IL 2 E 3 GENNAIO BENVENUTI AL RIONE SANITÀ PORTA IN SCENA LA CANTATA DEI PASTORI

Attori under 20 dei quartieri per l’opera teatrale riscritta da Vincenzo Pirozzi

 Un palco mobile nella basilica di Santa Maria della Sanità tra giochi di luce e colore

 

La basilica di Santa Maria della Sanità si trasforma in uno spazio scenico per La Cantata dei Pastori, rappresentazione teatrale diretta dal regista Vincenzo Pirozzi che ha riadattato l’omonima opera scritta nel Seicento da Andrea Perrucci. L’appuntamento è per mercoledì 2 e giovedì 3 gennaio alle 20,30 in occasione di Benvenuti al Rione Sanità, il Festival itinerante che sta attraversando la III Municipalità di Napoli per le festività natalizie. La rassegna, organizzata da Rete commercianti Rione Sanità, Fondazione San Gennaro e III Municipalità del Comune di Napoli con la direzione artistica di Massimo Jovine e Vincenzo Pirozzi, si chiude sabato 5 gennaio con lo storico spettacolo Sanità Tà Tà, per salutare il Natale a Napoli tra musica, spettacolo e animazione nel rione più vivo della città.

Il viaggio di Maria e Giuseppe e la loro lotta contro le insidie di diavoli che vogliono impedire la nascita di Gesù è raccontato da giovanissimi attori tra i 10 e i 20 anni provenienti dal Rione Sanità e da altri quartieri di Napoli. Ad accompagnarli c’è la musica di 200 tra musicisti e cantanti diretti dal maestro Paolo Acunzo, dell’Orchestra Sanitansamble, progetto di formazione orchestrale giovanile per contrastare la devianza minorile. Insieme ai classici personaggi del presepe nella versione de La Cantata dei Pastori che andrà in scena alla Sanità c’è un nuovo personaggio: è Peppiniello, ispirato ad un affresco  che raffigura un giullare di corte ritrovato nelle catacombe di San Gennaro. Peppiniello rappresenta la coscienza di Razzullo, il protagonista della storia, un personaggio popolano e comico, perennemente affamato, scrivano napoletano inviato in Palestina per il censimento. L’altare in piperno, il pulpito e la cripta della basilica di Santa Maria della Sanità diventano un palco movibile che renderà la chiesa parte integrante dell’opera teatrale. Effetti moderni di proiezioni e giochi di luce, insieme a suggestivi elementi scenici curati dallo scenografo Flaviano Barbarisi e alle opere di cartapesta curate dal maestro Claudio Cuomo, renderanno La Cantata dei Pastori uno spettacolo fiabesco, adatto ad adulti e bambini.

“Per coinvolgere sempre più il pubblico abbiamo scelto di adattare il testo annullando quasi definitivamente le parti cantate, sostituite da testi recitati ecclesiastici ma vicini al popolo. Una rappresentazione più in prosa che in musica, avvincente per la vivacità delle battute e per la gestualità dei personaggi”, racconta Vincenzo Pirozzi, regista da La Cantata dei Pastori e direttore artistico. “Vorremmo contribuire sempre più all’evoluzione dell’opera. Quest’anno, ad esempio, c’è il nuovo personaggio di Peppiniello, ma nel volume “La Cantata dei Pastori”, curato da Pietro Gargano per Edizioni San Gennaro, ci sono altri personaggi storici del Rione Sanità come Maddalena Cerasuolo che impedì ai nazisti di attraversare il ponte della Sanità durante le 4 giornate di Napoli nel 1943. Sarebbe bello nelle future edizioni introdurre anche questi personaggi ricchi di storia nell’opera”.

 

 

La Cantata dei Pastori:

 

LA TRAMA NARRA IL VIAGGIO DI MARIA E GIUSEPPE VERSO BETLEMME E DELLE INSIDIE DEI DIAVOLI CHE FRAPPONGONO LORO PER LA NASCITA DI GESU’. I DIAVOL SARANNO INFINE SCONFITTI DAGLI ANGELI, AL TERMINE VI SARA’ L’ ADORAZIONE DEI TIPICI E VARI PERSONAGGI DEL PRESEPE: PASTORI, CACCIATORI E PESCATORI. TRA I PROTAGONISTI DELLA SACRA RAPPRESENTAZIONE VIENE INSERITO RAZZULLO, NAPOLETANO DEL SETTECENTO UNO SCRIVANO INVIATO IN PALESTINA PER IL CENSIMENTO, COMICO PERSONAGGIO POPOLANO PERENNEMENTE AFFAMATO. DALL’ INIZIALE TRAMA D’ IMPOSTAZIONE STRETTAMENTERELIGIOSA E MORALEGGIANTE, I RIFACIMENTI CONTINUI HANNO RESO “LA CANTATA DEI PASTORI” UN TESTO TEATRALE AVVINCENTE PER LA VIVACITA’ DELLE BATTUTE E PER LA GESTUALITA’ DEI PERSONAGGI. PER L’ OCCASIONE, IL REGISTA, VINCENZO PIROZZI, HA RIADATTATO LEGGERMENTE IL TESTO ANNULLANDO QUASI DEFINITIVAMENTE LE PARTI CANTATE, SOSTITUENDOLE CON TESTI RECITATI TRASFORMANDOLA IN PROSA ESCLUSIVA. A RECITARE SARANNO GIOVANI DEL QUARTIERE SANITA’ E NON CHE VANNO DAI DIECI ANNI DI ETA’ FINO A SUPERARE I VENTI ANNI. PER L’ OCCASIONE LA MAESTOSA BASILICA DI SANTA MARIA DELLA SANITA’ DIVERRA’ SPAZIO SCENICO SFRUTTANDO IL MAESTOSO ALTARE IN PIPERNO CHE ABBRACCIA L’ ALTARE MAGGIORE, IL PULPITO E LA CRIPTA CHE DIVERRA’ PARTE INTEGRANTE DELL’ OPERA TEATRALE, IL TUTTO MESCOLATO AGLI EFFETTI MODERNI DI PROIEZIONI E LUCI CHE DIVENTANO TUTT’ UNO TRASFORMANDO IL TESTO IN SPETTACOLO FANTASTICO E FIABESCO CHE COINVOLGERA’ ADULTI E BAMBINI.

 

VINCENZO PIROZZI

(REGISTA)

Nato a Napoli nel dicembre del 1977.

La prima volta da attore fu’ all’ età di dodici anni, proprio nel chiostro della basilica di Santa Maria della Sanità. Pirozzi calcò le tavole da palcoscenico della sua parrocchia e da quel giorno non ne ha potuto più fare a meno. si forma con gli anni nel cinema e nel teatro. Nella sua lunga gavetta ha lavorato come aiuto e assistente alla regia. Come attore con artisti del calibro di: Antonio Capuano, Paolo Sorrentino, Francesco Patierno, Pasquale Squitieri, Sergio Castellitto, Marisa Laurito, Lello Arena, Giorgio Albertazzi, Fabrizio Bentivoglio, Luisa Ranieri, Claudia Cardinale, solo per citarne alcuni.

La sua prima regia teatrale risale al 1999 “La Macchina del tempo” mentre il suo primo cortometraggio nel 2001 “Anna ‘82”, segue “Spara” e con questo corto Pirozzi vince svariati premi e riceve consensi dalla critica.