cose. Tanto per cominciare, il Dottore non era più un alieno con la sua astronave, ma un inventore che aveva appena terminato la sua creazione (per l’appunto il TARDIS, la sua macchina del tempo). Susan, la nipote del Dottore, da ragazzina sedicenne era stata declassata a bambinetta di otto-dieci anni un po’ troppo sveglia per la sua età, mentre Barbara non era più la sua insegnante ma una sorella (o cugina?) maggiore, e Ian Chesterton, anziché suo collega, era divenuto il suo fidanzato.
Nel secondo film le divergenze erano ancora maggiori: al posto di Ian e Barbara erano comparsi Tom, un poliziotto, e Louise, il cui grado di parentela con il Dottore non era molto chiaro. Senza contare che, per ovvi motivi, era cambiato il finale dove l’adolescente Susan si innamorava del capo della resistenza terrestre e decideva di restare con lui.
La critica inglese non ha mai considerato molto i due film: una rivista che recensiva la videocassetta suggeriva di “acquistarla se avanzano dei soldi a fine mese”. È ovvio che il Dottore televisivo, per chi ha potuto vederlo, era tutta un’altra cosa, ma considerando che noi il primo Dottore non lo abbiamo mai visto e che i suoi episodi sono ormai introvabili, vale la pena di dare un’occhiata, rassegnandoci al fatto che come detto solo il secondo film ha avuto un’edizione italiana (con un titolo osceno, come al solito).

Doctor Who and the Daleks

Barbara, nipote del Dottore, ha invitato a casa il suo fidanzato Ian, che rimane allibito quando gli viene mostrato il TARDIS, la strana invenzione dell’arzillo vecchietto. Imbranato e scoordinato nei movimenti, Ian lo mette accidentalmente in moto, trascinando il Dottore e le sue nipoti in un pianeta sconosciuto in un’epoca sconosciuta. Il pianeta è ridotto ad un deserto buio dove alberi e animali sono pietrificati; in mezzo a tanta desolazione sorge una città, abitata da strani esseri biomeccanici, i Daleks. Il pianeta, chiamato Skaro, è ridotto così dopo secoli di guerre neutroniche, e i suoi abitanti hanno subito profonde mutazioni genetiche: mentre i Daleks sono diventati dei mostri costretti a vivere in veicoli meccanici, i Thals sono diventati fisicamente perfetti, tutti biondi e bellissimi. I Daleks convincono i terrestri di voler fare pace con i Thals, ma in realtà stanno preparando una trappola per sterminarli definitivamente. I Thals, pacifici e imbelli per natura, abboccano, ma il Dottore, le sue nipoti e Ian riescono a salvarli e, nella confusione che ne deriva, la città dei Daleks esplode. I Thals ora possono vivere tranquilli. Ian è molto contento di tornare a casa: ma quando riapre le porte del TARDIS si ritrova in mezzo agli antichi romani…

Daleks: invasion Earth 2150 A.D. (Daleks: il futuro tra un milione di anni)

Tom, un poliziotto di pattuglia (interpretato da Bernard Cribbins), assiste ad una rapina e si infila in una cabina telefonica per chiamare rinforzi… con le immaginabili conseguenze. Per sfuggire ai curiosi, il Dottore è costretto a mettere in moto il TARDIS, che si ritrova sulla Terra del 2150. Uscito in esplorazione con Tom, Susan e Louise, il Dottore scopre una Londra apparentemente disabitata e ridotta in macerie. La gente vive nascosta, e per le strade girano uomini in divisa ridotti ad automi. Dietro questo scenario allucinante ci sono ancora loro: i Daleks! Dopo aver conquistato la Terra e ridotto gli uomini in schiavitù, essi progettano di far saltare il nucleo del pianeta per poterlo guidare a loro piacimento. Tom e il Dottore vengono catturati per essere trasformati in robot, Louise li cerca e Susan rimane con gli uomini della resistenza. Mentre il Dottore riesce a sfuggire dall’astronave dei Daleks, Tom resta a bordo fingendosi un robot (la scena è molto divertente), mentre Louise trova il modo di salire a sua volta. I quattro si ritrovano alla miniera dove i Daleks preparano la bomba da spedire nel sottosuolo. Su suggerimento del Dottore, Tom riesce a deviarne la traiettoria, creando un campo magnetico tale da risucchiare tutti i Daleks nella voragine. Al momento di ripartire, Tom chiede un favore al Dottore: di tornare nel XX secolo pochi minuti prima della rapina, permettendogli così di sventarla…

Giuseppe Massari