Dopo Creed – Nato per combattere e Black panther, il regista Ryan Coogler racconta ne I peccatori la storia dei fratelli gemelli Smoke e Stack, interpretati entrambi da Michael B. Jordan e con alle spalle un passato oscuro.
Una storia dai risvolti cupi e soprannaturali che si svolge negli anni Trenta, con i due che tornano nel loro paese natale dopo aver trascorso del tempo nella Chigago dei gangster, dove sembra che abbiano accumulato un discreto gruzzolo e tante casse di liquori. Ma non si conoscono altri particolari.

Vogliono investire il loro denaro acquistando un vecchio capannone di legno da un uomo che si dice appartenesse al Ku-Klux-Klan. Desiderano aprire un locale in cui la loro gente possa sentirsi libera, esprimendo se stessa attraverso rituali proibiti, musica e sesso. A minacciare il loro ritorno a casa è però una forza oscura che nasconde insidie molto pericolose e che perseguita la loro famiglia. Michael B. Jordan incontra dunque ne I peccatori il suo doppelganger, letteralmente il suo gemello maligno, con il lato oscuro che viene evidentemente corteggiato dalla famiglia di Stack e Smoke, loro compresi, e che torna per rivendicare la sua libbra di carne. Siamo nel sud degli Stati Uniti in un periodo storico in cui il razzismo non conosce né tregua né pietà. Gli ancestrali rituali in cui stregoneria e culto si intrecciano al blues, ove il diavolo è sempre dietro l’angolo.

Si rievoca il mito di Robert Johnson, rapiti dalla suggestione di poter ascoltare la celeberrima canzone Me and the devil. Lui, profeta di una generazione maledetta morto a soli ventisette anni, dà il via ai misteri legati alla musica, alla magia nera, partendo proprio dal delta del fiume Mississippi, altrimenti detto “delta del blues”. Il film di Ryan Coogler è assai ambizioso e vorrebbe portare sul grande schermo molte tematiche, ma a tratti la resa è confusionaria. L’impalcatura scenografica è di buon livello e la scelta delle inquadrature ha un risultato di forte impatto visivo, complice il fatto che il lungometraggio è stato in parte girato in 65 mm. Il risvolto horror soprannaturale dell’operazione straripa in un bagno di sangue, ma il fattore più interessante è che sembra provenire in maniera allegorica dalla minaccia mai sopita del Ku-Klux-Klan, anche se molti aspetti, soprattutto quelli legati alla stregoneria e al passato della famiglia, restano oscuri, alimentando un’inquietudine che nasce da origini sconosciute.

I peccatori è un film musicalmente strepitoso grazie alla colonna sonora di Ludwig Goransson e i dialoghi sono intrisi di un eloquio molto peculiare che mette in luce le interpretazioni di Michael B. Jordan, Jack O’Connell, Delroy Lindo e, soprattutto Miles Caton, che qui debutta come attore e regala una performance intrisa di blues e maledizione. Non ultima Hailee Stainfield in un ruolo conturbante. La sete di sangue, la lussuria e la musica si mescolano ai rituali ancestrali proibiti in un grido ribelle che marchia loro come peccatori, in un connubio perfetto tra culto e cultura ove la stregoneria si mescola con la musica e, tramite danze, canti e blues, si celebrano rituali occulti il cui scopo è anche quello di trovare un equilibrio con la divinità, la natura e la comunità.
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