Il cast parla di 10 giorni con Babbo Natale: “Non avevamo previsto questo sequel”

“Abbiamo deciso di realizzare 10 giorni con Babbo Natale perché mi sembrava vi fossero ancora aspetti da raccontare a proposito di questa famiglia e, soprattutto, del rapporto tra i due genitori; poi, l’idea di mettere un ingrediente fantastico all’interno di un gruppetto reale e in un contesto di commedia mi sembrava una buona occasione”.

Autore nel 2019 del successo cinematografico 10 giorni senza mamma, Alessandro Genovesi parla alla stampa in videochat a proposito del sequel del film, che sarà disponibile in esclusiva su Prime Video a partire dal 4 Dicembre 2020 e che, al di là delle sequenze in Lapponia e di alcune riprese effettuate nel mese di Luglio, era stato fortunatamente concluso prima del lockdown imposto a Marzo. Sequel su cui aggiunge: “Non so se vi sarà anche un terzo capitolo, in quanto avevamo previsto neppure un secondo, ma, quando abbiamo visto che il primo ha riscosso successo, ci è venuta voglia di continuare la storia. Tra l’altro, in questo film volevo anche un po’ raccontare di un cinquantenne che lascia il lavoro per trovarne un altro ex novo”.

Cinquantenne che possiede di nuovo, ovviamente, le fattezze di Fabio De Luigi, il quale, presente all’incontro insieme al cast principale e ad Alessandro Usai e Giampaolo Letta, rispettivamente amministratore delegato di Colorado Film e vicepresidente e amministratore delegato di Medusa Film, dichiara: “È stata una naturale conseguenza del primo film, perché ci ha riuniti il desiderio di raccontare ancora questa vicenda familiare. Ci dispiace non poter essere quest’anno in sala a causa delle imposizioni dovute al Covid-19, ma ci fa comunque molto piacere finire su una piattaforma così importante”.

Mentre Valentina Lodovini, che torna nella finzione a fargli da moglie e che confida anche divertita che le piacerebbe partecipare al Festival di Sanremo come cantante, parla del momento in cui, durante 10 giorni con Babbo Natale, esprime proprio a Santa Claus tutto il suo tormento: “Sentivo la necessità di buttare fuori il mio conflitto interiore, quindi ho desiderato tanto lo sfogo con Babbo Natale, che poi si è identificato con il mio personaggio di Giulia. Era giusto che ciò venisse fuori per tutte le donne lavoratrici che potranno vedere se stesse in lei”.

Un Babbo Natale oltretutto interpretato da un inedito Diego Abatantuono, che, senza dimenticare di augurare il meglio agli amici ammalatisi di Coronavirus e ai colleghi del teatro o che lavorano con le serate, ora professionalmente fermi a causa delle ferree regole imposte dal Dpcm, in un misto di ironia e serietà conclude : “Io per anni ho pensato che Babbo Natale fosse Bud Spencer, invece sono io. In questo Natale 2020 mi mancherà la tavolata, ma, se serve, si rinuncia. Quando ero bambino, le persone spesso non potevano permettersi le vacanze perché non c’erano i soldi e lo si accettava. Quest’anno, invece, pare che per molti non saremmo sopravvissuti senza le discoteche, quindi ora siamo messi così. Come regalo agli italiani io farò finire il 2020, penso che sarà molto difficile in futuro avere un anno peggio di questo. Sarà il regalo più bello, poi per gli altri si vedrà perché ho da fare”.

 

Francesco Lomuscio