I migliori anni della nostra vita: riaffiora il ricordo e può tornare il sorriso

Presentato al Festival di Cannes, fuori concorso, riscuotendo tanto successo, I migliori anni della nostra vita di Claude Lelouch è il secondo sequel dell’indimenticabile Un uomo, una donna, del 1966, cui il cineasta francese aveva già provveduto a dare una continuazione vent’anni dopo la sua uscita.

Un lungometraggio che ha la particolarità di non scadere nella retorica del sentimentalismo scontato; un merito per il regista e i protagonisti, sempre gli stessi, Anouk Aimée e Jean-Louis Trintignant, rispettivamente arrivati oggi all’età di ottantuno, ottantasette e ottantotto anni.

Trintignant, che impersona Jean-Louis Duroc, un tempo campione a livello internazionale di auto da corsa, si trova ora in una casa per lungo-degenti. Il figlio Antoine (Antoine Sire) deve fare i conti anche con la sua memoria, non più in grado di rispondere a certi stimoli. Venuto a conoscenza della storia d’amore con Anne Gauthier (Anouk Aimée, appunto), decide di rintracciarla.

Da qui la titubanza se incontrare o meno l’uomo, l’accettazione e una serie di incontri, dove dapprima stenta a riconoscerla; ma i lineamenti gli ricordano proprio lei, insieme a quel vissuto, così intenso e magistralmente inserito da Lelouch tra poetici momenti di estrema intimità, con le sequenze del 1966. Primi piani che catturano lo spettatore e dialoghi semplici ma profondi, come quando Anne chiede da quanto tempo si trova in casa di riposo e la sua risposta: perché in un luogo di quel genere “non si vive, si aspetta di morire”.

Ma ecco che la memoria remota, pian piano sa rialzarsi e, insieme, sapranno riappropriarsi di quella voglia di ritrovarsi, tra un romantico e attuale selfie e i pensieri di Jean-Louis che torneranno a sognare la sua Anne come in una favola. Inoltre, il film si avvale della partecipazione di Monica Bellucci, che interpreta Elena, figlia di Jean Louis nata da un secondo matrimonio, in una commovente scena nella quale ricorda come da bambina si divertiva con lui sull’auto da corsa, all’insaputa della madre.
I migliori anni della nostra vita  quindi, è un ulteriore dono per il pubblico, grazie al quale anche il compositore Francis Lai lascia il suo ultimo ricordo con il tema originale tirato di nuovo in ballo, melodia senza tempo e il celeberrimo cha-ba-da-ba-da, insieme ai brani eseguiti da Nicole Croisille et Calogero.

 

 

Alessandra Broglia