IL CINEMA DI FANTASCIENZA INGLESE DEGLI ANNI 50: I VAMPIRI DELLO SPAZIO!

QUATERMASS II (It. “I vampiri dello spazio”)

Nel 1957 la Hammer film realizzò il secondo capitolo cinematografico delle avventure del prof. Quatermass.
All’inizio di questa storia due fidanzati vengono soccorsi dal prof. Quatermass che stava transitando in auto nella zona. Il ragazzo ha uno strano segno sul collo e sembra impazzito: la causa è una pietra che gli è esplosa in faccia. Il giorno dopo Quatermass torna in zona con il suo assistente Marsh due per  indagare, e scoprono che nel villaggio vicino c’è una misteriosa base scientifica. Avvicinandosi ad essa, trovano un altro meteorite, che esplode in faccia a Marsh lasciandogli quello strano segno sul viso. Prima che Quatermass possa fare qualunque cosa, arrivano degli strani soldati che portano via Marsh e intimano al professore di andarsene. Nella zona tutti hanno uno strano comportamento e le stesse strane cicatrici. Inoltre, la base è una perfetta replica di una base lunare da lui progettata e rimasta priva di finanziamenti. Il professore decide di cercare l’ispettore Lomax (John Longden, bravo ma non come il precedente), che gli consiglia di utilizzare le sue aderenze nel governo. Quatermass è fortunato: il deputato Broadhead sta svolgendo un’inchiesta sulla base, che pare essere una fabbrica di cibo sintetico, e Quatermass riesce a farsi accompagnare laggiù. Broadhead entra in una cupola e ne esce ricoperto di una mortale miscela di ammoniaca, metano e idrogeno. Quatermass deve fuggire, mentre i soldati, tutti contaminati, gli sparano addosso. Quatermass torna da Lomax, il quale scopre che anche il suo superiore porta lo stesso misterioso segno. Intanto i suoi assistenti hanno scoperto che quelle meteoriti sono in realtà dei contenitori per spedire sulla terra delle strane forme di vita che si impossessano dei corpi umani, e che un misterioso asteroide sta orbitando intorno alla terra, chiaramente la base aliena. Quatermass riesce a convincere gli operai della fabbrica (ancora normali) ad attaccarla, e cerca di distruggere le creature nelle cupole riempiendole di ossigeno. Ma gli alieni sbarrano i condotti con i corpi di alcuni operai, e allora i ribelli le fanno saltare con un bazooka. Intanto, su ordine del professore, il razzo che era stato allestito per una nuova misisone spaziale (il Quatermass II del titolo originale) viene lanciato contro l’asteroide alieno facendolo esplodere. Tutti gli umani contaminati rinsaviscono e la Terra è salva… almeno per il momento.


Questa pellicola è il degno seguito della precedente, anzi volendo è pure migliore, nel senso che dà l’idea di essere più curata. La squadra è quasi la stessa del film precedente: sempre Val Guest alla regia e sempre Leslie Bowie per gli effetti speciali. Quatermass è di nuovo interpretato da Brian Donlevy, mentre Lomax questa volta è John Longden, e non si capisce perché si sia dovuto conservare il personaggio con un attore diverso dato che nella storia originale televisiva Lomax non c’era. Deprecabile poi il titolo italiano, dato che il film con i vampiri non ha proprio nulla a che vedere…


Ci sarebbe poi stato un terzo capitolo della saga, “Quatermass and the Pit” (Quatermass e il pozzo), ma poiché richiedeva effetti speciali molto laboriosi venne rimandato a lungo fino ad uscire nel 1967, cioè 10 anni dopo. In conseguenza di ciò venne girato a colori (i precedenti erano in bianco e nero), ma anche l’interprete principale e il regista erano cambiati, al punto da farne un prodotto notevolmente slegato dai primi due.


Giuseppe Massari