Il censuratissimo Histoire d’O rivive in versione integrale in alta definizione

A quanto pare, ai tempi della sua distribuzione cinematografica italiana venne sforbiciato addirittura di oltre dieci minuti.

Tratto nel 1975 dall’omonimo romanzo scritto circa vent’anni prima da Dominique Aury sotto pseudonimo Pauline Réage, in effetti, Histoire d’O appare ancora oggi – in un terzo millennio di “sfumature di grigio” da grande schermo scandalose soltanto a parole e non nei fatti – decisamente audace ed avanti coi tempi, figuriamoci quanto lo fosse all’epoca della sua realizzazione.

Pellicola che impose a livello internazionale la splendida Corinne Cléry, in precedenza apparsa soltanto nello sconosciuto Les poneyttes, vede l’attrice parigina nel ruolo della bella fotografa O, soggetta ad un piuttosto atipico rapporto con René, suo amante e padrone cui concede anima e corpo Udo Kier e del quale è una vera e propria schiava.

L’uomo, infatti, la conduce nel perverso castello di Roissy, dove lei, per il suo volere, si assoggetta a rituali sadomaso messi in atto da individui mascherati, tra i quali figura il freddo e brutale Sir Stephen, ovvero Anthony Steel.

E, ovviamente, la regia di Just Jaeckin, reduce dall’altrettanto bollente e chiacchieratissimo Emmanuelle, dell’anno precedente, si concentra proprio sulle nudissime e, a loro modo, violente situazioni, tra full frontal, frustate e una azzardatissima sequenza saffica.

Man mano che il tutto si evolve lentamente, dominato da una fotografia dai toni patinati a cura di Robert Fraisse e Yves Rodallec e accompagnato da una ossessiva colonna sonora a firma di Pierre”Gwendoline”Bachelet.

Fino al momento in cui Sir Stephen si innamora della donna arrivando ad affermarsi docilmente disposto alle sue ritorsioni, a completamento di una chiara storia di iniziazione che, definita dal regista un “metaforico sogno d’amore”, non ha mai smesso di far parlare di sé, generando anche i sequel Histoire d’O, ritorno a Roissy di Èric Rochat e Histoire d’O di Phil Leirness, rispettivamente datati 1984 e 2002 e nessuno dei due interpretati dalla Cléry.

La Cléry che, tra l’altro, troviamo in una intervista di un quarto d’ora posta in qualità di contenuto speciale del blu-ray del film edito da Pulp Video (www.cgentertainment.it), che ne fornisce in alta definizione la versione integrale di circa centoquattro minuti, con alcuni momenti in lingua originale sottotitolati in italiano.

 

   Francesco Lomuscio