I molti santi del New Jersey: I Soprano al cinema

Meritava il grande schermo un personaggio come Tony Soprano, un prequel per celebrare  una delle migliori serie tv: I molti santi del New Jersey.

Una serie che ha rivoluzionato il concetto del racconto televisivo e spianato la strada alla cosiddetta età d’oro del piccolo schermo.

David Chase recupera i personaggi de I Soprano con un lungometraggio che inscena le origini del suo iconico Tony Soprano, interpretato dal figlio dell’ormai scomparso James Gandolfini. E diciamo che Michael Gandolfini non sarà mai bravo quanto il padre, ma la scelta è doverosa e, grazie a tanti altri ottimi attori presenti, tra cui uno straordinario Alessandro Nivola nei panni dello zio mentore di Tony Dickie Moltisanti,  il prodotto si presenta tranquillamente fruibile anche per coloro che non hanno mai visto la serie.

Chiaramente, il tema della storia è l’educazione (criminale) del giovane Tony Soprano, all’interno di un classico gangster movie con tanti italoamericani. Aspetto, ques’ultimo, che inizialmente, negli anni Novanta, portò la serie ad essere proibita nel nostro paese per il pessimo ritratto che veniva offerto e considerata apologia della mafia. Poi, però, vi è stata una rivalutazione, anche perché il fascino dei cattivi italo americani è assolutamente irresistibile (vedi Il padrino).

Con un cast di cui segnaliamo la sempre brava Vera Farmiga nei panni di Livia, madre del giovane Tony, e un Ray Liotta in un doppio ruolo, I molti santi del New Jersey è un prodotto decisamente valido, un vero fan service per gli amanti della serie.

Il film prende avvio nel 1967 e ci mostra anche i terribili scontri razziali con la polizia, tipici di quegli anni (dopo il pestaggio di un tassista nero a Newark). Al contrario della serie, contiene anche una forte componente black, che orbita attorno ai mafiosi italoamericani, fino a rivaleggiare con gli stessi nella divisione dei vari profitti illegali. Tuttavia, Chase cerca di dare autonomia alla storia, proprio per introdurla ad nuovo pubblico privo di riferimenti della serie.

Sicuramente, rispetto ad essa il risultato appare meno incisivo; ma, tirando le conclusioni, resta comunque di buon livello per i fan, che possono emozionarsi nella visione del figlio di Gandolfini e, al tempo stesso, gioire per il ritorno dei loro eroi in versione “young”.

Per i nuovi spettatori, invece, I molti santi del New Jersey potrebbe avere il merito di rilanciargli la figura di Tony Soprano.

 

 

Roberto Leofrigio